- Julie Christmas - voce
- Josh Graham - chitarra, tastiera, voce
- Joel Hamilton - batteria
- Tony Maimone - basso
- Joe Tomino - batteria
1. The Lamb and the Labrador (06:56)
2. Bones in the Water (05:21)
3. Sleep and Dream (05:58)
4. Salt Bridge (05:49)
5. Wrapped in Plain (05:32)
6. At the Base of the Giant's Throat (09:10)
7. Cave of Spleen (07:16)
A Day of Nights
Attivo dal 2005 nel panorama Post Metal, il progetto Battle Of Mice rappresenta un supergruppo che ha coinvolto artisti provenienti da alcune delle realtà più interessanti e significative della scena d’oltreoceano, da Josh Graham dei Neurosis ed ex Red Sparowes a Tony Mainmore dei Pere Ubu, da Joe Tomino dei defunti Fugees a Joel Hamilton dei Book Of Knots.
La particolarità della formazione è da ricercare soprattutto nell’impatto vocale, per la presenza della cantante Julie Christmas (dei Made Out Of Babies) con il suo tono malato, graffiante e sofferente.
Pubblicato sotto la Neurot Recordings fondata dallo stesso Graham con i suoi Neurosis, l’album di debutto A Day Of Nights costituisce un’opera difficile da inquadrare, che unisce influenze Post Rock e Metal per giungere ad un sound inquietante e costantemente in tensione. La peculiare voce di Julie si pone come strumento portatore del messaggio dei Battle Of Mice, capace di esplorare le passioni più intime e folli della mente umana: a questo proposito, per sottolineare la sottile pazzia che sottende alle liriche tessute dalla band di New York, è stata inserita come gesto anticonformista un’agghiacciante registrazione di una chiamata al 911 nella sesta traccia At The Base Of The Giant’s Throat.
Le brusche rallentate tipiche del timbro Battle Of Mice gravitano attorno alla dimensione Slint-Neurosis, senza trascurare una certa componente propria del sound dei Made Out Of Babies, che appaiono qui meno dinamici e più maestosi. I lidi distesi ed aggressivi toccati dalle chitarre o dalla pungente elettronica permeano ogni sezione dell’album, risultando un ottimo accompagnamento per una voce variegata e tormentata.
Ogni traccia che costituisce A Day Of Nights si pone come un viaggio nei sentimenti più profondi dell’uomo, dove l’ascoltatore rimane travolto dall’accostamento di suoni cacofonici ed atmosfere rarefatte.
Tra gli episodi meglio strutturati compaiono sicuramente Sleep And Dream, dotata di sfaccettature diametralmente opposte che appassioneranno gli amanti del genere sperimentale, e Wrapped In Plain, una silenziosa nenia che conserva un sapore meditativo di alto livello.
Non deludono neppure i capitoli più debitori dei Neurosis, come lo splendido Bones In The Water, che alterna acidi dialoghi di chitarra ad esplosioni compatte e massicce.
In definitiva, sebbene i supergruppi spesso deludano le aspettative conformandosi all’ottica del successo discografico, i Battle Of Mice riescono invece a mantenere l’integrità che ha caratterizzato le storie separate dei progetti dei vari componenti. Rifiuto delle regole, inventiva ed una buona dose di provocazione sono gli elementi che permettono ad un lavoro come A Day Of Nights di brillare nella florida scena Post Metal statunitense, nonostante l’insana oscurità di cui è intriso.