Voto: 
6.2 / 10
Autore: 
Antonio Panchetti
Genere: 
Etichetta: 
Virgin Records
Anno: 
2007
Line-Up: 

Leggendo sullo sticker di L'alba di domani, ottavo e per il momento ultimo album studio dei Tiromancino, la frase "contiene 9 canzoni inedite e i brani strumentali della colonna sonora originale del film Nero Bifamiliare" (di cui Federico Zampaglione ne è regista e sceneggiatore), il dubbio che si tratti di un album interlocutorio e forse assemblato per esigenze di mercato lentamente ma inesorabilmente cerca di annidarsi nella mente.

Federico Zampaglione ha dimostrato di possedere un discreto talento artistico dispensando almeno un paio di lavori ben al di sopra della media di ciò che offre attualmente l'asfittico mercato discografico nazionale. Quando però si disperde il proprio talento in attività collaterali non propriamente musicali i casi sono due: o si possiedono delle capacità artistiche decisamente fuori del comune, oppure la vena creativa dell'attività primaria inizia a inaridirsi e la voglia o la necessità di sperimentare nuove strade prende il sopravvento. Sono rarissimi i casi di successo plurimo, più frequenti i fallimenti. Il sottoscritto non ha visto il film Nero Bifamiliare per cui su questo non mi posso pronunciare.

Per quanto riguarda il supporto audio; L'Alba di domani si compone di tredici brani, dei quali quattro strumentali, tre cantati in inglese e uno in spagnolo, a testimonianza dell'eclettismo che ha animando l'artista romano negli ultimi anni. Non sarebbe corretto e oltremodo ingeneroso definire brutto questo disco ma altrettanto scorretto sarebbe parlare di un album riuscito. La crescita e la maturazione alla quale abbiamo assistito fino al precedente Illusioni parallele, stavolta, sembra essersi arrestata.

Curiosando fra le canzoni non troviamo grandi sconquassi sulle coordinate finora tracciate se non quanto già enunciato poche righe fa. Purtroppo il livello qualitativo non lascia il segno e questo per un disco di musica leggera è un difetto non da poco. Da segnalare lo strumentale Nero bifamiliare che sembra una outtake dei Pink Floyd di metà anni settanta (ebbene si), nonché l'ausilio di Claudia Gerini (interprete del lungometraggio) co-autrice di un paio di brani che per la verità scorrono innocui.

Auguriamoci che questo mezzo passo falso sia imputabile alla scelta di Federico di dedicarsi maggiormente al lato visivo anziché a quello acustico, con la speranza e l'invito che torni quanto prima a comporre musica a livelli che gli competono. Non sempre, ma a volte le sensazioni che si ricavano tenendo fra le mani un nuovo disco sono foriere di verità. Non bocciato, ma come usava una volta, rimandato a Settembre.

Sufficienza arrotondata per eccesso.

Tracklist: 

Angoli di cieloL'alba di domaniUn altro mareStop Making NumbersKill the PainNiña de lunaPoveri uominiNero bifamiliareNon per l'eternitàLinea di confineEmpty CanRoma nudaBlu

Tiromancino

L'alba di domani

Leggendo sullo sticker di L'alba di domani, ottavo e per il momento ultimo album studio dei Tiromancino, la frase "contiene 9 canzoni inedite e i brani strumentali della colonna sonora originale del film Nero Bifamiliare" (di cui Federico Zampaglione ne è regista e sceneggiatore), il dubbio che si tratti di un album interlocutorio e forse assemblato per esigenze di mercato lentamente ma inesorabilmente cerca di annidarsi nella mente.

Federico Zampaglione ha dimostrato di possedere un discreto talento artistico dispensando almeno un paio di lavori ben al di sopra della media di ciò che offre attualmente l'asfittico mercato discografico nazionale. Quando però si disperde il proprio talento in attività collaterali non propriamente musicali i casi sono due: o si possiedono delle capacità artistiche decisamente fuori del comune, oppure la vena creativa dell'attività primaria inizia a inaridirsi e la voglia o la necessità di sperimentare nuove strade prende il sopravvento. Sono rarissimi i casi di successo plurimo, più frequenti i fallimenti. Il sottoscritto non ha visto il film Nero Bifamiliare per cui su questo non mi posso pronunciare.

Per quanto riguarda il supporto audio; L'Alba di domani si compone di tredici brani, dei quali quattro strumentali, tre cantati in inglese e uno in spagnolo, a testimonianza dell'eclettismo che ha animando l'artista romano negli ultimi anni. Non sarebbe corretto e oltremodo ingeneroso definire brutto questo disco ma altrettanto scorretto sarebbe parlare di un album riuscito. La crescita e la maturazione alla quale abbiamo assistito fino al precedente Illusioni parallele, stavolta, sembra essersi arrestata.

Curiosando fra le canzoni non troviamo grandi sconquassi sulle coordinate finora tracciate se non quanto già enunciato poche righe fa. Purtroppo il livello qualitativo non lascia il segno e questo per un disco di musica leggera è un difetto non da poco. Da segnalare lo strumentale Nero bifamiliare che sembra una outtake dei Pink Floyd di metà anni settanta (ebbene si), nonché l'ausilio di Claudia Gerini (interprete del lungometraggio) co-autrice di un paio di brani che per la verità scorrono innocui.

Auguriamoci che questo mezzo passo falso sia imputabile alla scelta di Federico di dedicarsi maggiormente al lato visivo anziché a quello acustico, con la speranza e l'invito che torni quanto prima a comporre musica a livelli che gli competono. Non sempre, ma a volte le sensazioni che si ricavano tenendo fra le mani un nuovo disco sono foriere di verità. Non bocciato, ma come usava una volta, rimandato a Settembre.

Sufficienza arrotondata per eccesso.

TRACKLIST:

  1. Angoli di cielo
  2. L'alba di domani
  3. Un altro mare
  4. Stop Making Numbers
  5. Kill the Pain
  6. Niña de luna
  7. Poveri uomini
  8. Nero bifamiliare
  9. Non per l'eternità
  10. Linea di confine
  11. Empty Can
  12. Roma nuda
  13. Blu


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