Voto: 
7.9 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
VHF Records
Anno: 
2009
Line-Up: 

- Stephen O'Malley – Chitarra, Elettronica
- Daniel O'Sullivan – Elettronica, Rhodes
- Vincent De Roguin – Elettronica, Organo

Ospiti:
- Alex Babel – Percussioni
- Nicolas Field – Percussioni
- David Tibet – Voce
- Alexander Tucker – Chitarra, Voce

Tracklist: 


1.I (10.35)
2.II (9.51)
3.III (10.17)
4.IV (5.07)

Aethenor

Faking Gold and Murder

“Faking Gold and Murder” è il terzo disco degli Æthenor, progetto internazionale di cui vi avevamo già parlato l'anno scorso, in occasione della pubblicazione del buono, ma non eccelso, “Betimes Black Cloudmasses”, disco che vedeva come ospite il vocalist degli Ulver, Krystoffer “Garm” Rygg.
Dopo un discreto numero di live-shows in giro per l'Europa, il trio formato da O'Malley, O'Sullivan e De Roguin torna a far parlare di sè a inizio 2009, supportato da un cast ancor più fenomenale: sono della partita i due batteristi/percussionisti Alex Babel e Nicolas Field (che già si erano ottimamente presentati nel precedente album, ma che ora danno veramente una marcia in più), il peculiare chitarrista Alexander Tucker (già noto come solista, e attivo anche in duo con O'Malley) e nientemeno che David Tibet, pronto a mettere a frutto il suo rinnovato interesse per le deviazioni più sperimentali e avanguardiste del mondo musicale.

In questo senso, il carismatico leader dei Current 93 trova terreno fertile in “Faking Gold and Murder”, che tra l'altro risulta essere di gran lunga il più riuscito, completo ed interessante dei tre album usciti finora a nome Æthenor. Proprio le declamazioni spiritate di Tibet sono il più grosso cambiamento rispetto a dischi fondamentalmente strumentali come “Betimes Black Cloudmasses” o “Deep in the Ocean Sunk the Lamp of Light”: il cantante inglese utilizza il suo consueto stile da narratore visionario, assolutamente inconfondibile, per aumentare esponenzialmente gli effetti di quell'atmosfera magica, alchimistica, surreale ed esoterica che il resto dell'ensemble crea con i suoi strumenti.

In particolare, le batterie e le percussioni di Field e Babel sono libere da qualsivoglia vincolo, e improvvisano eleganti e dinamiche, tambureggiando nell'oscurità con grazia tenebrosa ed inquietante, alternando lievissimi tintinnii degni d'uno spazzolatore Jazz con caotiche ed estrose esplosioni dall'impeto decisamente Rock (il finale di “III”, l'introduzione di “I”).
I Rhodes e gli organi (assoluti protagonisti nella  catartica, angelica e cosmica traccia conclusiva “IV”) aggiungono quel tocco di avanguardia Rock anni '70, mentre i dolci rintocchi di glockenspiel o di pianoforte (si ascolti l'apocalittica, ovattata “II”) ingentiliscono il sound quel tanto che basta per rendere ancora più penetrante la recitazione di David.
Nonostante questo sia nettamente il disco più pesante e tempestoso degli Æthenor, i chitarristi continuano saggiamente a giocare a nascondino, sfruttando effetti e riverberi ed evitando un muro di suono compatto, rumoroso e possente (à-la Sunn), favorendo piuttosto un approccio vicino a quello adottato dal resto degli strumentisti: interventi sparsi, estemporanei, angoscianti, dipinti con estrema intelligenza su sfondi fatti di un silenzio profondissimo, irreale, assordante.

Insomma, mentre gran parte del loro pubblico sta ancora febbrilmente attendendo i nuovi lavori di Current 93 e Sunn O))) (previsti per Aprile/Maggio), Tibet e O'Malley di nascosto hanno già tirato fuori dalla manica un asso di quelli veramente pesanti nell'economia del gioco.
“Faking Gold and Murder” è infatti un disco di pregio, dal pedigree importante (sfruttato a dovere), che sa essere coinvolgente nonostante si muova su territori avanguardisti e sperimentali; emozionante quanto stimolante, questo nuovo album porta il nome degli Æthenor definitivamente alla ribalta, e si segnala come uno dei dischi più interessanti di questo inizio d'anno.
Pertanto il consiglio (indirizzato a chi apprezza i lavori dei musicisti coinvolti nel progetto) è di non lasciarsi scappare questo piccolo gioiellino.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente