Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2009
Line-Up: 

 
- Sakari Lempinen – Chitarra
- Tuomas Herrala – Voce
- Antti Toivanen - Basso
- Tomi Weckman – Batteria     
 

Tracklist: 

 
1. Slaughter 02:30 
2. Old Ones 04:47 
3. Altar 03:42 
4. Kill for His Glory 03:16

Vomiting Skulls

Vomiting Skulls

Vomiting Skulls é un gruppo finlandese nato nel 2008 con chiare intenzioni bellicose. Questo omonimo demo è la loro prima fatica discografica e annovera quattro canzoni di truce black/death con svariate influenze.

Le canzoni che troverete qui non sono troppo omogenee tra di loro e badate che la mia non è una critica, anzi! In questo caso voglio semplicemente dire che nelle quattro canzoni qui a nostra disposizione è difficile trovare un filo conduttore in stile poiché se è vero che il genere non muta, le influenze a seconda della canzoni lo fanno, eccome… Dunque, prendiamo il caso dell’opener Slaughter: l’anima impulsiva della band esplode in una lunga serie di ferali up tempo che rimandano alla primissima forma di black/death così ben suonata da una band quale gli Order From Chaos.

La produzione è quasi perfetta, molto professionale e mette ben in risalto il lavoro operato dagli strumenti, chitarra su tutti.  Il buon mix di tremolo riffs e quelli più legati al death fa sfaceli, mentre la voce sembra essere l’unico punto debole poiché anonima e non così azzeccata per il genere essendo roca ma non così estrema. Si continua con Old Ones e qui possiamo già capire come il genere e il mood siano cambiati. Questa canzone è una lenta marcia di black metal che rasenta il territorio “depressive”.  La voce qui mi pare più a suo agio poiché supporta bene l’atmosfera decadente e completamente priva di luce. Le influenze degli Shining si fanno pesanti ma ben presto ci si trova spiazzati ascoltando il black metal primordiale di una divertente Altar. Qui i primissimi Azaghal rivivono e, di conseguenza, potrete anche trovare stacchi alla Hellhammer. I riffs sono di ottima fattura, dall’anima gelata e ben supportati da una vena catchy che non fa mai male, anzi! KIll for his Glory è messa in chiusura di questo disco e stavolta le influenze vanno a guardare il black metal più veloce ed oltranzista. I blast beats si sprecano ma fanno sempre rivivere quell’anima old school che non guasta mai, ponendo fine ad una demo veramente interessante che consiglio a tutti gli appassionati di black/death.  

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