- Jonas Renkse - voce
- Anders Nyström (Blakkheim) - chitarra
- Fredrik Norrman - chitarra
- Mattias Norrman - basso
- Daniel Liljekvist - batteria
Disc 1
1. Teargas (03:32)
2. Right Into the Bliss (05:05)
3. Criminals (03:47)
4. Help Me Disappear (05:14)
5. Nerve (04:30)
6. The Future Of Speech (05:39)
7. Ghost of the Sun (04:07)
8. I Am Nothing (04:37)
9. Deadhouse (04:35)
10. Passing Bird (03:38)
11. Sleeper (04:08)
12. Sulfur (06:23)
13. No Devotion (04:49)
14. Chrome (05:14)
15. A Premonition (03:34)
Disc 2
1. Dispossession (05:37)
2. Cold Ways (05:23)
3. Nightmares by the Sea (04:16)
4. O How I Enjoy the Light (Palace cover) (02:44)
5. Evidence (04:36)
6. March 4 (03:53)
7. I Break (04:22)
8. For My Demons (05:43)
9. Omerta (02:58)
10. Tonight's Music (04:20)
11. Stalemate (04:19)
12. Wait Outside (03:38)
13. Fractured (05:52)
14. Sweet Nurse (03:56)
15. Black Session (07:02)
Disc 3
1. Ghost of the Sun (05:28)
2. Criminals (03:51)
3. Teargas (03:17)
4. I Break (04:14)
5. I Am Nothing (04:36)
6. Sweet Nurse (04:07)
7. Tonight's Music (03:57)
8. For My Demons (05:06)
9. Chrome (05:04)
10. Future of Speech (05:16)
11. Complicity (04:04)
12. Burn the Rememberance (04:54)
13. Evidence (05:08)
14. Deadhouse (04:41)
15. Murder (05:11)
The Black Sessions
The Black Sessions è la seconda raccolta pubblicata dai Katatonia tra il 2004 e il 2005: la prima Brave Yester Days, uscita per l’italiana Avantgarde Music, contiene tutto il materiale prodotto nel periodo Death/Doom, dal debutto Jhva Elohim Meth fino al lugubre Brave Murder Day; The Black Sessions invece rappresenta l’antitesi stilistica rispetto a Brave Yester Days, presentando il repertorio Depressive Rock (di matrice tipicamente Alternative/Gothic), quello dotato di un fascino più cupo ed originale. Le due compilation costituiscono quindi modi diversi e quasi opposti per esprimere la stessa malinconia dei Katatonia: The Black Sessions però, a differenza del predecessore, non è formato solo da due dischi, carrellate delle canzoni più belle e significative che hanno segnato la storia di un periodo della band, ma la novità è raffigurata dall’inserimento di un terzo cd, il DVD registrato in occasione del live a Cracovia tenutosi nell'aprile del 2003.
Sarebbe alquanto inutile parlare dei primi due dischi, poiché essi comprendono gli anni della carriera del gruppo svedese dalla pubblicazione di Discouraged Ones, l’album della svolta più alternativa, sino all’ultimo capolavoro Viva Emptiness: l’unica variazione è determinata dalla presenza di Wait Outside, traccia composta durante le sessions di Viva Emptiness e mai inserita nello splendido full-lenght del 2003.
Il regalo ai fans è invece la possibilità di ammirare i propri beniamini in versione live, un’occasione alquanto rara, date le poche date europee che la band ha esibito per concentrarsi sulla preparazione del nuovo e attesissimo successore di Viva Emptiness. Perciò, sarà più utile descrivere la qualità del DVD, vero momento di riflessione sulle reali capacità tecniche del quintetto svedese, al di fuori della sede studio.
Innanzitutto, particolare è l’atmosfera creata sul palco dai Katatonia: totale silenzio, nessun saluto, fumo scenico e telone grigio con la bambina di Viva Emptiness che troneggia dietro ai musicisti.
La calma si rompe presto, per dare spazio al singolo tratto dall’ultimo cd, l’impetuoso Ghost of the Sun, ottimo nella proposizione di chiaroscuri di notevole effetto. Renske alla voce dà subito buona prova di sé, interpretando il pezzo con disinvoltura ed espressività, appoggiato da Nyström nelle sezioni corali e di glaciale screaming. Le architetture ritmiche paiono ben eseguite e a tratti misteriose, ripercorrendo i toni cupi e chiusi di Viva Emptiness, platter da cui è tratta anche la seguente Criminals, inquietante nelle linee di basso e potente nelle riprese.
Un salto nel passato è compiuto passando attraverso la melodiosa Teargas, riflessivo episodio che trasuda di passione nei giochi vocali, la mai dimenticata I Break, simbolo della svolta Depressive Rock, e la rimata e ossessiva I Am Nothing, perla del celebre Tonight’s Decision.
Sebbene queste prime cinque canzoni facciano parte del miglior repertorio in possesso del combo svedese, il concerto deve ancora prendere il volo: accolta benevolmente dal pubblico polacco, non molto caloroso nei primi istanti dell’esibizione, è una serie dei pezzi più malinconici di Last Fair Deal Gone Down e di Tonight’s Decision, a partire da Sweet Nurse, in cui la voce di Renske tocca il culmine tonale e la chitarra di Nystrom disegna temi appassionanti. Non di minor spessore sono la commovente Tonight’s Music e la sommessa For My Demons, mesta nei costanti arpeggi.
Il lato più tecnico si ritrova con capitoli quali l’aggressiva Chrome, dalla violenta batteria, la disperata The Future of Speech e l’altalenante Complicity, che fa rivivere tutte le emozioni trasmesse dal cielo grigio e dai palazzi di vetro di Viva Emptiness.
Neanche Burn the Rememberance, Evidence e Deadhouse deludono le aspettative e anzi permettono di far inscrivere l’ascoltatore nella dimensione Katatonia, la dimensione dello smarrimento esistenziale che perdura fin dai primi lavori Death/Doom. Per coronare il concerto, ricordando gli anni trascorsi e ormai perduti, ecco Murder, unica eccezione all’interno di The Black Sessions. Renske, in un’inedita versione growl live sa stregare il pubblico non molto esperto in materia di musica dei Katatonia: lenta e ostentata è Murder, con i suoi riff poderosi e decadenti, completamente contrapposti alle veloci pennate del Rock suicida espresso per tutta la durata dello spettacolo.
Per concludere, una nota di merito va fatta alla band di Stoccolma che ha deciso di donare ai fans una gemma preziosa quale The Black Sessions, un’opera che fa riscoprire i colori grigi espressi in tanti anni di carriera: che si tratti di un’operazione commerciale è da escludere, poiché Brave Yester Days e questo The Black Sessions sono i primi Greatest Hits che seguono tredici anni di lavoro portato avanti con fatica, determinazione e passione.
Solo 15000 copie in versione box-set sono state stampate dalla Peaceville, in contemporanea all’uscita di Anti-Diluvian Chronicles, simile cofanetto per i My Dying Bride, l’altra storica formazione depressiva sotto la scuderia inglese. La copertina concepita per l’occasione dal solito Travis Smith riassume l’alone di perdita dei Katatonia, seguita a breve distanza dai disegni contenuti nel booklet del cofanetto. Aspettando la nuova opera, cominciamo a gustarci un bel Best Of, sicuramente apprezzabile da parte di qualsiasi fan ma non consigliato ai nuovi adepti della band: a questi si suggeriscono gli ascolti dei capolavori prodotti nell’arco di tredici anni, sperando che una musica tanto triste quanto affascinante possa risultare piacevole momento di meditazione e di raccoglimento.
Il voto della recensione quindi non è un indicatore delle capacità mostrate dalla formazione svedese nel progettare una tal raccolta, ma esprime una misura simbolica della completezza stilistica in possesso dei Katatonia, realtà sorprendente del moderno panorama alternativo europeo.