Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Lorenzo Iotti
Genere: 
Etichetta: 
Subsound Records
Anno: 
2008
Line-Up: 

- V Fisik - C.E.O.
- Gio - Ambassador of terror
- Dan - Infrastructure manager
- Reeks - Chief of research and development division
- Demian - Speed runner


Tracklist: 


1. bar / bar / bar minimizer
2. THE YEAR OF THE DINGO
3. WASTE-O-RAMA
4. do androids have sex in electric cars?
5. BIKINI DOG WASH
6. coffinbar equalizer
7. BOMBA MAGNA
8. BURN PARIS BURN
9. the weeping saw
10. THE SECOND TRIUMVIRATE OF LAVONIA
11. (like when you were) the vapour boy
12. DIFFERENT SHADES OF ZERO AND ONE
13. the flatliner
14. THE MAN WITH TWO RIGHT ARMS
15. valhalla can wait

Inferno

Pompa Magna

Se amate la musica pesante ma sperimentale, non potete assolutamente lasciarvi scappare un piccolo gioiello di metal “alternativo” italiano: Pompa Magna è il primo vero e proprio full-lenght dei romani Inferno, che si autopresentano con la curiosa e ironica etichetta di “science-fiction grind n’ roll”.
Quello proposto dagli Inferno è in effetti un gran misturone, molto ben amalgamato, di death metal, progressive, alternative, elettronica, jazz, death melodico, metalcore e chi più ne ha più ne metta, seguendo lo spirito innovativo, ironico e sperimentale di band come gli Strapping Young Lad, che rappresentano sicuramente un’influenza (o quantomeno hanno una certa comunanza) più dal punto di vista “ideologico”, con la loro volontà di rompere qualsiasi schema all’interno del metal estremo, che strettamente musicale. Dal punto di vista del sound abbiamo infatti una sorta di metalcore sperimentale e ultratecnico, che si può accomunare sotto certi aspetti a quello dei Dillinger Escape Plan, con ritmiche complesse e variabili, linee melodiche elaborate sovrastate da riff distorti e imponenti, voce in screaming e un’attitudine a cercare di sorprendere l’ascoltatore ogni volta che è possibile; il tutto completato da un’effettiva patina “fantascientifica” data sostanzialmente dagli onnipresenti sintetizzatori, che ricreano atmosfere elettroniche e futuristiche.

Fondamentale, nella musica degli Inferno, è proprio il dialogo tra chitarre, che si rincorrono per tutti i tiratissimi 45 minuti di album, in un continuo scambio di melodie e distorsioni che, a differenza di quanto accade troppo spesso nel metalcore, non scade mai nel banale o nel già sentito.
Basti prendere due pezzi veramente riusciti come Bomba Magna e Burn Paris Burn, per vedere come gli Inferno riescano a riprendere gli stilemi del metalcore più classico, in particolare l’uso frequente di linee melodiche sotto a riff distorti e screaming, facendoli suonare come qualcosa di nuovo e interessante, grazie alla varietà delle ritmiche e alle continue inserzioni di brevi assoli di basso e tastiere. Il resto dell’album scivola via con varietà tra brani di impatto, molto death-oriented come The Year Of The Dingo e Waste-O-Rama, altri in cui prevale la componente elettronica (vedi The Vapour Boy, con la sua drum machine e le sue ritmiche ossessive) o in cui le tastiere divengono acquistano particolare importanza, come The Second Triumvirate Of Lavonia e The Man With Two Right Arms , intermezzi sperimentali e perfino un insolito e inquietante pezzo acustico, The Weeping Saw.

Insomma, Pompa Magna è un album che, a chi ama i suoni sperimentali, darà l’occasione di divertirsi per un bel po’ di tempo; volendo trovare la pecca del disco, però, si fatica a trovare all’interno una vena veramente espressiva, e l’anima folle e sperimentale della band risulta per apparire fine a se stessa. Non che questo sia un male, soprattutto avendo davanti un progetto volutamente anticonformista come gli Inferno, ma tutte queste sperimentazioni, senza una solida base, finiscono alla lunga per stancare. Ad ogni modo, sicuramente un buon lavoro, che mette in luce una band tecnicamente preparata, con tantissime idee originali e una grande voglia di rompere gli schemi; inutile poi dire che, se dal vivo suonano come su disco, lo spettacolo è assicurato.

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