- Damien Snyers – Vocals, keyboards
- Nicolas Lahaye – Guitar
- Serpent – Bass, Vocals
01.Sercati
02.The Night Stalker
03.Melodic melancholy
04.Pandamnation
05.Serenity’s Ode
06.The Mage and the Hill
07.The Fall
The Night Stalker
Questi praticamente sconosciuti Sercati, musicisti di origine belga, debuttano con questo mini-CD autoprodotto composto da sette media di media durata. The Night Stalker segue, musicalmente parlando, il filone tanto in voga del black metal con sprazzi atmosferici che sta spopolando tra Francia e Germania. Questi tre musicisti dimostrano di aver appreso molto bene la lezione dei vari gruppi underground del genere e ci propongono questo demo dal suono ruvido, impastato e nebbioso. La produzione è volutamente in vecchio stile ma il suono viene reso ancora più inquietante dalla distorsione delle chitarre e dallo screaming spettrale.
L’introduzione Sercati é a base di organo con alcune entrate della voce a donare un tocco ancora più inquietante. Si prosegue con alcuni arpeggi e l’entrata degli elementi black metal con la successiva The Night Stalker. La voce sembra un verso d’agonia degno dei migliori film horror perché mai eccessiva o estrema in volumi; piuttosto direi che si tratta di una versione di screaming sussurrata. I tempi sono abbastanza dinamici ma mai eccessivamente veloci e le tastiere fanno sempre la parte da padrone sotto il ruvido sound delle chitarre. Se Melodic Melancholy alza un po’ il tiro per quanto riguarda la dinamicità, senza perdere di vista la melodia, è solo con Pandamnation che i primi blast beats dal chiaro stampo primitivo entrano in scena. Ottimi i duetti vocali, come anche le veloci ripartenze di doppia casa a sostenere un riffing che trova la sua maggior ispirazione nei recenti Azaghal. In opposizione troviamo una lunga, lenta Serenity’s Odes con tanto di introduzione a base di tuoni e vento che soffia… In questa canzone le linee di chitarra sono essenziali per l’atmosfera decadente e raggelante al contempo, come anche l’uso sapiente delle voci che ben si destreggiano tra scream in lontananza e canti in voce pulita al limite del gregoriano.
La velocità torna con un contorno di grottesco/rituale per quanto riguarda la melodia di tastiera in The Mage and the Hill mentre la finale The Fall amalgama in modo ancora leggermente grezzo ma direi anche in maniera affascinante, note di piano con i classici elementi black metal. Le melodie sono davvero ottime e più volte in questo caso la produzione spartana e la melodia unite insieme mi hanno fatto tornare in mente gli indimenticabili Dimmu Borgir di For all Tid. Semplicemente unici i duetti screaming /voce pulita, come anche quelli piano /linee di chitarra a terminare un buon demo e sicuramente una gradita sorpresa. Alcuni angoli sono ancora da smussare ma la grinta c’è, l’attitudine pure ed il gusto per la melodia non manca. Spero di risentirli presto, magari con un album.