Edguy e Dragonforce insieme al Rolling Stone per promuovere le uscite rispettivamente di Rocket Ride e Inhuman Rampage. Grande spettacolo per i fans, nonostante i suoni impastati e non chiarissimi e una serata divertente all'insegna del Power Metal.
Come resistere alla tentazione di ascoltare la band Happy Metal per eccellenza? Come non rimanere affascinati da quel fantastico personaggio che è Tobias Sammet? Impossibile…per questo siamo andati al Rolling Stone di Milano per un concerto che prometteva assolutamente divertimento e buona musica. Band di supporto i
Dragonforce e i
Sabaton.
Gli svedesi Sabaton suonano un ottimo Heavy classico. Canzoni che sembrano abbastanza semplici, ma dall’eccezionale presa sul pubblico. Decisamente da cercare il prossimo album di questa band (Attero Dominatus, in uscita per la Black Lodge Records) che è giunta ormai al terzo capitolo discografico. Passa qualche attimo, giusto per sistemare palco e si passa alla formazione successiva.
Molto attesa era la performance dei Dragonforce, band che in questi ultimi anni ha saputo guadagnare molte lodi in ambito Power. I Power metallers, forti dello show molto coinvolgente e adrenalinico del Gods Of Metal, sono accolti con grande aspettativa dai presenti già in buon numero. Fin dalle prime note dell’opener My Spirit Will Go On i sei inglesi si dimostrano molto energici e motivati e la risposta della platea è davvero ottima dal momento che piovono sulla band bandiere dell’Italia col logo dei Dragonforce e cartelloni vari. Lo show è basato su assoli iperveloci molto tecnici (anche se a dire il vero di poco gusto) al fine di colpire l’attenzione. Per questo nessun problema in quanto l’impatto è ottimo e il pubblico apprezza e canta a menadito le canzoni (poche a dire il vero…) che verranno suonate nel loro mini- show. Successiva Fury Of The Storm, brano molto veloce ma con soli troppo abbozzati forse a volte anche per il fatto che i due chitarristi non stanno fermi un secondo e non risparmiano salti e corse lungo tutto il palco. Dopo questi due brani però la qualità dello show si abbassa non tanto a causa del gruppo ma per il fatto che i brani in sede live risultano un po’ troppo monotoni sotto il punto di vista compositivo ed esecutivo dove i sei minuti medi di durata delle canzoni risultano davvero troppi per canzoni Power metal tiratissime. A loro favore non gioca certo l’audio decisamente imbarazzante, suoni impastati e qualche problema alla voce per il cantante. La band londinese ci propone un pezzo da Sonic Firestorm e Storming The Burning Fields, tratto dall’ultimo lavoro della band intolato Inhuman Rampage, brani tutto sommato piacevoli che ricalcano forse troppo le orme dei due appena suonati.
Il congedo dopo poco più di 35 minuti di show è affidato alla recentissima
Through The Fire And The Flames leggermente modificata in alcuni passaggi per farla rendere meglio in sede live. Il pubblico apprezza molto la canzone nonostante sia stata pubblicata da poco più di un mese e si preannuncia che diventi quindi un cavallo di battaglia per i prossimi show. La band al temine del pezzo saluta tutti i presenti e riceve molti applausi, ma la loro prestazione fa riflettere seriamente sul futuro dei
Dragonforce: i pezzi ora sono piacevoli e coinvolgenti ma risultano davvero troppo simili tra loro e monotematici. Se la band non troverà un certo percorso evolutivo per i prossimi dischi, andrà in contro a seri problemi nello stendere pezzi con qualche decente innovazione in quanto è facile ammettere che dopo un po’ canzoni Power metal a 220 di metronomo tiratissime sotto ogni punto di vista non offrono molti spunti innovativi…
Passa qualche minuto e la musica decisamente cambia. La maturità degli Edguy è piena, e lo dimostrano in tutti i loro show. Happy Metal? Decisamente sì, visto come il frontman Tobias Sammet intrattiene il pubblico. Niente effetti speciali (bloccati su un camion oltre frontiera), solo musica…o quasi. Babylon, Lavatory Love Machine, Save me, Tears of a Mandrake, Mysteria, How Many Miles. Una scaletta fantastica, un brano dopo l’altro la band fa divertire il pubblico, e si prende in giro da sola. Accenni a canzoni di altre band (da The Trooper a The Final Countdown), risate, smorfie, salti, urli…Tobias è incontenibile (simpatico il modo con cui dovremmo supportarli: comprare il cd, la maglietta originale, e per le donne in sala...immaginate) e ci mostra come fare musica semplice, ma accattivante, suonata in modo perfetto.
Divertente il pezzo
Trinidad dove i coretti sono fatti con il Kazoo, decisamente convincente in sede live piuttosto che su disco. A grande richiesta del pubblico la band esce nuovamente sul palco ed esegue
Vain Glory Opera e
King of Fools per la gioia dei presenti. Cosa dire di questo gruppo? Semplicemente perfetti e geniali nella loro “follia”. Di certo da imitare per tutti quelli che si prendono troppo sul serio…e andate a comprare
Rocket Ride…vi farà bene.
Report - Emanuele "Mr.Triton" Salsa
Foto - Davide "ergato" Merli