Il viaggio degli Alma Sideris continua lungo una seconda parte di Il Sole Oltre Le Sbarre, lavoro a cui non si poteva scegliere nome migliore visto che si tratta di una fisiologica continuazione di quanto prodotto dalla band durante lo stesso anno. Il carattere compositivo tocca anche qui alcuni apici di complessità ricercata, stavolta a nome Mente, Libera Mente che arricchisce di contenuti progressive e di un ritmo più riflessivo, inquadrato. Il desiderio di emergere è meno sprizzante rispetto al passato, qui l’intenzione è quella di lasciare il segno, di creare qualcosa che duri più della semplice incisione delle tracce ma purtroppo Senza Tregua (il titolo dice tutto) prosegue nel percorso già disegnato dal predecessore, con i dubbi che ne conseguono.

È Specchio la vera novità della tradizione Alma Sideris: un impasto ben calibrato di effetti elettronici che conduce il sound su un nuovo livello, pur roteando la manovella del tempo in senso antiorario e ripescando quelle influenze tanto in uso negli anni ottanta. Un livello che inizia davvero ad essere interessante nell’ultima Quattro Movimenti quando Björk sembra presagire una lunga intromissione nelle menti dei Radiohead, pronti a partorire una creatura in una sala in cui uno stereo spara dub a volume sconvolgente e che viene spento solo quando un flauto prima ed una fisarmonica poi decidono di fare il loro ingresso tramutando il tutto in una sigla di un film giallo. No, forse sono solo altri effetti quelli che circolano ora nella mia mente.