Serata dedicata a sonorità estreme al Tempio di Pietra De Giorgi: solcano il palco del locale oltrepadano in ordine gli Extinction, dediti ad un Thrash Metal dall’alto tasso tecnico, e i Necroart, nota band Avandgarde – Death melodica del vogherese.
Si festeggia il carnevale tra le colline pavesi, ma c’è ben poco da scherzare con due gruppi di questa portata. In un Tempio colmo di metallari si è potuto gustare una bella dose di metal estremo, con l’aggiunta di una piccola gara per la maschera più bella.
Le danze vengono aperte dagli Extinction: il loro Thrash acido e ricco di virtuosismi colpisce i fan, senza però esaltarli al pieno, causa i suoni troppi impastati e una certa freddezza che li porta a non presentarsi ne annunciare le singole canzoni. Ottime le tre cover proposte (Skin O’ My Teeth, Toxic Waltz e Into The Pit), tra cui spiccano sicuramente le song di Megadeth ed Exodus, più congeniali allo spirito del gruppo. I due brani originali dimostrano poi la grande preparazione tecnica del combo vogherese. Purtroppo la già citata freddezza e qualche piccolo errore non ha permesso di apprezzare appieno il gruppo. Sicuramente in futuro servirà più intraprendenza e sicurezza nel coinvolgere il pubblico.
Dopo pochi minuti di attesa, ecco che compaiono sul palco i Necroart. Reduci dall’ultimo lavoro, ben accolto da critica e fan, e forti di tanta esperienza accumulata in sede live, i sei musicisti giocano praticamente in casa. Forse per questo, forse per le loro indubbie capacità, i Nostri ci regalano un’esibizione da applausi, perfetta sotto ogni punto di vista: suoni puliti e potenti, grande presenza on-stage, non un errore, canzoni tirate a mille e che svelano il grandissimo lavoro di questa band. Il genere proposto è un insieme di tante correnti: si passa dal Death Metal melodico di pregevole fattura, al Black sinfonico in stile Cradle Of Filth e magistralmente arricchito dalle tastiere, per approdare fino a lidi più strettamente Thrash. Tutto questo forse si può riassumere con Avant-garde, anche se il gruppo non sembra dare molto peso a questa affermazione. Quindi, in poco più di un’ora i Necroart ci deliziano con pezzi tratti dalla loro ultima fatica The Opium Visions e dal precedente Dead Roses Parade, concludendo il tutto con l’ormai classica (per chi li segue da qualche tempo) cover di Raining Blood. Da sottolineare come sempre la prova del due ritmico Binda-Volpini, rispettivamente batteria e basso. In conclusione ottima prestazione per una band che ultimamente era sembrata leggermente in calo.
Cosa dire ancora? Ottima serata, ottima musica e una bella atmosfera. Tutti elementi che da troppo tempo mancavano nell’Oltrepò Pavese e che facevano rimpiangere ogni giorno di più la chiusura di quello che fu il Temple Of The Dog, lasciando a bocca asciutta gli affamati metallari oltrepadani.
Report e foto - Stefano "Pestilence" Magrassi