- Keith Holuk - voce
- Ryan Ober - chitarra
- Brandon Whipple - basso
- Phil Fonseca - batteria
1. Bad News
2. Johnny Cash
3. I've Been Drinkin
4. Hot Mess
5. One Night Stand
6. Teenage Wasteland
7. Interlude
8. Bombshell
9. Heroin Diaries
10. Thanks For Nothing
11. Hoodrat
Bad News
Ligeia: donna dai misteriosi tratti, dai grandi occhi e dalla grande erudizione. Così ci viene descritta questa figura femminile da Edgar Allan Poe nella sua horror story Ligeia; la donna che invece appare sulla copertina dei Ligeia (band del Massachusetts) non spicca certo per erudizione o per tratti misteriosi (non fa decisamente mistero del suo corpo...)
Premessa non indispensabile ma utile per presentare questo gruppo e il suo secondo lavoro Bad News: la donna in copertina è spudorata e diretta e lo è anche la musica dei Ligeia; ma non basta, perchè la donna è anche molto molto commerciale, e purtroppo lo è anche la musica dei Ligeia.
Bad News è un album come tanti altri degli ultimi anni prodotti da band che hanno astutamente capito che il Metalcore è un genere musicale che attira, che fa moda, e, senza necessariamente scervellarsi per creare un prodotto di alta qualità originale, si possono benissimo sfornare una trentina di minuti veloci di sound pazzo per svegliare l’ascoltatore ed intrattenerlo per un po’. Con un prodotto che però, bisogna dirlo, non rimarrà tanto impresso.
Per esemplificare partiamo dal primo brano, la title track: pezzo che scatena da subito un Hardcore spinto alternato a parti più melodiche, e, ad onor del vero, la voce risulta per tutto l’album molto flessibile e grintosissima. Queste caratteristiche positive della voce vengono confermate dal brano successivo Johnny Cash, in cui il cantante Keith riesce perfettamente a sdoppiarsi nelle due anime del Metalcore che i Ligeia vogliono produrre: screaming e rabbioso versus clean. I pezzi che seguono sono creati su questo stampo; nulla di molto particolare ma comunque brani che intrattengono piacevolmente e soprattutto una voce davvero capace di muoversi e smuovere l’attenzione dell’ascoltatore. Dopo il breve Interlude, colpiscono due pezzi: Thanks For Nothing e Heroin Diaries. Thanks For Nothing ha un retrogusto Deftonsiano nel ritornello, Heroin Diaries è una ballata malinconica che spezza il ritmo violento dell’album fino a quel momento, e spicca per questo.
Sono mosche bianche i gruppi Metalcore che hanno realmente dato vita ad un sound originale; i Ligeia non sono certamente dei maestri del genere, le parti sono spesso prevedibili, ma se ci sono pregi che allontanano questa band dai tantissimi cloni del genere Metalcore sono senza ombra di dubbio la potenza e la flessibilità della voce e la grinta, l’energia di tutta la band: il sound dei Ligeia può anche essere scontato, ma non è mai stancante e riesce anche a non essere mai monotono proprio per l’adrenalina che ogni pazzo pezzo lascia dietro di sé.
Da ascoltare quando si vuole evadere per mezz’ora.