Therion
(Kristian Niemann)
di: 
Andrea Sacchi
15/01/2007



 

Dopo averci regalato l’opera da collezione Celebrators Of Becoming, i maestri del metal sinfonico tornano in scena con Gothic Kabbalah, un nuovo concept che presenta numerose novità a livello sonoro. RockLine.it ne parla insieme al chitarrista Kristian Niemann...


A.S. - Innanzitutto complimenti per il nuovo album! A meno di tre anni da Lemuria e Sirius B ecco arrivare un altro doppio CD, Gothic Kabbalah, che tuttavia non propone due lavori separati come fu per i suoi predecessori, non è così?

Kristian - Esatto. Gothic Kabbalah è un concept album composto da quindici canzoni, che per ragioni di spazio abbiamo voluto diluire su due CD. Lemuria e Sirius B erano due entità ben distinte, ma le canzoni del nuovo album seguono un filo rosso e sono da considerare come una serie di episodi continui che vanno ascoltati dall’inizio alla fine.”

A.S. - Ci sono comunque delle differenze tra il primo e il secondo disco? Avete raggruppato le song a seconda di particolari caratteristiche?

Kristian - No, anzi…credo che l’ascolto sia molto omogeneo.

A.S. - La prima cosa che ho notato ascoltando Gothic Kabbalah è come questo faccia enfasi su di un sound tipicamente metal, lasciando da parte i vari arrangiamenti orchestrali che vi hanno reso celebri in passato. Vuoi parlare di questa scelta?

Kristian - Abbiamo semplicemente proseguito il percorso intrapreso con i dischi gemelli, che già lasciavano in secondo piano il sound operistico e orchestrale. Non amiamo ripeterci e questa volta avevamo intenzione di fare qualcosa di differente. E così la scelta è ricaduta su di un sound che recuperasse la nostra facciata più tipicamente metal, e per metal intendo un suono più tradizionale a base di chitarra, batteria, voce, grandi assoli. Tuttavia non c’è stata una rottura drastica, perché gli elementi di musica classica e i cori operistici ci sono ancora, sebbene siano meno presenti rispetto al passato.

A.S. - Parliamo ad esempio della canzone Tuna 1693. Questa rivela un inaspettato gusto hard rock a base di melodie dall’approccio molto seventies. Pensi che questa possa rappresentare una nuova ipotesi evolutiva per i Therion?

Kristian - Certo, è possibile, il prossimo album potrebbe guardare ancora di più a sonorità di questo tipo, anche se non si sa mai ciò che poi effettivamente sarà in futuro. Comunque gli ascolti all’interno della band sono molto elastici, tutti noi amiamo gruppi storici come i Deep Purple, i Genesis e i King Crimson. Abbiamo dunque recuperato degli elementi facenti parte del rock classico e li abbiamo inseriti nel nostro sound. Ovviamente questi sono stati rivisitati secondo lo stile dei Therion, ma speriamo di aver ottenuto un risultato apprezzabile e personale.

A.S. - Apprendo dal vostro sito che Gothic Kabbalah chiude idealmente una tetralogia. Vuoi spiegarci meglio questa affermazione che suppongo essere legata al concept?

Kristian - Purtroppo non posso esserti d’aiuto perché è Christofer ad occuparsi del panorama lirico di ogni album, non saprei cosa abbia voluto dire esattamente con questa affermazione. Inoltre non mi occupo nemmeno della gestione del sito e non ero a conoscenza di questa news, mi spiace!

A.S. - Nessun problema, ma saresti in grado di illustrarci il concept anche a caratteri generali? I Therion sono molti noti per i loro testi colti e particolari, sono certo che la tradizione prosegua anche in Gothic Kabbalah.

Kristian - Il concept è stato scritto da Christofer e da Thomas Karlsson, assistente alla facoltà di Storia presso l’Università di Stoccolma, una persona che da più di dieci anni collabora con la band nella stesura delle liriche. A grandi linee i testi parlano della Regina Cristina di Svezia, che regnò nel diciassettesimo secolo, nota per le sue ricerche in campo esoterico, in particolare per quanto riguarda il potere magico delle rune. Purtroppo non posso essere più preciso di così, non conosco tutti i risvolti relativi al concept e per me è piuttosto complicato capire fino in fondo il lavoro svolto da Christofer e Thomas.

A.S. - Torniamo alla musica allora! Sull’album sono presenti degli ospiti di tutto rispetto, che se non sbaglio vi accompagneranno durante il tour. Parlo di Mats Levèn, già con Malmsteen e Abstrakt Algebra e Snowy Shaw, noto per la sua militanza alla corte di King Diamond. Come mai la scelta è ricaduta su di loro? Pensi che i Therion potrebbero adottare una line-up comprensiva dei vocalist che hanno lavorato sul nuovo album?

Kristian - La line-up ufficiale della band conta quattro elementi, Mats e Snowy, insieme alle cantanti operistiche Karin Fjellander e Lori Lewis, hanno collaborato sul disco e ci seguiranno durante il tour di Gothic Kabbalah. Una collaborazione continuativa è senza dubbio possibile e auspicabile, ma non so dirti se ci sarà le decisione comune di adottare una line-up allargata. Venendo a ciò che mi chiedevi all’inizio, Mats Levèn era già con noi ai tempi di Lemuria e Sirius B e ci ha seguiti anche in occasione degli appuntamenti live successivi. Snowy è un amico da anni, non appena si è presentata l’occasione e gli è stato chiesto di collaborare, ha subito accettato con entusiasmo. I due si sono divisi le parti vocali a seconda delle esigenze dei brani e del loro stile. Mats ha una voce corposa ma acuta e più impostata verso il metal classico mentre Snowy ha un approccio più teatrale ed è stato perfetto nell’interpretare le parti più enfatiche dell’album. Personalmente adoro la voce di Snowy, è molto emozionante.

A.S. - Vuoi presentarci anche Karin e Lori, le cantanti operistiche?

Kristian - Certo! Karin e Lori si sono occupate ovviamente delle parti di voce femminile. Karjin è la nostra cantante soprano e ci accompagna dal 2004, Lori arriva dagli Stati Uniti ed è stata l’ultima ad aggiungersi alla band.

A.S. - Alla fine di Gennaio suonerete dal vivo in Italia, in una singolare data che vi vedrà insieme ai Grave Digger e ai Sabaton. Cosa ne pensi sul fatto di dividere il palco con due tipiche band di metal classico? Conosci i loro lavori?

Kristian - Credimi, personalmente non ho mai ascoltato nulla né dei Grave Digger né dei Sabaton, per cui non posso esprimere un giudizio. Il tour è stato pianificato di comune accordo con il management, perché i Therion e i Grave Digger lavorano con la stessa agenzia. Un tour di questo tipo è stata una decisione ovvia, sia per ragioni economiche che logistiche.

A.S. - Non credi che una bill varia possa essere utile anche per riunire un bacino di utenza più ampio?

Kristian - Certo che sì, sono sicuro che il tour sarà senza dubbio piacevole e mi farebbe piacere suonare di fronte a una tipologia di pubblico differente.

A.S. - Ancora una curiosità prima di salutarci. Ho letto sul vostro sito che di recente avete partecipato a un concerto di beneficenza insieme alla Romanian Radio Orchestra, vuoi parlarci di questa esperienza? Se non sbaglio era presente anche Uli John Roth, non è così?

Kristian - Sì, l’iniziativa è stata organizzata dalla Aquarius Foundation, un’associazione che raccoglie fondi da destinare alla ricerca sul cancro. Il concerto è stato fantastico, pensa che per allestire il palco che doveva ospitare più di cento musicisti ci è voluta una settimana! Non mi dimenticherò mai di quella sera, finalmente abbiamo potuto suonare con una vera orchestra. Considera che molti di quei musicisti classici sono amanti del rock e del metal, per cui si è creata subito una forte sinergia tra tutti noi. Conoscere Uli, un vero mito del rock, è stato emozionante ma purtroppo non c’è stata l’occasione di suonare insieme, Uli ha partecipato solo come guest.

A.S. - Bene Kristian, per noi è tutto! Vuoi lasciare un messaggio ai fan italiani della band?

Kristian - Per prima cosa, se abitate nei pressi di Milano, non mancate al nostro concerto che si terrà il 29 di Gennaio. Vi invito inoltre ad ascoltare Gothic Kabbalah, il nuovo album della band rappresenta una sua ulteriore evoluzione. A prescindere da ogni etichetta, contiene della buona musica e sono certo che lo apprezzerete indipendentemente dal vostro genere preferito.

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