In occasione della tappa milanese del Black Crusade Tour, RockLine.it intrattiene una breve chiacchierata con Paul Romanko, bassista degli Shadows Fall, che sono tornati nel 2007 con Threads Of Life, segnando così il proprio passaggio nella celebre e prestigiosa Roadrunner Records...
S.M. - Ciao Paul, bentornati in Italia. Allora, cosa ne pensi di questo megatour?
Paul - Wow, il tour è stato fantastico! Quando ti trovi a suonare con altre band è sempre un gran divertimento, questi ragazzi sono tutti simpatici. Conoscevo già alcuni di loro, eravamo amici già da prima quindi siamo arrivati più tranquilli. Tra l’altro penso che questo sia il tour di maggior rilievo che abbiamo fatto, almeno in Europa, ed è andato alla grande. Poi in Italia è una bellezza; è la mia seconda volta qui e mi sono divertito un sacco; c’è davvero un gran calore da parte del pubblico.
S.M. - Il vostro ultimo album, Threads of Life, ha riscosso un certo successo tra i vostri seguaci. Hanno anche iniziato a passare alcune delle canzoni in radio. Siete soddisfatti degli obbiettivi raggiunti?
Paul - Ah certo, non possiamo assolutamente lamentarci del successo che abbiamo conquistato. E’ stata dura all’inizio, ma adesso si iniziano a vedere risultati importanti. L’album è stato addirittura commercializzato su “iTunes”. Purtroppo però il nostro album, ancora prima di arrivare sugli scaffali, era già disponibile per il downloading. Questo è un gran problema, non solo perché si vende meno e i soldi non tornano per niente, ma nessuno fa nulla per porre un freno all’illegalità e da questo deriva la crisi dell’industria musicale. Si dovrebbe davvero trovare un modo per frenare questo business che sta davvero andando fuori controllo.
S.M. - Ultimamente, dopo anni passato con la Century Media, siete passati sotto l’ala protettrice della Roadrunner…
Paul - Beh, vuol dire che valiamo! E’ fantastico lavorare con la Roadrunner, è l’etichetta migliore per il metal. Lavorano davvero bene, voglio dire, il modo in cui hanno promosso la band, distribuito l’album a livello mondiale è stato grandioso. Cioè, non è che con la Century Media ci trovassimo poi tanto male, ma la Roadrunner è proprio il massimo, un’ottima etichetta sotto tutti i punti di vista.
S.M. - Cambiando un attimo discorso, c’è una domanda che mi preme farti… Nel gioco “Guitar Hero” c’è la vostra canzone The Light that Blinds. Avete mai provato a giocarci?
Paul - Certo che abbiamo provato ed è davvero divertente!! Tempo fa abbiamo fatto un’intervista per MTV in USA, era una specie di presentazione del gioco. Eravamo in questo posto con un enorme schermo davanti e dovevamo suonare la nostra canzone sul gioco. Eravamo gasatissimi! Abbiamo fatto una gara, e come saprai, usare quella minuscola chitarra a bottoni è ben diverso dall’usarne una vera, cosi tutti abbiamo totalizzato punteggi terribili, facevamo davvero schifo e ci vergognavamo un po’ della nostra incompetenza, soprattutto quando abbiamo visto accanto a noi dei ragazzini di 12-13 anni che giocavano in modalità esperto ed erano dei veri virtuosi. Comunque è stato davvero molto divertente, e abbiamo avuto modo di farci conoscere ulteriormente.
S.M. - Consideri la tua una delle maggiori metal bands in circolazione?
Paul - Mah, non ci reputiamo come una grande metal band, ce ne sono sicuramente di migliori, alcune più grandi, altre praticamente sconosciute. Principalmente ci vediamo come un branco di ragazzi che fanno musica assieme e si divertono, poi lasciamo decidere ai fans, il nostro futuro dipende quasi esclusivamente da loro.
S.M. - Niente di più giusto! Un’ultima cosa, anche se non ti riguarda in primissima persona essendo il bassista, so che potrai comunque aiutarmi…. Gran parte delle band nate negli ultimi dieci anni hanno quasi fatto sparire gli assoli dalle loro canzoni, come ad esempio Lamb of God e Stone Sour. Voi invece avete mantenuto il solo nelle vostre canzoni.
Paul - Eh, lo so, l’assolo è stato un po’ lasciato da parte ultimamente, però è una componente essenziale delle nostre canzoni, è una parte ovvia secondo noi. Sarà anche dovuto alle nostre influenze, Metallica, Motley Crue, Def Leppard… Queste classic band hanno sempre fatto degli assoli il pezzo forte delle canzoni, come noi peraltro facciamo. Sinceramente non riesco a pensare di scrivere un pezzo senza assoli, è una sorta di marchio nel metal.
S.M. - Bene, grazie del tempo che mi hai dedicato e in bocca al lupo per la serata.
Paul - Grazie a te, e ci vediamo tra il pubblico, non vorrai che mi perda l’esibizione dei Machine Head… sono un loro fan!