Voto: 
8.8 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Etichetta: 
Ricordi
Anno: 
1972
Line-Up: 

- Gianni Nocenzi - clarinetto, pianoforte, tastiere, flauto dolce, voce

- Pier Luigi Calderoni - batteria

- Renato D'Angelo - basso, chitarra

- Francesco DiGiacomo - voce

- Vittorio Nocenzi - organo, clarinetto, tastiere, voce

- Marcello Todaro - chitarra, voce, chitarrone




Tracklist: 



1. L'Evoluzione (13:59)

2. La Conquista Della Posizione Eretta (8:42)

3. Danza Dei Grandi Rettili (3:42)

4. Cento Mani E Cento Occhi (5:22)

5. 750,000 Anni Fa ... L'Amore? (5:38)

6. Miserere Alla Storia (5:58)

7. Ed Ora Io Domando Tempo Al Tempo Ed Egli Mi Risponde ... Non Ne Ho! (3:29)

Banco del Mutuo Soccorso

Darwin!

Il mondo del Progressive degli anni ’70 può essere considerato una fonte di spontaneità compositiva e di autenticità sonora che vide cimentarsi parecchie band in pubblicazioni straordinarie, spesso realizzate in tempi brevissimi. Da cosa derivi la facilità di scrivere tanta bella musica rimane un mistero, ma i dati parlano chiaro; tre bands nel 1972 riuscirono ad esibire ben due pubblicazioni a testa, riscuotendo un successo inatteso e a dir poco stupefacente: in terra inglese gli Yes di Jon Anderson diedero vita a Fragile e a Close to the Edge, mentre in Italia furono la Premiata Forneria Marconi e il Banco del Mutuo Soccorso a dare la spinta iniziale al genere, rispettivamente con Storia di un Minuto - Per un Amico e con Banco del Mutuo Soccorso - Darwin!, tutti album costruiti con immensa genialità.
Se a questi si aggiungono anche il meraviglioso Foxtrot dei Genesis, il virtuoso Trilogy degli Emerson Lake & Palmer, l’inaspettato Made in England degli Atomic Rooster, il discreto Three Friends dei Gentle Giant e il folkeggiante Thick as a Brick dei Jethro Tull, si può giungere alla conclusione che il 1972 è stato un anno alquanto proficuo e produttivo per il Progressive Rock, che viveva il suo periodo di massimo splendore.
In campo italiano, ad affiancare i quattro capolavori sopra citati, si aggiunsero Uomo di Pezza dei Le Orme, YS dei Balletto di Bronzo e il duetto UT e Searching for a Land dei New Trolls, a definire una scena nazionale alquanto attiva perché trascinata proprio da Banco e PFM.

Darwin!
raffigura la conferma al primo album di debutto, l’omonimo Banco del Mutuo Soccorso. Ben studiato a livello di concept e in ambito strettamente musicale, il full-lenght coinvolge leggermente meno del suo predecessore forse a causa delle scelte timbriche adottate durante la registrazione. Si presenta un sound più grezzo in ognuna delle sette tracce che lo compongono: organi e pianoforti, gli strumenti principali e portanti, assumono toni misteriosi o striduli, che possono affascinare l’ascoltatore amante del Progressive dei ’70, ma possono anche non riscuotere l’attenzione dei normali appassionati di Rock. Per rimediare alle registrazioni alquanto strane, il Banco nel 1991 decise di riadattare in chiave moderna i primi due album di studio, facendoli risultare più sinfonici e avvolgenti delle versioni originali. Tale scelta può essere sì criticata per chi rispetta le edizioni che conservano la passione progressiva dei Settanta, ma non può che essere accolta benevolmente per chi desideri un lavoro innovativo e allo stesso tempo trascinante.

Le composizioni presenti su questo Darwin! vanno ben oltre quelle di Banco del Mutuo Soccorso, delineando uno stile complesso e non sempre chiuso al Progressive di stampo sinfonico: lunghe suite classicheggianti (L’Evoluzione) e spunti Jazz di notevole valore (Danza dei Grandi Rettili) allietano nei loro complessi sviluppi interni, forse dotati di poca unità e compattezza sonora, ma certamente in grado di stupire per le soluzioni sperimentate.
Il grande Progressive sinfonico si ritrova in passaggi come Cento Mani e Cento Occhi, in cui i fratelli Nocenzi riescono a tessere un’eccezionale architettura armonica, sostenendo perfettamente l’approccio vocale di Di Giacomo, cantante dal timbro caldo e coinvolgente.
Grande impegno quello di Di Giacomo nello stendere i testi, connessi l’un l’altro nella narrazione della nascita della vita sulla terra: allo stesso modo i fratelli Nocenzi diedero notevole rilievo al supporto strumentale, probabilmente troppo irruente in alcune sezioni ma carico di passione e di emozioni.

Un full-lenght difficile da capire e sicuramente sorprendente per la sua direzione: coloro che sono rimasti colpiti dal convincente esordio potranno gustarsi un altro bel capitolo della discografia del Banco del Mutuo Soccorso, un capitolo diverso sotto ogni aspetto, meno riflessivo e più votato all’esplosione sonora e al ritmo. Le tastiere dominano per tutta la lunghezza di Darwin! ma la composizione di fondo rimane leggermente vuota: nulla importa a chi ama il vero Progressive e a chi quindi saprà affiancare questo disco ai grandi capolavori del 1972.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente