Node, una band particolare nel panorama italiano, e non solo per la grande qualità artistica da più di dieci anni espressa. Proprio prima di un concerto al Blue Stage (Linarolo – PV), abbiamo parlato con Gary D'Eramo, uno dei fondatori dei Node, entusiasta per tour e nuovo disco, il dirompente As God Kills, ma con anche la voglia di fare un quadro caustico ma quantomai veritiero, della situazione metal italiana...
A.E. - Gary, momento d'oro per voi Node! Mi sembra giusto iniziare l'intervista con una considerazione sul responso del pubblico durante il tour con Lacuna Coil e Poison Black e l'uscita di As God Kills.
Gary - Guarda, pur non avendo dati precisi, ti dico subito che il disco, dal punto di vista delle vendite sta andando bene! In Massacre Records sorridono tutti, rispondono con cortesia e velocità alle mail e mandano CD e promozionali in maniera copiosa e fulminea: ergo il disco va! Ahahah! Il tour con Lacuna Coil e Poison Black poi...beh, un altro mondo! Abbiamo risposto alla chiamata di Cristina, Andrea e soci al volo ed abbiamo riscontrato un entusiasmo ed una partecipazione in Francia e Spagna davvero incredibile, specie se conti che tutte e tre le band suonano generi diversi tra di loro; questo ti fa capire una delle pecche della mentalità musicale del fan medio italiano, ossia la chiusura mentale. All'estero se ne sono fregati, si sono goduti i concerti e si sono sbattuti come indemoniati, senza riscontrare il problema di accostamento tra dark metal, gothic melodic e thrash metal.
A.E. - Beh significativo ed emblematico come esempio direi, come differenza di mentalità. Ma proprio in base a questo vorrei anche sapere i commenti su As God Kills, album che incrementa la brutalità in casa Node, anche se forse va visto come un passo in avanti verso un futuro dove le melodie swedish death (se proprio si vuol fare dei paragoni) si uniranno ad una forza d'urto incredibile ed a break e stoppati vicini ai Meshuggah; insomma, un album che mostra presente ma anche un possibile futuro dei Node. Ma come è stato preso da stampa e fan questa evoluzione ulteriore?
Gary - Guarda, As God Kills è stato un successo di critica! Non c'è stato nessuno, almeno finora, che abbia dato un giudizio negativo su questo disco, sia che fosse un giornale o una webmagazine, sia che si trattasse di stampa estera o nazionale.....anzi, no, forse ho letto solo una o due critiche non positive (purtroppo da testate italiane), ma si tratta di quel classico esempio di esterofilia italiana, dove si dice album prodotto bene, pezzi carini, però...sono italiani! Si dice che noi siamo un popolo esterofilo ed è assolutamente vero. Girando in tour all'estero con band italiane ed estere ho sempre notato che noi abbiamo potenziali enormi ed adesso ci sono gruppi come Lacuna Coil, Rhapsody, Labyrinth, Extrema che all'estero mietono successi, sono apprezzati da pubblico e stampa...e quando tornano in Italia che succede? Ci sono sempre quelli che dicono 'Che merda questi, che merda quelli!'. Il punto è che ad uno possono non piacere, ok, ma addirittura dire che sono uno schifo e che in Italia non abbiamo nulla, quando ci compriamo dischi di band straniere che all'estero nessuno si fila...beh, penso che sia esaustivo sul fattore esterofilia non trovi? Questi gruppi che ho citato fanno successo all'estero con il loro talento ed originalità ed aprono la strada a noi ed altre band, e penso che comunque uno debba essere fiero di vedere un gruppo italiano che riscuote questi successi all'estero e ci dona credibilità. Ma se poi noi stessi sminuiamo o non prestiamo attenzione alle nostre band, beh non ci facciamo certo una bella figura oltre a tagliarci le gambe da soli. Pensa agli Eviscerate che suonano con noi stasera: sono eccezionali ed io non me la sento di metterli sotto agli Opeth! Con questo non dico che gli Opeth non siano eccezionali, dico che lo sono anche gli Eviscerate, per talento e creatività nel loro genere. Vedere i Senctenced, di spalla ai Lacuna Coil, nella data italiana, inneggiati dal pubblico locale, dopo insulti ai Lacuna Coil stessi, beh ha lasciato con l'amaro in bocca non solo me, ma lo stesso Ville Vaihaala, che scuoteva la testa dicendo 'Non capisco, è casa vostra, dovrebbero supportarvi tutti! Insomma avete fatto da pre-headliner all'Ozzfest!'.
A.E. - Commento pesantissimo, non c'è che dire, anche se è un grosso complimento per i Lacuna Coil ed il metal italiano in generale.
Gary - Certamente! Se tu pensi che i Necrodeath hanno suonato la settimana scorsa davanti a venti persone, mentre al Dia da Leones, quando la band di Peso e soci suonò nei posti d'apertura, Michael Amott degli Arch Enemy ed ex-Carcass (che suonavano proprio prima dell'headliner Soulfly) era arrivato nel backstage (e c'ero io lì a vedere la scena con i miei occhi) con in mano il vinile di Into The Macabre (prima release dei Necrodeath N.d.R) chiedendo a Peso 'Mi fai un autografo? Sei l'idolo della mia adolescenza musicale!', credo che sia necessario farsi un esame di coscienza sul nostro snobbismo verso le band di casa nostra! I Necrodeath queste cose non le dicono, perchè sono signori, ma lo dico io! Come vedi è la mentalità, ma non solo verso me o le band italiane. Qui il gruppo di supporto sembra che dia fastidio quasi, mentre all'estero è visto come il momento della novità, l'occasione per scoprire un gruppo nuovo, supportandolo e sentendo cosa ha da dire. Da noi quasi devono chiedere scusa se salgono sul palco e si mettono a suonare!
A.E. - Accidenti! Bel macigno questo! Fa veramente pensare! Di certo una mentalità come quella che c'è all'estero stimola certo di più che l'atteggiamento ostile del nostro pubblico. Tornando però ad argomenti più incoraggianti, parliamo delle scelte stilistiche di As God Kills, specialmente di questa sterzata verso un impatto devastante fatto di riff stoppati e tempi spezzati che hanno fatto scomodare riferimenti a gruppi come Meshuggah: in pratica una violenza con una precisa architettura, più asciutta negli assoli e meno melodica che in precedenza, ma sempre carica di quelle atmosfere tipiche dei Node.
Gary - Quest'album è stato così realizzato, semplicemente in funzione del naturale corso che ha preso la stesura dei pezzi. E' nato un album violento perché questa è stata la piega che hanno preso subito i riff e di conseguenza anche i tempi, stoppati e spezzati, sono stati il naturale sviluppo delle prime idee sperimentate in sala prove. Assoli, arrangiamenti, scelte delle vocal melody e, soprattutto, della produzione, sono venuti dopo. Non abbiamo seguito un modello basato su ciò che avevamo fatto in precedenza o su cosa si aspettava da noi il pubblico o, peggio ancora, perchè va di moda un certo modo di produrre i suoni e noi ci siamo, pertanto, adeguati. Nulla di tutto questo: ci andava di abbassare i toni perchè così i pezzi e le chitarre suonavano meglio. Il prossimo magari le alziamo di tre toni oppure facciamo un intero album acustico di ballad!!! Non c'è una programmazione nella fase creativa, ma solamente in quella che concerne la successiva cura e realizzazione pratica di un'idea nata da un'ispirazione.
A.E. - E dei testi che mi dici? Di solito per voi sono molto importanti e legati a tematiche sociali oppure di storia come il precedente concept di Das Kapital.
Gary - No, non si tratta di un concept mirato come Das Kapital, ma c'è comunque un discorso di continuità con questo album. L'ultimo di Das Kapital, Few More Words, ti pone una domanda: 'Apri gli occhi, cosa vedi ora?'. E' il quesito che ci si pone dopo aver analizzato la storia dell'inizio del Novecento, un momento fondamentale della storia dell'uomo e rivelatore per quel che riguarda gli attuali equilibri mondiali. Noi abbiamo continuato il discorso proprio partendo da quella stessa domanda ed abbiamo raccontato quello che stiamo vedendo oggi. Ad esempio, la title-track, As God Kills, parla delle guerre di religione e dei fanatismi che hanno caratterizzato tutto il XX secolo. Quindi nazismo, imperialismo americano, comunismo, maoismo, fascismo e la grave responsabilità della Chiesa cattolica in molti aspetti della storia, come ad esempio la sua indifferenza durante la persecuzione degli ebrei da parte del III Reich. Abbiamo pure fatto un video che ci è stato censurato, causa la presenza di un'immagine di repertorio di Giovanni Paolo II che compariva dopo filmati dell'epoca di Hitler. Ma non c'erano intenti blasfemi ma solo un discorso di responsabilità storiche: avendo parlato di grandi organismi, governi ed ideologie, non potevamo lasciare fuori la Chiesa, visto che è storicamente provata la sua colpevolezza in alcuni crimini. Era un fatto di onestà, e te lo dico io che sono cristiano e ne vado fiero di esserlo! Ma qui non si parla di religione come spiritualità: questa è storia, cose avvenute e di cui si conoscono i responsabili. Il problema (ed anche la forza se ti metti dalla parte dei regimi totalitari) è che chi diffonde la verità storica fa cultura, mentre i regimi contro-cultura. Alla fine si vuol far crescere le gente (e spesso l'Italia ne è un esempio) come delle pecore che non sanno nulla, nella più totale ignoranza. Infatti è per questo che il video è stato mandato in onda solo da Rock Tv (che ringraziamo tuttora), mentre le altre reti l'hanno bandito: pensavano, non conoscendo bene l'inglese, che volessi insultare il defunto pontefice, quando quella era solo l'immagine più conosciuta della Chiesa che abbiamo usato per indicare che anch'essa ha commesso crimini, tradendo lei per prima i suoi stessi principi! Ma in fondo, guardati in giro: qui tutti si drogano di reality, come quell'ultimo fatto da fessi e puttane! Andiamo su, ma se uno è un po' sveglio vuoi che creda veramente che quelle ragazze non sappiamo che faccia avesse Hitler o che in Italia non ci sia una regione che si chiama Abruzzo? E' tutta una montatura come tutti i reality e la cosa peggiore è che noi ci crediamo. Abbiamo imparato dalla televisione, che è la moderna versione degli apparati per il controllo dl pensiero, che una cosa è vera se ti viene comunicata attraverso quello schermo o se chi la dice è ricco e famoso. Se il nostro video l'avesse girato Marylin Manson, nessuno l'avrebbe censurato, perchè portava fama, soldi ed ascolti. Il problema è che molte persone di diverse generazioni ragionano da pecore perchè sono state allevate dalla tv a pensare in questo modo.
A.E. - Allora molti dei vostri brani vengono ispirati da questi argomenti o è il contrario?
Gary - No, in questo caso c'è un metodo, o meglio, un'inerzia di lavoro precisa: si vagliano le proposte, si completa il pezzo con jam sessione ed arrangiamenti, anche vocali e poi Daniel si occupa del testo, facendosi ispirare dalla musica e dalle sue stesse idee. Anche Das Kapital è stato composto così: prima sono nate le canzoni, poi si è pensato al concept.
A.E. - Ultima domanda, perchè ti stai congelando: cosa ti ha lasciato, a livello di contatti umani, questo tour?
Gary - Tantissimo perchè ci ha dato la possibilità di girare con i Lacuna Coil che sono amici da una vita, vengono sempre a vedere in nostri concerti quando possono, proprio come facevano dieci e passa anni fa. Abbiamo conosicuto i Posion Black che sono ragazzi tranquilli, simpatici, alla mano ed amanti delle bevute in compagnia. Inoltre in tour si ha la possibilità di stringere i contatti per la gestione dei futuri concerti. Per ora concluderemo il tour italiano e faremo quello in Inghilterra. Poi forse ad aprile si parlerà della Germania, ma questo è da vedere. Comunque i presupposti ci sono per continuare a crescere.
A.E. - Domanda al volo: chi sono, da quanto ne sai tu, i gruppi italiani emergenti più quotati all'estero?
Gary - Premesso che la nostra scena è stimatissima in posti come gli U.S.A. (dove ci hanno chiesto anche di fare dei tour, ma non ci sono ancora le condizioni economiche di base) e se ne parla da tempo, mentre in Italia continuiamo a non considerarla come dovremmo, io ti direi Gory Blister (reduci dal tour con Sadus e Darkane), gli stessi Eviscerate, i Cadaveric Crematorium. Sono band che in Francia e Spagna non hanno, ma se vogliono sfondare, come i Lacuna Coil o i Rhapsody, devono creare una base qui in Italia, uno zoccolo duro di fan, contando sul loro talento e le loro idee e non facendo gli emigranti ed andando all'estero: la storia degli Extrema la conoscono tutti e sanno com'è andata a finire. Non bisogna neanche pensare che avendo un etichetta estera si è a posto e si può lasciar perdere la nazione di provenienza: Secret Sphere e Graveworm sono gran gruppi, incidono per grosse etichette ma non vendono perchè non hanno la base in Italia. I tour manager guardano sempre il seguito del paese di provenienza, per fare un tour o chiamare una band. Dobbiamo cominciare a cambiare le cose da dentro, visto che all'estero già iniziano a stimarci, e non dire che solo gli stranieri che ci snobbano perché è vero il contrario.
A.E. - Grazie Gary e buona fortuna per il futuro dei Node!
Gary - Grazie mille a voi e seguite sempre i gruppi italiani: siamo tra i migliori!