- Stef - voce
- Bone - voce
- Ivan - chitarra
- Verdiana - batteria
Guest:
- Stefano - basso
1. Unbreakable Lies
2. Next Direction
3. Stato D'Anime
4. Damnation's Rain
5. I Will Be Heard (Hatebreed cover)
New Season of Hate
La corrente Metalcore americana continua a lasciare un segno indelebile nel nostro Paese, perché sempre più numerose e varie sono le bands che il panorama italiano sta offrendo di anno in anno: alcune di esse sono fortemente influenzate da una certa tradizione Death europea, altre si accostano maggiormente alle nuove leve dell’Emo internazionale e altre ancora tentano una soluzione alternativa ed intermedia, dove la matrice Hardcore si erge ancora impetuosa.
Proprio di quest’ultimo gruppo di proposte fanno parte i Flor De Sangre, neonata formazione pavese che debutta con l’ep New Season Of Hate, costituito da quattro canzoni e dalla cover I Will Be Heard, inserita come tributo ai padri Hatebreed.
Il mini-cd, particolarmente curato a livello grafico e di registrazione, presenta una commistione tra i meandri canonici del Metal e una vena più improntata all’Hardcore, sottolineata dall’approccio graffiante dell’impianto vocale. Dotati di un binomio voce maschile-voce femminile, ormai sempre più diffuso anche nello stile d’oltreoceano, i Flor De Sangre sanno plasmare un contesto strumentale di alto livello, tecnico, incisivo e figlio dei vari As I Lay Dying e Killswitch Engage. Tracce come Unbreakable Lies e Next Direction rappresentano due cavalcate violente che permettono all’ascoltatore di mantenere viva l’attenzione, anche grazie al valido alternarsi di sezioni più distese ed atmosferiche.
Ciò che non convince pienamente è però il dialogo tra i due cantanti, che non garantisce un risultato impeccabile in ambito di registrazione in quanto troppo duro e grezzo; sono di certo efficaci le idee di base delle melodie vocali e del loro intreccio, ma è proprio il livello interpretativo a mancare di un certo spessore tecnico.
Altrettanto controverso è l’effetto finale ottenuto su Stato D’Anime, un brano di denuncia sociale cantato in lingua madre che se fosse stato curato maggiormente nell’esecuzione vocale avrebbe raggiunto una resa superiore.
Al di là di questi tratti che i Flor De Sangre dovranno affinare per proseguire nel loro cammino in modo più maturo e consapevole, ciò che rimane è un ep che mostra una realtà promettente del florido scenario Metalcore italiano. Si consiglia pertanto l’ascolto di questo New Season Of Hate a tutti coloro che hanno apprezzato l’aggressività mediata dalla voce femminile di acts come Walls Of Jericho e Harpies e il velo più avvolgente e sperimentale degli innovatori Battle Of Mice, perché i Flor De Sangre si collocano proprio a cavallo tra questa nuova scia e i grandi classici del Metalcore statunitense.