Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
Aftermath Music
Anno: 
1999
Line-Up: 

- Narqath - chitarra, basso, voce
- Varjoherra - voce
- Kalma - batteria

 

Tracklist: 



1. Harmagedon (05:00)
2. Kun Aurinko Kuoli (03:07)
3. Mustamaa (05:02 )
4. Verenjano (01:58)

Azaghal

Harmagedon

Direttamente dalla gelate lande finlandesi, il debut EP degli Azaghal vide la luce nel 1999 dopo tre demo che aiutarono la band a farsi un nome nell’underground. Venuta a sapere della loro esistenza, la Aftermath Music decise di produrre questo Harmagedon, ovvero un concentrato di pure malvagità che continua ad avere pochi paragoni nell’ex territorio russo. La band formata nel 1995 ed allora ancora guidata dal prolifico duo Narqath – Varjoherra scrisse due nuovi brani per l’occasione, da affiancare a delle versioni nuove di brani già scritti per i demo passati.

Una veloce rullata di batteria ed ecco che la title-track fa la sua comparsa in puro stile Aazaghal. Le influenze thrash metal nel riffing sono sempre ben presenti tuttavia l’oscurità e la brutalità dei pezzi si rifanno ad un black metal di chiaro stampo norvegese. I blast beats alla velocità della luce accompagnano un riffing schizofrenico, indomabile e veramente particolare poiché sempre con una radice leggermente melodica ed assolutamente gelata. Growl e scream si alternano con una facilità incredibile ed anche ciò contribuisce a creare un’atmosfera sulfurea, catacombale ed invernale. Le parti in mid-tempo sovente fanno largo ad arpeggi dalla vena così gelata da fare invidia ai maestri del genere dei paesi nordici, per poi ripartire in velocità con la successiva Kun Aurinko Kuoli, monumento alla follia musicale di una band che ha sempre saputo creare uno stile personale di black metal. Basta ascoltare le linee vocali urlate all’impossibile per farsi un’idea, oppure il drumming selvaggio che accompagna un riffing sempre circondato e completato da una melodia molto particolare.

Incredibile il tocco malinconico di una Mustamaa da applausi, compendio di brutalità black e melodia. Sovente la lunga durata delle tracce dà la possibilità alla band di esprimersi su vari livelli, introducendo nel sound elementi di origine Viking, come cori in voce pulita o stacchi arpeggiati, ottimi per dare sempre nuova linfa alle composizioni. Le influenze death/thrash nel riffing caratterizzano la ferale Verenjano, dallo stile così 80s da poter essere scambiata per una qualsiasi song dei primissimi Bathory. Questa volta, nessuna concessione alla melodia e non ci si risparmia sulla velocità per terminare coi fiocchi un debutto che nella sua piccolezza, ha fatto la storia della seconda ondata di black metal europeo di cui gli Azaghal forse rimangono i maggiori esponenti. Successivamente i nostri musicisti finlandesi avrebbero dato alle stampe i loro primi due album, entrambi, sempre nel 1999, maggiormente curati nella produzione e nei suoni ma pur sempre rappresentativi del momento d’oro che questa band stava vivendo.  

NOTE:  Harmagedon fu stampato in 500 copie su vinile nero per poi essere ristampato dalla stessa Aftermath Music su vinile rosso nuovamente in 500 copie.  
 

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