Voto: 
4.5 / 10
Autore: 
Paola Andriulo
Etichetta: 
Nomadism Records/Audioglobe
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Marco - batteria
- Giulio - voce e chitarra
- Emanuele - basso


Tracklist: 

1. Aurora Distorta
2. Someone Else’s Saturday Night
3. In Ogni Goccia
4. Dentro Il Vortice
5. Conquista Per Oggi
6. Certezze Dall’Universo
7. Vaghe Contrarietà
8. L’Anno Degli Archivisti
9. L’Incredibile Vita di Bud Spencer
10. Sinfonia Avvilita

Ghostchildren

New Delhi Grand Hotel

I Ghostchildren nascono nel 2007 nella nostra capitale dall’incontro fra Giulio, Marco ed Emanuele; dopo una demo di tre brani si dedicano a questo primo completo progetto, New Delhi Grand Hotel, un mix fra Rock alla Marlene Kuntz/Afterhours e New Wave alla Cure.

L’album si apre con Aurora Distorta, brano molto orecchiabile e dal sapore anni Ottanta, dalla struttura molto lineare, semplice, un ritornello che torna facilmente in mente anche dopo pochi ascolti. Col secondo pezzo, Somenoelse’s Saturday Night, i Ghostchildren fanno presagire un cammino sempre più vicino alle sonorità New Wave, col cantato che però ricorda molto Liam Gallagher degli Oasis: questo incontro New Wave anni Ottanta/Oasis non cozza, anzi, crea un brano che, insieme al nono pezzo L’incredibile Vita Di Bud Spencer, alza il livello dell’intero lavoro rendendolo meno monotono e scontato. Il terzo brano In ogni goccia, però, smentisce fin dall’inizio la positività e l’originalità di Somenoelse’s Saturday Night: troppi richiami ai Marlene Kuntz e una voce meccanica, che non si lascia andare, uguale a se stessa e restia ad osare su un sound molto semplice che invece richiederebbe probabilmente qualcosa di più originale e anche, perchè no, azzardato. Con Dentro Il Vortice i Ghostchildren si tuffano ineluttabilmente nel vortice che può derivare da una vicinanza eccessiva alle influenze musicali cui si è esposti; fin dai primi attimi di solitaria batteria si ci potrebbe aspettare la voce di Cristiano Godano in Nuotando Nell’Aria; questo sospetto è accentuato durante l’intero brano molto simile alle sonorità Kuntziane ed è poi confermato alla fine, nell’ultimo minuto strumentale in cui non si può non pensare istintivamente proprio alla fine di Nuotando Nell’Aria (comprensibile l’amore per un brano di un’altra band, forse però sarebbe stata preferibile la cover del brano stesso). Proseguendo non si incontrano grosse novità: Conquista Per Oggi è un altro pezzo molto orecchiabile, un sound divertente accompagnato però da una voce non troppo emozionante; lo stesso dicasi per i brani seguenti, eccezion fatta per L’incredibile vita di Bud Spencer, cinque minuti strumentali in cui si respira un’aria New Wave cara ai Cure.

New Delhi Grand Hotel: un album che in alcuni momenti sembra aprire porte interessanti per poi chiuderle subito dopo a causa di un eccessivo attaccamento alle influenze musicali da parte della band. Una pecca per quanto riguarda la voce: poco duttile e libera, troppo vincolata al sound; forse se avesse seguito una strada meno comune avrebbe arricchito le semplici parti strumentali.

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