- Luca Zandarin - voce
- Luca Securo - chitarra ritmica
- David Bisson - chitarra solista
- Dario Bianchi - basso
- Luca Cerardi - batteria
1. Blood For Glory
2. Walk Across Fire
3. Game Over (feat Jeff Waters)
4. The Cheat Of The Cross
5. Total Darkness
6. Revenge (feat Anders Lundemark)
7. The Spirit Of The Wolf
8. Victory Over The Emenies
Walk Across Fire
Primo vero debutto discografico per i Merendine Atomiche, band che con questo Walk Across Fire ha saputo, come quasi sempre succede, farsi apprezzare molto di più all’estero che in Italia. I cinque ragazzi di Cittadella (Pd), dopo sette anni passati come cover band dei Metallica e come Merendine Atomiche, ha fatto le cose in grande e andò a registrare questo Walk Across Fire nei Sunlight studios di Stoccolma con la direzione artistica di Tomas Skogsberg (Katatonia, Grave ecc…). Questo disco conta inoltre della partecipazione del famosissimo chitarrista Jeff Waters (Annihilator) che regala il suo contributo nell’assolo di Game Over (canzone che spopolerà nelle radio metal americane), e di Anders Lundemark (Kohnkra) ala voce nel pezzo intitolato Revenge. Grazie a questo disco, i cinque veneti ricevettero la possibilità di suonare in America come supporto a band del calibro di Testament, Obituary e Symphony X e in Europa in vari festival e di fare da spalla agli Entombed nelle loro discese estive in Italia.
Parliamo ora meglio di questo Walk Across Fire. Il disco suona in perfetto stile Thrash americano anni ’80 dove i riferimenti principali sono senza dubbio i primi Metallica, i Testament e gli Annihilator ma anche Pantera. Gli otto pezzi presenti in questo disco sono tutti molto aggressivi e potenti come non mai e la miscela tra tecnica e potenza è ottima. Le parti dei cinque musicisti sono sempre varie e mai monotone e questo fa sì che il disco cresca di ascolto in ascolto e che non stanchi già dopo due-tre ascolti.
La cosa che stupisce di più in questo full-lenght è la maturità compositiva dei cinque che, già al debutto discografico, dimostrano di saper sfruttare al meglio le idee e di curare molto bene ogni minimo particolare dei loro pezzi.
Il disco inizia subito a livelli altissimi con il trio killer di canzoni iniziale davvero di ottima fattura.
Una piacevole intro di chitarra acustica precede la prima track, Blood For Glory, canzone pesante e aggressiva con riff e con doppia cassa usata intelligentemente in stile Vinnie Paul. La canzone suona infatti in stile Pantera ed il cantante Luca Zandarin dimostra di avere una voce aggressiva e azzeccata per lo stile dei Merendine Atomiche.
Con Walk Across Fire, un brano davvero buono sotto tutti i punti di vista, ci si avvicina più allo stile Metallica, con un ritmo davvero coinvolgente degno di nota. Belli sia il ritornello davvero catchy e ben cantato, sia l’assolo molto pulito. La prima parte di Game Over è in modo devastante Thrash anni’80 e farà sorridere tutti i nostalgici del genere. La canzone, come detto prima, vede la partecipazione dietro la chitarra durante gli assoli del mitico Jeff Waters, uno dei chitarristi thrash migliori in assoluto e che con i suoi Annihilator negli anni ’80 ha scritto pagine indelebili del thrash americano con quei Alison hell e con Never, Neverland. La canzone, è impreziosita da questa chicca mica da poco.
Con la quarta The Cheat Of The Cross, i ritmi rallentano e diventano più martellanti e persuasivi: riff molto pesanti, stacchi molto bruschi e un ritornello azzeccato rendono ammirabile la canzone sia per la varietà compositiva che i cinque dimostrano, sia per il fatto che riescono a fare bene il tutto senza presentare punti deboli evidenti in nessun aspetto.
In Total Darkness abbiamo ancora un'ottima intro e successivamente la canzone ricalca un po’ i ritmi della precedente con il solito pre-chorus e chorus. La canzone forse nel finale è un po’ allungata ma comunque risulta piacevole da ascoltare.
La sesta traccia vede la partecipazione dietro al micrfono di Anders Lundemark, cantante dei deathsters Kohnkra: Revenge assume di conseguenza dei connotati più death che thrash anche se la canzone non è veloce. La canzone è tutta giocata sull’alternarsi della voce in growl di Lundemark e quella pulita ma aggressiva di Luca Zandarin e raggiunge ritmi davvero lentissimi soprattutto nel finale.
Con gli ultimi due episodi si ritorna ai ritmi più veloci e aggressivi. The Spirit of The Wolf inizia con l’abbaiare dei lupi e con il suono di una chitarra acustica e poi si trasforma in un'eccellente canzone thrash in stile Metallica. La conclusiva Victory Over The Enemies ci fa ritornare ai ritimi elevati e potenti delle prime tracce, aggiungendo però un attitudine quasi crossover tipicamente americana molto azzeccata. Una degna conclusione per un album convincente sotto tutti i punti di vista.
L’ascolto di questo disco fa riflettere ancora una volta sul fatto che l’Italia ha delle formazioni potenzialmente ottime, ma non è minimamente capace di valorizzarle come nel caso dei Merendine Atomiche: per realizzare questo disco sono andati in Svezia, per suonare davanti ad un po’ di persone sono dovuti andare in America o comunque in festival europei. Questo Walk Across Fire è l’esempio eclatante che nel nostro Paese ci sono band valide.
L’erba del vicino non è sempre più verde…