Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Marcello Zinno
Genere: 
Etichetta: 
Nuclear Blast/Audioglobe
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Jason Peppiatt - voce
- Joe Haley - chitarra
- Cameron Grant - basso
- Dave Haley - batteria


Tracklist: 

1. Ob(Servant)
2. A Calculated Effort
3. Slaves Of Nil
4. The Shifting Equilibrium
5. Removing The Common Bond
6. Horde in Devolution
7. Blood Stained Lineage
8. Immortal Army Of One
9. Initiate

Psycroptic

Ob(Servant)

Non bisogna andare molto indietro nel tempo per raccontare la storia di questa band australiana nata a cavallo del nuovo millennio e giunta a questa quarta uscita discografica dal nome Ob(Servant). Nonostante la limitata longevità, la carriera degli Psycroptic, band fautrice di un death metal moderno, è il classico esempio di idee vincenti rivestite da sani dosi di caparbia che hanno permesso alla band di suonare in lungo ed in largo fino ad oggi e varcare le pregiatissime porte della Nuclear Blast. Infatti i Nostri, forti di una proposta musicale differente dai classici stereotipi del death metal, hanno accompagnato band del calibro di Satyricon, Deicide, Dismember e Cannibal Corpse e, grazie anche ai tre precedenti lavori, il loro nome si è mosso nei continenti con un’eco inarrestabile.

Il genere, autodefinito come “technical death metal”, ci rimanda subito alle prime mosse geometriche a nome Cynic, Atheist e Sadist, ma la ricetta in realtà non si adagia su queste prelibatezze già assaggiate, ormai anche in disuso negli ultimi tempi, bensì cerca fin dall’opener di fondere con un gusto prepotente ed inesplorato la sana esperienza death scandinava con il grind-core più ragionato e meno sovversivo. Questa è la rivelazione che ci viene dalla title-track, lanciata in blast beat dalla non statica struttura, ma che risulta monca nel rappresentare l’intero lavoro e la presenza di tracce che superano abbondantemente i 5 minuti contribuisce da sola a dare forma all’innovativa proposta dei Psycroptic.
Inserimenti alla Daath in A Calculated Effort arricchiti da sfumature dark notevoli, mentre la sei corde attecchisce su una distesa di tapping, sono solo una delle sorprese ricavabili da questo lavoro, ed infatti ciò che più distingue il sound Psycroptic risultano essere i passaggi chitarristici di grande tecnica ed inventiva, lontani anni luce dal trademark sonoro death in cui i riff risultano incomprensibili ed in bilico su una sezione ritmica che conduce l’intero show: qui è il guitar man Joe Haley che dirige i giochi e lo fa pescando talvolta dal prog-core, talaltra dal thrash più perfezionista.

Perdersi un attimo di questo Ob(Servant) significa perdersi il passaggio più convincente della singola traccia: così avviene soprattutto per Slaves Of Nil, potenza che non trova mai pace, e per Removing The Common Bond variegata come un film dal finale imprevisto.
La sorpresa è costituita da Initiate, traccia inizialmente riflessiva e compulsiva che presto rilascia tutte le proprie rabbie sommerse in forme del tutto differenti l’una dall’altra variando e svariando nella moltitudine di riff e passaggi di cui ne è caratterizzata. Il tutto per otto minuti di insana ribellione.

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