E’ sicuramente complesso inquadrare un genere preciso per il sound dei romani Them Philosophy, che con l’album Thought Before Action riuniscono la tradizione del Nu Metal d’oltreoceano conferendole inedite sfaccettature alternative. Il quartetto dà alla vita a dodici tracce malate e caotiche, che spaziano dal sound cerebrale dei Dillinger Escape Plan a sezioni dal sapore più commerciale e disteso, creando un mix esplosivo che mantiene l’ascoltatore in tensione per tutti i 34 minuti di durata del disco.

Il punto di forza dei Them Philosophy è costituito dal song-writing maturo, rappresentato da architetture sonore intricate e da un timbro potente figlio della miglior scuola americana; si presenta purtroppo poco valida l’interpretazione clean della voce femminile, che stona decisamente con il contesto strumentale tessuto dalle chitarre e dai patterns ritmici: il growl della cantante Elisa D’Andrea esercita un effetto più impetuoso e in sintonia con le sonorità soffocanti di brani come il secondo Please, abbastanza estranei al panorama italiano.
I pezzi tipicamente Alternative si ritrovano con omogeneità lungo gran parte di Thought Before Action, raggiungendo buoni risultati in Come La Mafia, canzone in lingua madre che prosegue il programma di denuncia sociale messo in atto dai Them Philosophy fin dalla prima traccia.
Con una registrazione più professionale il full-length avrebbe ottenuto un’ulteriore spinta verso meandri più estremi, che avrebbero valorizzato le ottime idee di base del four-piece capitolino, riassunte in una splendida conclusiva Magdalene, dal sapore malinconico e squisitamente underground.

Pur avendo alle spalle una carriera decisamente breve (la band è attiva dal 2005), i Them Philosophy hanno già avuto modo di sperimentare la realtà dei grandi concerti europei, come dimostra il significativo tour con gli americani Christian Death, l’apparizione al Progresja di Varsavia (con Dillinger Escape Plan, Dimmu Borgir e Apocalyptica) e le svariate date attraverso la penisola italiana.
I Them Philosophy devono di certo riorganizzare le idee in vista di nuove pubblicazioni, soprattutto per quanto concerne l’andamento vocale e la qualità della registrazione, ma l’album di debutto costituisce già una discreta prova delle abilità del quartetto di Roma, che potrà gradualmente emergere dal panorama indipendente italiano conquistando importanti collaborazioni ed un pubblico numeroso a livello europeo.