Dopo l'uscita dell'album IV per Frontiers Records, i Winger ritornano sulla scena Hard Rock mondiale. Sono trascorsi ben tredici anni dal precedente Pull ma Kip Winger si dimostra, come in passato, personaggio bizzarro ed immerso nella sua musica. Nell'intervista concessa a RockLine.it parla della sua esperienza e del nuovo IV...
L.C. - Ciao Kip, per iniziare l’intervista ti piacerebbe presentarti e fare lo stesso per gli altri membri dei Winger ai lettori di RockLine.it?
Kip - Salve, sono Kip Winger, e qui c’è Reb Beach…Lui è Rod…oh e John Roth…Ehi John, hai portato la chitarra stavolta? Hey…dov’è Cenk Eroglu?....Ceeeennnk.....Ceeeeennnnkk…uhm…molto strano…Non vedo Cenk…ok, non prendere la Visa per il turco…vai Figure…
L.C. - Quali sono i tuoi eroi personali? E le tue influenze?
Kip - Tutti gli uomini degli anni Settanta…Le rock band inglesi…E americani come James Gang...Grand Funk, i Rush…
L.C. - Tempo fa ho visto i nomi Paul e Nate Winger in alcuni album come backing vocals. Hanno qualche relazione con te?
Kip - Sono i miei fratelli…Eravamo insieme in una band con un altro ragazzo chiamato Peter Fletcher, che ora è nei Pigmy Love Circus…Eravamo in quattro quando Paul ci lasciò, e quindi diventammo tre… I Blackwood Creek…Lentamente e con calma li abbiamo riformati e abbiamo prodotto un disco quasi finito.
L.C. - Sei un musicista con molto talento. Hai compiuto degli studi classici o sei autodidatta?
Io ho molto talento? Questo è perché lo pensi tu. Apparte gli scherzi, il mio successo l’ho sudato fino all’ultimo…Non sono uno di quelli che prendono uno strumento e iniziano a gareggiarci...Posso trovare la mia via in maniera abbastanza facile ma, per esempio, non potrei suonare un assolo per salvarmi la vita. Ho impiegato anni a capire come sfruttare il mio talento e come usarlo per ottenere i risultati migliori. Gli americani non insegnano “come imparare”, quindi la prima cosa che ho fatto è stata imparare a farlo. Imparare cosa, in che modo…Ora mi sento veramente bene a riguardo.
L.C. - I Winger si sono formati nel 1987. Quali sono state le tue esperienze musicali precedenti?
Kip - Beh prima di ciò seguivo semplicemente le mode e prendevo quello che ritenevo fosse il meglio al momento… Peter Gabriel, Sting, Phil Collins...King Krimson...e anche Debussy e Ravel…Ma come ho detto sono stato pesantemente influenzato dagli anni Settanta.
L.C. - Come si formarono i Winger?
Kip - Conobbi Reb Beach negli Atlantic Studios nel 1986 lavorando al disco di Fiona Flannigans. Abbiamo scritto un po’...successivamente conoscemmo Alice Cooper…conoscemmo Paul Taylor…dopo di che chiudemmo con Alice Cooper per formare quelli che sarebbero diventati gli Winger. Rod venne per ultimo, ma è il migliore!
L.C. - Secondo te, i primi due album sono stati scritti con un preciso “marchio”? Beau Hill ha dato un grande imput?
Kip - Veramente no…la vera storia è…la piccola grande storia…Se ti facessi sentire i demo, non ci sarebbero molte differenze. Infatti i primi due dischi non sono buoni come i demo precedenti, in qualche caso…mio fratello…prendi i Blackwood Creek: cambiammo il nome in Winger, e fummo la prima band che Beau produsse al di fuori della sua…Parlo del 1977, avevo 16 anni…Comunque sia ho passato anni con lui nello studio di registrazione…Quindi quando firmammo, e lo pagammo, sapevamo esattamente come registrare quelle cose. Lavorammo insieme, ma sostanzialmente Beau premeva soltanto il pulsante di registrazione quando non era al telefono…
L.C. - Il terzo album della band, Pull è ricco di classici. In cosa differisce il songwriting e la registrazione dell’album dagli altri due album dei Winger?
Kip - Il songwriting è sostanzialmente lo stesso: Reb e io ci sedemmo con una chitarra, un basso, tastiera e una drum machine. Reb ha un talento innato, e produsse dei riff fantastici…a volte mi è capitato di accendere il pulsante di registrazione senza dirglielo, per poi andare con lui a prendere un tè nell’altra stanza…registrando tutto! Tornavamo nella stanza e lui scriveva le radici di 3/4 pezzi. Il mio lavoro è quello di scrivere il resto delle sessioni e arrangiare il tutto. Per la registrazione, abbiamo lavorato con Mike Shipley per Pull e quello è stato il momento in cui ho capito come registrare. Ho per lui una grandissima considerazione, è veramente il migliore! Ha un orecchio incredibile…Era proprio quello il modo in cui volevo che la band suonasse…Il processo è stato simile ma con l’approccio giusto il risultato è ben diverso…
L.C. - Il tuo primo album solista This Conversation Seems Like A Dream uscì nel 1997. Perché non è stato pubblicato subito dopo lo scioglimento degli Winger?
Kip - Bene, mi sono trasferito a Santa Fe per costruire uno studio di registrazione sulle colline…questo mi portò via otto mesi…poi ci ho lavorato per un paio d’anni…sfortunatamente dovevo occuparmi di alcune brutte faccende personali.
L.C. - Sia This Conversation Seems Like a Dream che Songs From the Ocean Floor sono molto lontanti dal tipico sound degli Winger. Perchè? Era solo Kip Winger che stava mostrando il suo stile?
Kip - Il mio personale viaggio musicale è molto diverso da quella che può essere un esperienza di una band. Il mio obiettivo è quello di aprire i limiti della mia conoscenza musicale e della mia abilità. Odio ripetermi, non c’è arte in tutto ciò. Ho un mondo di suoni e immagini nella mia anima, e di certo non possono essere limitate ad un unico stile musicale. Se dimenticassi il lato economico di ciò, sarei in piena armonia con la mia anima musicale, che nel mio caso non è molto normale. Non so se è un bene o un male, ma la mia mente lavora come quella di un compositore classico: non sono solo un jammer, compongo molte più cose di quelle che scrivo su un foglio. Le idee mi dicono come “vorrebbero essere”, e io ci lavoro sopra fin quando diventano esattamente come le volevo.
L.C. - Come è nata l’idea di ri-registrare alcune canzoni degli Winger in stile acustico per la creazione dell’album Made by Hand/Down Incognito?
Kip - La registrazione del disco è nata da una scelta molto coraggiosa. E’ stato fatto in un mese circa.
L.C. - La band si è riformata nel 2002 per la realizzazione di un greatest hits e per un tour. Come mai avete fatto questa scelta e perché non avete inciso un nuovo album?
Kip - Non c’era abbastanza tempo…e l’etichetta stava rilasciando il greatest hits degli Winger…Volevo che uscisse davvero bene, e sono stato stato coinvolto nella progettazione.
L.C. - L’album successivo col tuo nome fu quello con gli Xcarnation. Raccontaci qualcosa a riguardo…
Kip - Cenk mi mandò un email, da fan. Ma quando mi ha spedito la sua musica, sono stato io a diventare un suo fan! Quindi mi sono trasferito a Instanbul ben cinque volte. Stavamo per diventare gli Xcarnation, scrivemmo circa otto canzoni. Nella mia ultima visita realizzammo che avevamo scritto parti per ben due album. Quindi lui usò le canzoni che hai sentito, nelle quali sono presente io, per gli Xcarnation. Devo ancora pubblicare quelle che userò per il mio prossimo lavoro solista. Sorprendetemente una canzone ha lo stesso ritornello di una delle “sue”….la sua versione e la mia! In alcuni punti, probabilmente abbiamo lavorato come un tutt’uno.
L.C. - Dopo aver sentito il nuovo album dei Winger, ovvero IV, ho pensato che come stile si potesse collegare al progetto Xcarnation e ho creduto che Cenk potesse aver avuto qualche contributo nel songwriting. Concordi?
Kip - No, IV è una purissima collaborazione Kip/Reb. Quello che hai sentito negli Xcarnation è quello che Cenk ha in mente, come ad esempio in Desperately Sad...
L.C. - Parliamo di IV. Come descriveresti le canzoni del nuovo album?
Kip - Questo disco è un ulteriore passo avanti dopo Pull. Musicalmente più complesso e progressivo…Forse anche più aggressivo, con un suond tipicamente “in your face”!
L.C. - Hai qualche idea riguardo la data di pubblicazione del tuo nuovo disco solista?
Kip - Se tutto va bene all’inizio dell’anno prossimo avremo il disco solista e quello degli Blackwood Creek. Entrambi sono in fase di completamento.
L.C. - Cosa farà in futuro Kip Winger?
Kip - Cercherà sempre di fare meglio…
L.C. - E finalmente, la domanda standard di RockLine.it. C’è qualcosa che vorresti dire per chiudere l’intervista, che non hai ancora menzionato in precedenza?
Kip - E' stato un piacere. Grazie e ciao!