R: Voice & Drum Machine
G: Guitar
1. Intro
2. Secessione
3. Va' Pensiero
4. Il Sole delle Alpi
5. Moschee in Fiamme
La Compagnia della Morte
Nota: recensione pubblicata per la vetrina laterale in data 01-04-2010, ora archiviata.
I 58 divisione possono essere considerati i pionieri del metal padano. Formatisi nella met… degli anni 2000 dal chitarrista G con il vocalist R (anche alla drum-machine), debuttano con il disco "La compagnia della morte" nel 2000.
Le canzoni dei 58° Divisione sembrano nient’altro che mediocri epigoni dell’heavy-metal nero (“black-metal”) di Angel Witch e Venom dove la sofferenza universale generata dal fascino per il male e per le forze sinistre subito dai loro ispiratori sublima in un’atroce raccolta di motivi distorti priva di nerbo.
Le distorsioni assordanti, le tematiche politicizzate e l’aggressività delle pose non sono dicono piu` degli estremi di gruppi grindcore come i Sepultura, mentre il tentativo di esprimere i sentimenti piu` violenti di ribellione controculturale perde l’universalita` tipica dell’heavy-metal per rivolgersi ad una sola ristretta classe sociale particolarmente arrabbiata e frustrata.
Nelle canzoni viene liberata l’energia di istinti primordiali come una volta si faceva nei cerimoniali tribali, ma suona molto piu` regolare, o quantomeno non piu` trasgressiva, e mossa da una passione piu` tecnica che artistica.
Particolarmente derivativa e auto-indulgente la cover di Giuseppe Verdi Va’ Pensiero, non meno dimenticabile di certa muzak e salvata dallo sfacelo piu` totale solo da un umore crepuscolare e a tratti gotico.
Secessione e Il Sole delle Alpi sono solo terribili riproposizioni dei cliche del genere`. Moschee In Fiamme suona un tantino piu` formulata ma manca di veri elementi di sorpresa.