- Doug Pinnick - voce, basso
- Ty Tabor - chitarra
- Jerry Gaskill - batteria
1. Alone
2. Stay
3. Hurricane
4. Fly
5. If
6. Bebop
7. Honesty
8. Open My Eyes
9. Freedom
10. Get Away
11. Sooner Or Later
12. Mudd
13. Bam
Ogre Tones
Come sempre i King’s X stupiscono con il loro nuovo album, avendoci abituati a continui e irrefrenabili cambiamenti del solo sound. Anche il nuovo Ogre Tones non è da meno e ci consegna un gruppo impegnato a comporre pezzi brevi e intensi che vanno subito al dunque, ovviamente cosparsi di innumerevoli e disparate tendenze stilistiche: il nuovo CD mischia infatti hard rock, funk, psichedelica, blues, pop e altro ancora in un mix alto dominato dalla voce singolare di Doug Pinnick.
Dal punto di vista di vista della produzione sottolineiamo come il lavoro dell’esperto Michael Waneger (che ha già lavorato con nomi del calibro di Queen, Extreme, Alice Cooper) sia ottimo, esaltando le atmosfere soffuse ed elettrico-psichedeliche tipiche della band texana.
Il CD parte alla grande con l’assalto della rocky Alone dominata dal riffing abrasivo, rumoroso e moderno di Ty Tabor.
Altri pezzi che colpiscono sono senz’altro la funky-rock song Bepop, dominata da tempi dispari difficili a livello interpretativo ed esecutivo; qui Doug dà il meglio di sé con la sua voce profonda e urli stranianti, uniti a cori che si sposano benissimo alle ritmiche improbabili che costituiscono l’ossatura del pezzo.
Subito dopo abbiamo un altro bel pezzo, la ballad acustica e bucolica Honesty, cantata in questo caso da Ty Tabor, che ci stupisce con un’interpretazione ottima, dolce e toccante.
Purtroppo però nel corso della tracklist si incontrano troppi episodi che, scontati e poco accattivanti non rendono giustizia al songwriting dei King’s X e sembrano i classici riempitivi; per citarne alcuni potremmo elencare l’amorfa Open My Eyes, la lunga Soon Or Later (noiosa) e l’insulsa ed inutile Bam, traccia che presenta parti parlate e qualche rumore di sottofondo.
Ricordiamo che per questo CD è a disposizione anche una edizione limitata con due videoclip.
Nel complesso la nuova opera della band, grazie all’indiscutibile genialità dei musicisti coinvolti, riesce a ottenere un giudizio più che positivo, ma ricordiamo che questi non sono i migliori King’s X.