RockLine.it intervista i Neverdream, band emergente progressive metal proveninete da Guidonia, in provincia di Roma, che racconta i dettagli della realizzazione dell’ultimo disco Chemical Faith e altre curiosità sul gruppo...
L.I. - Ciao, benvenuto su RockLine.it! Come va? Cominciamo a parlare del vostro ultimo disco Chemical Faith: siete soddisfatti di ciò che avete fatto?
Giorgio - Va molto bene grazie,soddisfatti in tutto e per tutto,tranne qualche errore di gioventù che penso sia anche lecito fare nella realizzazione del primo full lenght. Soddisfatti perchè Chemical Faith è il culmine dei nostri sforzi,sia in fase di songwriting che di registrazione, e sta ricevendo grandi riscontri dalla stampa del settore e dal pubblico, e se devo essere sincero nn ci aspettavamo tutti questi consensi,ma tutto ciò come potrai ben immaginare ci da molti stimoli e tanta voglia di fare!
L.I. - Chemical Faith è un concept album basato sulla storia del film Christiane F. e i ragazzi dello zoo di Berlino. Quali sono le ragioni di questa scelta? Che cosa vi lega particolarmente a questa storia?
Giorgio - Secondo me non c'è una ragione ben precisa, ma soltanto la voglia di fare qualcosa di importante e di profondo, che entrasse nell' animo delle persone, ma nella parte nascosta, non quella delle facili emozioni Non quella parte oramai logora dal cannibalismo della nostra società. Christiane F. è stato un libro che quando lo lessi rimasi scioccato completamente, un libro documento crudo che racconta un periodo della nostra storia che si è dimenticato troppo facilmente, un periodo dove bambini di tredici anni morivano di overdose negli angoli della strada nel centro di berlino, dove tutto era offuscato da un alone cupo, di morte. Tutto ciò mi è sembrato perfetto per un album, che non ho la pretesa di definire di "denuncia"...ma solamente un album che torna li,in quei posti e con la musica cerca di raccontare le sensazioni e i momenti di un periodo che paradossalmente definisco "emozionante".
L.I. - Il tema fondamentale del film e quindi anche del disco è il problema della tossicodipendenza e la diffusione della droga tra i minori: che cosa ne pensate al riguardo?
Giorgio - Secondo me è un tema che a prima analisi sembra molto ovvio e cioè condanna totale! Ma forse è proprio questa moda di condannare e basta senza cercare di capire, che ha permesso a questa grande piaga di segnare la nostra umanità. Penso che la tossicodipendenza abbia diversi aspetti, dettati da diverse ragioni, chiaramente che dipendono al 90% dal periodo storico. Mi spiego meglio, nel 1970 a Berlino non c'erano pubblicità progresso, attori famosi che facevano spot contro la droga, documentari che descrivevano a cosa si andasse in contro...e spero di non essere frainteso dicendo che poteva essere abbastanza facile che un ragazzo/a che viveva in una situazione assurda (se non mi ricordo male c'era un muro che divideva una città) potesse cadere in questo tunnel...per quanto riguarda l'attualità...ci sono poche parole...cocaina, pasticche, media borghesia annoiata...ma compratevi una chitarra!
L.I. - Una decisione che avete preso per Chemical Faith è stata quella di introdurre Fabrizio Dottori al sax nella line up; che cosa vi ha portato a questo?
Giorgio - Amicizia, e azzardo...ahah! Però eravamo sicuri che uno strumento così bello ed appassionante poteva rendere onore alle nostre melodie...ed infatti penso che sia andata così.
L.I. - Chemical Faith è cantato prevalentemente in inglese, ma ci sono alcuni frammenti di discorso in tedesco e in italiano e una intera canzone, Sogni, cantata nella nostra lingua. Perché avete deciso di utilizzare questa commistione di idiomi?
Giorgio - Per quanto riguarda i frammenti dei dialoghi del film,è un discorso un po strano se devo essere sincero,sicuramente la scelta della lingua originale per alcuni pezzi è stata dettata dalla voglia di mantenere la magia propria del momento per esempio l'inizio del disco; mentre per le parti in italiano abbiamo voluto evidenziare la frasi molto forti se ci fai caso..proprio per rendere più partecipi i nostri ascoltatori italici e per rendere l'idea di cosa stavamo dicendo in quel momento...per esempio "stai facendo la più grossa stronzata della tua vita". Sogni ha un discorso a parte, nacque in inglese, ma poi al nostro cantante venne l'idea di provare in italiano, sia per la dolcezza della nostra lingua nelle ballate..e sia perchè ci sembrava interessante farlo (non credo di essere stato molto chiaro...ma fate finta di si per cortesia...ahah!
L.I. - Torniamo un po’ indietro nella vostra storia: come sono nati i Neverdream? Che cosa vi ha portato a scegliere questo nome?
Giorgio - I Neverdream nascono da un gruppo di amici,che chiaramente incentravano le loro giornate a parlare di metal, dischi, musicisti...come tutti del resto. Ed a un tratto quasi per caso ci siamo trovati (ubriachi) ad improvvisare un pezzo (lascio immaginare a voi di orrenda fattura fosse). Mentre aspettavamo altri amici per andare a cena. E da lì...dopo vari moniker e cambi di line up...ci siamo detti "o si fanno le cose serie o si lascia perdere", e poi siamo arrivati qui! Per il nome mi appello alla facoltà di non rispondere!
L.I. - Quali sono i gruppi che hanno maggiormente influenzato i Neverdream? Quali sono i tuoi preferiti e quali stai ascoltando al momento?
Giorgio - Bhe! Sicuramente è innegabile che ci piacciono molto i Dream Theater, ma anche altri gruppi al di fuori del prog metal...per es. Testament, Nevermore, i maestri Metallica, Pink Floyd (troppo avanti)ecc...ecc.. il mio gruppo preferito e quello che sto ascoltando al momento sono i Pain of Salvation...molto ma molto bravi!
L.I. - Già per il vostro primo demo Rain Of Sorrow avete deciso di girare un videoclip. Che cosa ne pensate del ruolo dei videoclip nella vostra musica? Girerete o state girando materiale video per Chemical Faith?
Giorgio - Sì stiamo pensando a un video e già abbiamo del materiale. Per quanto riguarda il ruolo del video clip penso che sia molto importante, ma non commercialmente, importante perchè credo che nei nostri tempi sia fondamentale l'utilizzo della parte visiva nella musica e difatti noi usiamo nei nostri concerti maxischermi e proiezioni proprio per questo motivo...oramai non basta più fare un concerto, ma bensì uno "spettacolo".
L.I. - Credo che in Italia ci siano diversi complessi validi, anche se purtroppo solo pochi di loro riescono ad uscire dall’underground; tu cosa ne pensi della scena italiana, sia riguardo alle band che riguardo al pubblico?
Giorgio - Riguardo alle band penso che ci sia un ottimo movimento sia dal punto di vista tecnico e sia dal punto di vista di idee, ma sono d'accordissimo con te che è molto difficile uscire fuori, e me ne sto accorgendo molto di più ora che stiamo lavorando prevalentemente in Germania di come sia molto più facile per una band avere delle possibilità...sveglia! Il pubblico invece penso che sia molto caldo e caloroso verso le realtà affermate, ma molto e fin troppo freddo e critico nei confronti delle band emergenti, e mi dispiace dire questo, credo che in Italia ci sia un alone di invidia e malizia nei commenti, purtoppo tipico che non ho riscontrato in altri paesi. E ripeto, dico questo con il cuore a pezzi.
L.I. - Se ti fosse data l’opportunità di aprire a qualche grande band, chi sceglieresti?
Giorgio - A chi ci farebbe suonare davanti a tanta gente!
L.I. - Quali sono i vostri progetti per il futuro? Avete già in mente la realizzazione di un nuovo album?
Giorgio - Sì, chiaramente un nuovo album, ma per fortuna ora siamo fermi perchè stanno uscendo importanti novità dalla germania che sicuramente ci rivedreanno in studio per riregistrare Chemical Faith per avere una grande produzione...e non dico altro per scaramanzia!
L.I. - Grazie mille per averci concesso questa intervista e buona fortuna per i vostri prossimi lavori! Puoi concludere l’intervista come preferisci.
Giorgio - Spero che l'Italia esca da questo letargo...e che le case discografiche italiane pensino un po di meno ai soldi...e un po' di più alla qualità...basta Sanremo! Ciao e visitate il nostro nuovo sito! www.neverdream.de