L’ultimo lavoro di questa band, Maaäet, è stato pubblicato a Febbraio 2006 e sta riscontrando un ottimo responso sia dal pubblico che dalla critica specializzata, proponendosi come uno dei dischi più interessanti di questa prima metà del 2006.
RockLine.it è la prima webzine a pubblicare un’intervista in italiano a questi giovani alfieri della musica finnica; l’intervistato è Tyko Saarikko, colui che nel 1996 ha fondato, assieme a Ilkka Salminen, i Tenhi: l’artista nordeuropeo risponde a domande sull’ultimo disco, ma anche sui lavori degli anni passati e su alcune questioni extra-musicali...
G.N. - Iniziamo da Maaäet: che cosa significa il titolo del vostro nuovo disco, c’è un concept dietro di esso? La data di pubblicazione è stata rimandata più volte: come mai? Avete avuto problemi durante le sessioni di registrazione del disco?
Tyko - Il titolo potrebbe essere grossolanamente tradotto in Madre Terra, ma è una forma di dialetto, come un’espressione poetica. Il tema principale dell’album è il ciclo delle stagioni, che restituisce l’energia al suolo per permettere la crescita di nuove creature, un inizio per qualcosa di nuovo, come le foglie in autunno. Per quanto riguarda la registrazione: potremmo dire che siamo stati “noi stessi” il problema. Abbiamo provato una gran quantità di arrangiamenti diversi per le canzoni, prima che queste ci soddisfacessero. Abbiamo cambiato gli strumenti solisti parecchie volte e tentato approcci alternativi, e ci siamo anche occupati personalmente della registrazione, del mixing e del mastering, e questo ha portato via altro tempo.
G.N. - State lavorando a questo disco dal 2002, giusto? Alla fine, è stato pubblicato a Febbraio 2006, ma questo tempo è stato speso ottimamente in quanto devo dire che Maaäet è un disco davvero brillante, quanto i vostri precedenti lavori. Personalmente trovo che questa volta voi abbiate provato un approccio un po’ piu semplice verso la musica, rendendo il disco più vicino a Kauan che a Vare: è questo lo scopo per cui Maaäet è stato creato? L’idea musicale di base su questo disco è cambiata, durante i quattro anni di lavoro su di esso?
Tyko - Sì, ci abbiamo lavorato sopra per diversi anni, ma ci siamo anche presi delle lunghe pause, anche di sei mesi, per riposare le nostre orecchie. L’idea originale era di fare un disco semplice, di registrare tutto in una singola sessione, ma alla fine ci siamo trovati a fare qualcosa di completamente differente. Abbiamo infatti notato che le canzoni non suonavano come noi le volevamo, e abbiamo dovuto re-iniziare a riarrangiarle: l’album è finito per essere molto più oscuro di quanto noi inizialmente intendessimo farlo - in pratica, più le canzoni suonavano “serie”, più il risultato finale ci soddisfaceva.
G.N. - L’artwork di Vare e il booklet di Maaäet sono personalmente creati dai musicisti, non è vero? Vi interessate di pittura o di altre forme d’arte? Raccontaci qualcosa a proposito...
Tyko - Ho fatto io le copertine e i booklet dei nostri dischi. Per me è un altro livello dell’espresisone musicale, spesso raffiguro delle immagini anche mentre compongo, mi aiuta a ricordare il feeling delle canzoni. Disegnare e sipingere sono mie passioni fin dall’infanzia, e la musica lo divenne quando divenni un adolescente, quindi in un certo senso il disegno è un modo di esprimere me stesso perfino più importante della musica.
G.N. - Com’è creata una canzone dei Tenhi? In cosa trovi ispirazione per la tua musica – libri, natura, esperienze di vita, musica di altri? Quando componete, lo fate tutti assieme? E qual è lo strumento base con cui create le melodie, il piano, la chitarra?
Tyko - La maggior parte delle volte qualcuno di noi presenta il nucleo e il tema della canzone agli altri e poi tutti insieme iniziamo ad aggiungerci strati aggiuntivi. Per quanto mi riguarda, quando prendo in mano uno strumento inizio ad avere idee che poi cerco di sviluppare in una intera canzone; di solito compongo con la chitarra, ma solo perché ce n’è una sempre a portata di mano, generalmente preferisco il pianoforte. Tutte le melodie che poi effettivamente compongo sono fatte col piano e poi, per esempio, arrangiate per violino, ecc.
G.N. - Ogni membro dei Tenhi sa suonare più di uno strumento: avete studiato in conservatorio o siete autodidatti?
Tyko - Ilmari [Issakainen, ndR] è l’unico di noi ad aver studiato musica da giovane, prima pianoforte classico e più tardi batteria e percussioni, mentre io e Ilkka [Salminen, ndR] siamo autodidatti.
G.N. - Ora, una strana situazione: la vostra musica è acustica, tranquilla e introspettiva, ma siete sotto contratto con un’etichetta che ha le proprie radici nel Metal, e vedo spesso vostre recensioni in riviste che si occupano di Rock o di Metal. Certamente, sono presenti nella vostra musica alcuni elementi del Metal o del Rock, ad esempio nelle atmosfere, ma come vedete la situazione, dalla band? Qual è il vostro ascoltatore tipico?
Tyko - La maggior parte degli ascoltatori proviene dal Goth, dal Metal e dal Neo-Folk, e la cosa per noi è assolutamente ok. Noi tre abbiamo le nostre radici musicali nel metal, in quanto lo ascoltiamo fin da quando eravamo teeenagers. Chiaramente i nostri ascolti si sono ora ampliati, ma i vecchi dischi sono quelli che continuano a darti i brividi: apprezzo ancora gruppi come Danzig, Misfits, Samhain, Anathema, Type O Negative, Slayer o My Dying Bride. E soprattutto continuo a rispettare la carriera musicale di Glenn Danzig.. Personalmente non trovo sorprendente che molti metal fans apprezzino la nostra musica. Nonostante noi siamo un gruppo orientato all’acustico, la musica è molto difficile, e l’atmosfera è molto pesante, quasi come se fosse una specie di Doom Acustico. Non c’è bisogno delle distorsioni per creare musica oscura, pesante o addirittura aggressiva.
G.N. - Ho anche sentito alcune piccole influenze Jazz nei vostri lavori, ed anche Rock, Folk, musica classica: che musica ascolta un membro dei Tenhi, e da quali artisti è inspirato quando scrive una canzone?
Tyko - Per quanto mi riguarda, alcuni dei miei artisti preferiti di sempre sono Danzig, Samhain, Misfits, Nick Cave, Tom Waits, The Doors, Led Zeppelin, Tool, Slayer, Bauhaus, Joy Division, e molti altri: è impossibile per me dire chi di loro mi ispira... tutti e nessuno, suppongo.
G.N. - Ho letto di alcune apparizioni live al Wave Treffen Gothic Festival di Lipsia, e anche di date in tour con i Dornenreich e gli Of The Wand and The Moon, nel passato. Che cosa ci puoi dire su una possibile riproposizione dal vivo di Maaäet? Avete un tour in progetto? Suppongo che se vogliate fare dei concerti, avrete bisogno di portare con voi anche diversi guests, per rendere adeguatamente sullo stage le vostre complesse e ricche canzoni...
Tyko - In questo momento non possiamo suonare live in quanto abbiamo grandi problemi per programmare le date con i quattro session members che suonavano con noi dal vivo in passato e che suonano su Maaäet. Comunque, potremmo fare dei concerti con scalette acustiche e suonare quindi con meno membri sul palco. Sistemeremo queste cose durante l’estate e speriamo di poter organizzare qualcosa per il prossimo autunno.
G.N. - Una domanda personale: riuscite a vivere della vostra musica? Intendo, avete altri lavori nella “vita reale” o la vostra unica occpuazione sono i Tenhi e la musica?
Tyko - Purtroppo no. Tutto il denaro che ricaviamo viene speso per nuove strumentazioni ed equipaggiamenti per gli UTU Studios [di proprietà di Tyko e Ilmari, ndR], che abbiamo costruito negli anni e in cui abbiamo registrato quasi tutit i nostri albums. Abbiamo tutti altri lavori, oltre allo studio, Ilmari sta facendo design mentre io e Ilkka facciamo architettura. Vivere delle nostre capacità musicali e grafiche sarebbe un sogno che diventa realtà...
G.N. - Proprio a proposito degli UTU Studios, spiegaci un po’: E’ un’etichetta o uno studio di registrazione?
Tyko - E’ una specie di collettivo, ma è principalmente mio e di Ilmari. Volevamo costruire il nostro posto personale per creare la musica, registrarla e mixarla. Abbiamo intenzione di registrare e produrre anche altri artisti, comunque. Inoltre è anche un canale per tutti gli altri progetti, come la grafica.
G.N. - Sul vostro sito ho anche letto del side project Harmaa, che continua le spermentazioni, basate sul pianoforte, dell’EP Airut:Ciwi. Ho potuto soltanto ascoltare alcuni brani [quelli disponibili per il download dal sito ufficiale, ndR], e sembra essere un progetto davvero interessante: musica sognante, rilassante e capace di creare belle atmosfere. Perché avete deciso di creare gli Harmaa? Fino a poco fa, i dischi di questa band potevano essere ordinati solo attraverso il negozio degli UTUStudios, ma ora il gruppo ha firmato un contratto con la Auerbach, sub-etichetta della Prophecy. Volete ottenere una più ampia distribuzione?
Tyko - Gli sviluppi del lavoro con i Tenhi era davvero troppo lento per me ed Ilmari, quindi abbiamo deciso di trovare un’altra uscita per far fluire la nostra creatività. Non è un side-project, noi lo trattiamo nello stesso modo in cui noi trattiamo Tenhi: quando componiamo una canzone non componiamo direttamente per una certa band. Quando mettiamo giù le idee per un nuovo album, guardiamo quali temi abbiamo e quale tipo di atmosfera generale creano. Abbiamo firmato per la Prophecy in quanto porta via troppo tempo occuparsi di tutto da soli; preferirei fare tutto da me, ma per questa volta ho dovuto abbandonare, così mi posso concentrare di più sul lato musicale. Registreremo il nuovo disco degli Harmaa quest’anno, la maggior parte del materiale è già stato composto.
G.N. - Nel promo-cd, c’era nella tracklist una canzone (tale Kausien Ranta, ndR) che tuttavia non compare né sul promo né sul cd vero e proprio. Di che si è trattato? La riutilizzerete?
Tyko - Non era buon quanto volevamo fosse, e il disco era già molto lungo, quindi abbiamo deciso di scartarla per un ulteriore mixaggio e una release futura. Potremmo inserirla in una pubblicazione speciale che abbiamo programmato quest’anno epr festeggiare il decennale dei Tenhi oppure potremmo inserirla nel nuovo disco degli Harmaa che inizieremo presto a registrare.
G.N. - Le vostre canzoni si sviluppano in modo naturale, tocccando l’ascoltatore con il loro sapore unico. Ci sono tantissime melodie differenti che si combinano tra loro in un’unica emozione, e richiedono la massima concentrazione per essere apprezzate al massimo. La musica dei Tenhi non è quindi adatta ad ogni momento: quale pensi sia il momento giusto per ascoltare Maaäet, Vare o Kauan?
Tyko - Forse Kauan è più adatto all’estate in quanto mi ricorda di laghi e increspature sull’acqua. Per Väre, l’ideale sarebbe l’inverno, dato che me lo raffiguro come un vasto orizzonte invernale, ed ha la chiarezza del ghiaccio. E Maaäet è naturalmente l’autunno, perché ha lo stesso profumo e lo stesso sapore, di sporco e terreno, del suolo della foresta in autunno. A questo punto dobbiamo fare il prossimo album per la primavera... tantissimo sole e gioia. Vedremo...
G.N. - Diamo un’occhiata al lato lirico. Dalle traduzioni nei booklet posso intuire quanto siano profondi e ponderati, e anche molto poetici. Ma posso solamente intuirlo, in quanto mi sembra che le traduzioni non corrispondano precisamente alle liriche originali, scritte in Finlandese. Ora, alcune domande: perché avete deciso di scrivere i vostri testi in finnico? Pensate che questo potrebbe renderli ostici e meno accessibili per gli ascoltatori non-finlandesi? Scrivete personalmente le traduzioni?
Tyko - Scrivo gran parte delle liriche e delle traduzioni. Quando traduco, mi limito solamente a conservare il feeling: non sono totalmente diverse, ma nemmeno corrispondono parola per parola. La lingua finlandese è parte del nostro sound, se cantassimo in inglese, questo inciderebbe anche sulla nostra musica. La maggior parte delle volte otteniamo un buon riscontro dagli ascoltatori per le liriche in finlandese, perché molti stranieri lo trovano esotico e “di un altro mondo”, il che aiuta la nostra musica. Ma ho anche sentito di persone che non hanno comprato i nostri dischi perché non cantiamo in inglese, nonostante apprezzassero le musiche: certamente venderemmo di più se usassimo l’inglese, ma ci piace fare a modo nostro, è così che dev’essere fatto. Potrebbe essere interessante fare qualcosa in inglese ogni tanto, ma non sotto il moniker Tenhi.
G.N. - Puoi analizzare i lavori passati della band per i nostri lettori, spiegando i temi principali, e ciò che significano per i loro creatori? E che ci puoi dire del vostro primo EP Hallavedet, è ancora disponibile?
Tyko - No, Hallavedet è sold-out e abbiamo deciso di non ristamparlo in quanto non ne siamo soddisfatti. E’ stato registrato in sessioni frettolose in uno studio che non conoscevamo, quindi il risultato finale non fu il suono-Tenhi che noi volevamo. Cercammo di ottenere lo stesso feeling che c’era sul demo [Kertomuksia, del ’97, ndR], ma non ci avvicinammo nemmeno a quel suono, a causa della registrazione e del mixing, che furono affidati a una persona estranea alla band. Quella fu una buona lezione: dopo quel momento abbiamo sempre fatto tutto da noi.
Kauan: Il nostro primo full lenght. Il successo di Kauan fu una vera sorpresa, poiché non avevamo idea di cosa aspettarci, in quanto cantavamo in Finlandese e avevamo un tocco abbastanza originale nella musica. Fortunatamente la gente è sembrata apprezzare anche i nostri nuovi dischi allo stesso modo.
Vare: Volevamo dipingere vasti paesaggi con questo disco e l’obiettivo è stato decisamente raggiunto.
Airut:Ciwi: Il primo capitolo della saga degli “airut”, ideata per essere più sperimentale.
Maaäet: La nostra pubblicazione più oscura è tale in quanto si rapporta al periodo in cui l’abbiamo registrata: per noi è stato un periodo davvero difficile...
G.N. - Che ne pensate del filesharing? Può essere visto sia come un problema che come un vantaggio, per le bands. Qual è la tua opinione in materia?
Tyko - Ovviamente l’artista dovrebbe essere pagato per il suo lavoro, ma non penso sia un problema così grande, specie nell’ambiente del metal, dove i fans sembrano essere molto devoti verso le bands e comprano comunque il disco. E credo che anche molti dei nostri ascoltatori faranno lo stesso, quindi la cosa nonmi preoccupa troppo, e può essere un buon mezzo di pubblicità e promozione per le bands più piccole. Comunque, sono totalmente contrario alle releases pirata, poiché qualche bastardo guadagna dei soldi dal lavoro e dalle spese dell’artista, e ciò è semplicemente uno schifo.
G.N. - Dopo il rilascio sul mercato di Maaäet, vi state prendendo una pausa o avete già altre cose in programma? Quale sarà la prossima release dei Tenhi?
Tyko - Come ho detto prima, stiamo organizzando una release speciale per celebrare quest’anno [il decimo d’esistenza della band, NdR], e potrebbe includere il nostro primo demo e parecchie canzoni rare, mai pubblicate o in versioni alternative registrate durante gli anni. In più stiamo per iniziare a registrare il prossimo disco degli Harmaa, che si chiamerà Airut:savoie.
G.N. - Grazie per il tempo che hai dedicato a RockLine.it a ai tuoi fans italiani: da parte nostra, i migliori auguri per Maaäet e i vostri lavori futuri...
Tyko - Grazie, e ciao!