- Randy Blythe - Voce
- Mark Morton - Chitarra
- Willie Adler - Chitarra
- John Campbell - Basso
- Chris Adler - Batteria
1. The Passing
2. In Your Words
3. Set to Fail
4. Contractor
5. Fake Messiah
6. Grace
7. Broken Hands
8. Dead Seeds
9. Everything to Nothing
10. Choke Sermon
11 .Reclamation
Wrath
Un'evoluzione musicale da manuale. La carriera dei Lamb Of God, al ritorno dopo quasi tre anni con il loro ultimissimo lavoro Wrath, è tra le più classiche che si possano osservare: arrivati alla ribalta dopo un paio di ottime prove, hanno raggiunto una sorta di apice compositivo con un piccolo capolavoro di thras-core ricco di inserti southern e groove come Ashes Of The Wake, per poi stabilizzarsi su di un livello compositivo più canonico, lasciandosi alle spalle la sperimentazione pura in cambio di un sound più compatto e quadrato.
Le tendenze 'core che hanno accompagnato la band nelle prime uscite, elemento che li ha inseriti di fatto nel grande calderone del metal-core di inizio millenio, sono state pian piano quasi del tutto limate: già in Sacrament si avvertiva una sorta di bisogno di riavvicinarsi ad un suono più tradizionalmente legato al metal proveniente dal sud degli Stati Uniti. Largo spazio quindi a tempi ritmati ed ad un thrash caldo e polveroso con chiari richiami ai Pantera più scatenati o ai Testament del periodo di Low.
Wrath si posiziona così pienamente sullo stesso piano, se non addirittura sottolineandone alcune aspetti, come la voce di Randy Blythe sempre più profonda e restia ad avventurarsi in screaming di vario tipo. Si tratta di un disco cupo, ma che apre insoliti spiragli melodici poco presenti nei lavori precedenti. A tratti si discosta dal tipico sound dei Lamb Of God, ricordando più alcuni esperimenti di death-thrash europeo, motivo per cui potrebbe lasciare i numerosi fan della band un pò disorientati.
Non mancano comunque alcuni degli elementi che hanno reso unico il sound della band della Virgina: alla batteria c'è il solito Chris Adler capace di creare, grazie ad un riffing di chitarra come al solito ricco, un tappeto ritmico importante e particolarmente groovy, in grado di fondersi appieno con l'anima core che scorre nelle vene del gruppo.
E difatti è proprio la canzone più tipicamente "lamb of god style" a presentarsi come la migliore del lotto: Dead Seeds ha un incipit southern che ricorda Redneck per poi evolversi col classico intrecciarsi di chitarre nello stile di Ashes Of The Wake con in più una linea di batteria varia ed a tratti particolarmente moderna. Reclamation rappresenta un altro momento assolutamente positivo, capace di concentrare in sette minuti tutta la carica e lo spirito oscuro ed apocallitico da sempre marchio di fabbrica dei cinque di Richmond. Sono questi momenti, insieme a tracce come Everything Or Nothing o In Your Words, più vicini al tradizionale modo di esprimersi dei Lamb Of God che riequilibrano un album in alcuni momenti un pò anonimo e arido in confronto ai lavori precedenti.
La band sembra così aver scelto la strada da percorrrere, sviluppando appieno alcuni aspetti del proprio sound e del proprio background musicale e tralasciando, almeno per ora, il campo della pura sperimentazione. Wrath sicuramente non è un disco che delude, ma allo stesso tempo non presenta sorprese: un album quadrato che si eleva al di sopra dellla media grazie alla classe del gruppo ed ad un paio di tracce davvero notevoli. Buona prova, anche se si ha l'impressione che dai Lamb Of God si possa avere un qualcosa in più.