Voto: 
5.5 / 10
Autore: 
Alessandro Mattedi
Genere: 
Etichetta: 
Sacred Bones/Holidays
Anno: 
2009
Line-Up: 

- Zola Jesus - tutti gli strumenti

Tracklist: 


1. Odessa
2. Dog
3. Orthodox
4. Last Day
5. New Amsterdam
6. Lady Malsenista
7. Nativity
8. Little Girl
9. Be Your Virgin
10. Lady in the Radiator

Zola Jesus

New Amsterdam

L'appena ventenne americana di origini russe Nika Roza Danilova (nome d'arte: Zola Jesus), già apprezzata nell'underground indipendente statunitense fin dai suoi primi demo e mentre contemporaneamente collabora con i Former Ghosts di Jamie Stewart degli Xiu Xiu nella realizzazione del loro debutto Ghosts, esordisce nel 2009 su full-lenght con New Amsterdam, un lavoro intrinsecamente post-punk e fortemente caratterizzato dalla personalità inquieta della compositrice.

Il disco è molto cupo e introverso, recuperando l'angoscia della no-wave newyorkese (da notare che il titolo dell'album è anche il nome della grande mela quando era ancora una colonia olandese) e abbinandola a ostiche dissonanze noise (il tutto filtrato con l'inquietudine di gruppi come i Suicide ed un pizzico di psichedelia distorta e alienata). Per enfatizzare le atmosfere angosciate e disumane del disco, il songwriting viene scarnificato e ridotto all'osso con una vena minimalista anch'essa tipicamente ottantiana, ma soprattutto Zola Jesus impiega sempre registrazioni indiscutibilmente in lo-fi, per rendere i suoni ancora più opprimenti e disturbanti.

Difficile trovare una qualche sorta di apertura melodica o adesione alla normale forma-canzone, fin dall'iniziale Odessa si ha un lavoro fortemente minimale, alienante e distorto, anche se possono comparere timidi accenni tastieristici di melodia (i sottili tappeti atmosferici di Dog, l'organetto sepolcrale di Last Day) che comunque sono rare eccezioni.
Tuttavia, molte delle "sperimentazioni" adottate suonano un po' stantie, poiché risultano eccessivamente debitrici di innovazioni già collaudate nel periodo new wave/post punk, e gli arrangiamenti generali tendono a risultare certe volte eccessivamente ripetitivi.
Le canzoni seguono più o meno il medesimo schema compositivo, con delle percussioni (più gotiche nelle prime canzoni, più industriali nelle successive) su cui si adagiano droni sintetici e spruzzi noisy corrosivi, mentre Nika segue linee vocali dolenti e ossessivi, come delle nenie funeree (che potrebbero sembrarvi alle volta una specie di canto "lagnoso").

I risultati migliori ad ogni modo si ottengono nelle poche piccole variazioni alla formula di base ripetuta nel corso dell'album: la titletrack con i suoi ritmi esotici e trascinanti, l'incedere frenetico ed ossessivo della distortissima Nativity, la parentesi sessantiana acid/noisy di Be Your Virgin, la conclusiva e (relativamente) eterea di Lady in the Radiator con tappeti ambientali abbinati ad elettronica futuristica e filtri vocali gracchianti e disumanizzanti.
Per contro, Orthodox non aggiunge nulla alla formula e suona troppo simile all'opening (fattore che risalta dal suo essere posta poco dopo di essa), Lady Maslenista è un abbinamento di ritmi martellanti e metallici a rumori cacofonici un po' troppo fine a sè stesso, mentre Little Girl sviluppa un'atmosfera macabra terrificante ma senza svilupparla e anzi tagliandola fin troppo presto.

Così, la sensazione generale è che Zola Jesus abbia costruito la maggior parte dei pezzi sfruttando non molte idee, senza rinnovarle abbastanza e cercando più che altro di dilatare al massimo la componente minimale/angosciante per far risultare ogni canzone il più opprimente possibile. C'è in questo un po' di ingenuità dovuta al suo essere molto giovane, appena maggiorenne, e quindi necessitante di maturare ancora a dovere.
Il freno più grande al disco però è il suo stesso essere dissonante, cafofonico ed in definitiva ostico, perché ciò risulta spesso eccessivo e troppo forzato al punto da togliere spessore emotivo e gran parte dell'attrattiva negli arrangiamenti (in soldoni: è virtualmente inascoltabile, a momenti).

Fortunatamente, Zola Jesus nei lavori successivi, realizzati stakanovisticamente in pochissimo tempo (appena un anno), migliorerà molto.

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