- Paul Kratky - Chitarra
- Brent Sullivan - Basso
- John Stewart - Voce
- Dave Bonow - Batteria
1. Free the beast
2. Blood in the streets
3. Wicked bitch
4. NSZ 190
5. Syncopated Angel
6. Farther than yesterday
7. Metal’s no sin
8. Battle axe
9. Dignified disaster
10. Burning rock
11. E puribus unum
12. Mass confusion
Free the Beast
Votati ad un power metal di stampo americano, i quattro musicisti di Chicago si differenziavano dal resto delle band dedite al genere, grazie ad un cantante istrionico dal timbro vocale unico, perfetto mix tra Rob Halford e King Diamond, che sfoggiava una tecnica stupefacente mai fine a se stessa.
Free The Beast, inizialmente sarebbe dovuto uscire nel 1987, ma la band si sciolse prima di darlo alle stampe; ora, grazie alla Monster Records, possiamo finalmente entrare in possesso di questo fantastico platter.
Dicevamo che si tratta di power metal americano, che spesso e volentieri sfiora il prog piu tecnico, grazie alla grande abilità dei musicisti, i quali riescono senza alcun problema ad alternare incredibili cavalcate ad intense atmosfere di sabbathiana memoria: basti ascoltare la title-track per rendersene conto. Tale connubio risulta subito vincente e vi terrà incollati allo stereo sino all’ultima delle tracce componenti il disco.
Bellissima la lenta e acida Wicked Bitch, una vera bordata la power metal song NSZ 190, ma il vero pezzo forte è l’incantevole e malata suite Metal’s No Sin, della durata oltre nove minuti: song inizialmente doom oriented ed un secondo dopo dai ritmi incalzanti cari ai maestri Iron Maiden, con Stewart sugli scudi grazie a vocalizzi acidi, una voce acuta e tagliente e nel contempo profonda e potente, in possesso di una teatralità pari a quella del re diamante.
Va detto comunque che Metal’s No Sin non era inclusa nella tracklist originale; infatti ad arricchire ulteriormente questa ristampa vi sono ben sei bonus track facenti parte delle demo precedenti a Winter Kill, il loro primo disco; di fatto gli Slauter Xstroyes si sono formati nel lontano 1981.
Se cercate un disco di metal old style questo Free The Beast potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa, che non mancherà di lasciarvi meravigliati: riscoprire questa gemma di non facile reperibilità ma di assoluto valore è un dovere di ogni metallaro degno di tal nome. Non lasciatevelo sfuggire, potreste pentirvene.