- Mike - vocals
- Rob - guitar
- June - guitar
- Luke - bass
- Syra – drums
1. Universe
2. An Untruthful Shape
3. Concept Of Wisdom
4. Born Again
5. Reflecting Evil
6. Something Beyond
7. Living Paradox
8. One God In The Space
Reflecting Evil
I milanesi Grievers sono di recentissima formazione e già al loro debutto discografico, ancora una volta prodotto dalla Punishment 18 Records. Reflecting Evil vede la luce solamente due anni dopo la nascita della band e annovera otto tracce di death metal melodio di stampo nordico, stile da affiancare ad un sound che non disdegna influenze metalcore moderne, anche se esse non snaturano mai la bontà tipica di questo genere che unisce in dosi perfette melodia ed aggressione. Anzi, queste influenze maggiormente moderne e comunque pesanti donano varietà e potenza al sound dei nostri musicisti, facendolo risultare sempre buono e convincente.
Le prime influenze moderne si hanno con l’inizio marziale di Universe, song pregna di cambi di tempo e con una vena sempre decisamente death metal. La voce si fa immediatamente notare poiché abbastanza growl nello stile e maggiormente orientata verso lidi classici del genere. Sovente le linee soliste delle chitarre donano sprazzi di melodia in un sound cupo. Queste aperture fanno sì che la band posa giocare molto sui chiaroscuri senza suonare alla velocità della luce e puntare maggiormente su tempi medi.
Influenze thrash metal rivivono negli up tempo di una dinamica e varia An Untruthful Shape, song dalla vena molto particolare poiché in essa convivono alla perfezione molteplici influenze e si può spaziare con facilità attraverso tanti generi senza la paura di annoiarsi. Una diretta Concept of Wisdom nasconde sempre il tocco melodico in sé, specialmente se si parla della prolungata sezione solista delle chitarre mentre alcune sezioni leggermente “meno convenzionali” spuntano in una sempre abbastanza veloce Born Again. Diciamo che queste partiture con tocco moderno riguardano le chitarre anche se molte loro sezioni risultano essere “classiche” deal death metal melodico, creando un’ottima opposizione.
Si prosegue con la base di doppia cassa di una title track pregna di aperture melodiche tra alcuni mid-tempo di chiaro stampo metalcore per poi affrontare i martellanti colpi di doppia cassa di un’ oscura e marziale Something Beyond, votata ad una forma molto particolare di death metal. Le influenze melodiche sono lasciate leggermente da parte in questa occasione per privilegiare un assalto frontale. Living Paradox si mantiene su livelli non elevati di velocità d’esecuzione e la base in tempi medi sembra fatta apposta per supportare un buon groove che a tratti si lascia invadere dalle influenze melodiche delle chitarre, specialmente durante il ritornello.
Il disco si chiude con One God in the Space, veloce, gradevole e maggiormente orientata verso le melodie di chitarra dal tocco epico; confermando la bontà del songwriting in questo debutto discografico.
I Grievers hanno tutte le carte in regola per farsi largo tra le nuove leve del panorama estremo e sono sicuro che con il supporto della coraggiosa Punishment 18 Records il futuro riserverà qualche bella sorpresa per loro.