Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Etichetta: 
Cogumelo Records
Anno: 
1985
Line-Up: 

- Max Possessed - Vocals/Guitar
- Jairo Tormentor- Guitar
- Paulo Destructor - Bass
- Igor Skullcrusher – Drums

Tracklist: 

1. The Curse 00:39 
2. Bestial Devastation 03:06 
3. Antichrist 03:46 
4. Necromancer 03:52 
5. Warriors of Death 04:07

Sepultura

Bestial Devastation

Esistono dei dischi nel mondo del metal ai quali è difficilissimo dare una valutazione oggettiva, poiché rappresentano una tale innovazione che molte volte il cuore prende il sopravvento sulla ragione. Io voglio cercare di mediare tra le due sensazioni che risiedono in me nel fare questa difficile recensione per uno dei cult dell’estremo.  Quattro ragazzi Brasiliani di giovanissima età, poco più che bambini, diedero vita nel 1984 ad una band che avrebbe fatto la storia nel metal: i Sepultura. In quel periodo l’ala estrema del metal stava esplodendo in Europa e in America Settentrionale e proprio da queste due fonti i nostri musicisti presero le idee per uno stile che allora non ammetteva melodie o mediazioni perché tutto era votato a ricercare la forma più estrema per il periodo. Kreator, Slayer e Sodom erano i veri paladini per tutti i giovani che volevano imboccare l’allora strada dell’estremismo e i giovani Sepultura non erano da meno. 

I quattro componenti originali erano: Max Possessed (voce e chitarra), suo fratello Igor Skullcrusher (batteria), Jairo Tormentor alla seconda chitarra e Paulo Destructor al basso. Praticando con cover di altri gruppi famosi, presto i nostri “ragazzi della giungla” fecero ascoltare dei pezzi loro ad un negozio di musica di Belo Horizonte dal nome di Cogumelo. Presto il negozio in questione decise di produrli, fondando la Cogumelo Records che negli anni a venire avrebbe accolto sotto le sue ali protettrici una miriade di band brasiliane. Nel 1985 il debutto ufficiale venne dato alle stampe e il nome scelto fu Bestial Devastation. Questo debutto è un mini che fu affiancato al debutto di un’altra realtà brasiliana troppo presto dimenticata, gli Overdose per il quale scelsero il nome di Século XX. Registrato e mixato in soli due giorni, Bestial Devastation rappresentò allora una delle uscite più estreme.  I testi satanici e il face painting erano il contorno ad uno stile che non ammetteva mezze misure e, nonostante le varie ingenuità dettate dall’immaturità dei membri, i Sepultura presto riuscirono a farsi un nome.  

Lo stile suonato è un primitivo, bestiale death/thrash con vari componenti black. Spesso la registrazione è molto importante per dare la giusta impronta ad un disco e quella di Bestial Devastation è essenziale poiché essendo grezza ma ascoltabile, dona un’aura morbosa ma anche terribilmente affascinante al tutto. Le chitarre accordate basso, lo scream black/death di Max, gli assoli terribilmente elementari e senza stile di Jairo e la batteria instancabile di un già discreto Igor sono gli elementi più importanti del disco. L’apertura del disco è affidata a The Curse, un intro fatto dal growl di un amico d’adolescenza dei Sepultura che ben presto sfocia nella bolgia death/thrash della title track. I riffs sono elementari, brutali ma terribilmente affascinanti e, perché no, buffi perché così sinceri e spontanei. Le sezioni rallentate sono composte da quattro accordi buttati lì i quali, tuttavia, risultano essere sempre molto catchy e facilmente memorizzabili. Le parti soliste risentono in modo pesantissimo di tutta la prima corrente death/thrash europea. 

L’atmosfera terribilmente “necro” che avvolge due gemme di genuina brutalità dal nome di Antichrist e Necromancer va pari passo con strutture semplici, immature e dirette. Nella prima song qui citata possiamo notare forse il primo esempio di semi blast beat della storia del metal, anche se il dibattito resta sempre aperto anche perché le influenze hardcore/punk di un gruppo brasiliano quale i Ratos de Porão aleggiano sempre in modo pesante e il loro debutto, Crucificados pelo Sistema, mostrava già segni di estremismo sonoro un anno prima della pubblicazione di Bestial Devastation. L’intro di batteria della finale Warriors of Death ci mostra ancora una volta le abilità di un Igor ancora in fase di apprendimento, ma che comunque lascia già intravedere delle buoni doti, come detto in precedenza. La canzone in questione mostra una base decisamente thrash che esula leggermente dalle strutture indiscutibilmente più macabre ed estreme delle song in precedenza. Persino la struttura pare un po’ più matura e conclude questo EP di culto. Complice la breve durata e il divertimento provocato da queste canzoni dalla struttura così semplice e diretta, Bestial Devastation scorre che è un piacere e ci fa emozionare ancora tanto. 

I Sepultura del 1985 non erano ancora tecnici come lo sarebbero diventati a partire dal grande Schizophrenia, vero punto di svolta per il gruppo. L’apprendimento a base della primissima ondata di metal estremo fa si che la band non risulti eccessivamente originale ai giorni nostri, tuttavia bisogna considerare il prodotto in base alla data di uscita. Il valore musicale di questo EP rimane altissimo e proprio per questo il voto che vedete al fondo è un modo per mediare tra l’importanza che esso ha rivestito per l’ambiente estremo (soprattutto per quello brasiliano) e l’effettiva bontà di un prodotto ancora acerbo e immaturo, ma così dannatamente affascinante.     
 

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