- Thomas Jenkinson - Tutte le musiche, Programming
1. Star Time 2
2. The Coathanger
3. Open Society
4. A Real Woman
5. Delta-V
6. Acqueduct
7. Potential Govaner
8. Planet Gear
9. Tensor In Green
10. The Glass Road
11. Fluxgate
12. Duotone Moonbeam
13. Quadrature
14. Yes Sequitur
Just A Souvenir
Sin da inizio carriera Squarepusher si è affermato come uno dei più geniali artisti elettronici del panorama internazionale, fatto testimoniato da una discografia colma di capolavori (Hard Normal Daddy e Feed Me Weird Things su tutti) e da un'attività live altrettanto strabiliante. Ma come tutti i grandi musicisti, anche Thomas Jenkinson (vero nome del musicista) è arrivato ad un punto della sua carriera molto particolare, ovvero quello che in qualche modo costringe l'artista a guardarsi indietro, ad osservare tutto ciò che è stato seminato e che d'altra parte lo obbliga a continuare, a proseguire il cammino creativo ma senza ricalcare il passato e donandosi quindi a nuove influenze, nuovi stili, nuove motivazioni.
Già nel 2006 Hello Everything aveva incominciato a far scricchiolare le solide basi musicali del compositore gallese pur rimanendo nel sempre più eterogeneo calderone elettronico: due anni dopo lo sradicamento stilistico si compie in maniera completa, trasformando in cenere dieci anni di acida elettronica d'avanguardia, di sfrenata drum&bass e di interminabili sperimentazioni; avvenimento che sicuramente lascerà un segno indelebile nella carriera del musicista.
Just A Souvenir, suo undicesimo album in studio, ci presenta infatti uno Squarepusher completamente nuovo, cresciuto ma ancor più nelle vesti di uno scienziato pazzo di ritorno da un caleidoscopico viaggio mentale.
Abbandonate quindi le sue radici più elettroniche e ballabili, Jenkinson si è immerso in un lavoro compositivo non per questo meno cerebrale e sperimentale: tutte le sue influenze free-jazz vengono qui raccolte, estremamente raffinate e poste come linee guida di un disco per certi versi shockante, che riflette la sua essenza al di sopra di superfici sonore instabili e ubriacanti, come dimostrano i continui cambi ritmici dell'eccellente Tensor In Green, gli strabilianti stacchi strumentali di Potential Govener, la geniale vena bizzarra di A Real Woman e il terremoto atmosferico della schizoide Planet Gear (perla del disco).
Compiuta questa tabula rasa stilistica in cui a venir meno sono le ormai dimenticate componenti elettroniche (presenti solo nei due brevi intermezzi Acqueduct e Fluxgate), Squarepusher dà il via libera a tutto il suo estro compositivo più sperimentale e avanguardistico: ciò che ne viene fuori è un urticante pastiche sonoro a cavallo tra impennate free jazz ora più zappiane (The Glass Road, Duotone Moonbeam) ora più classiche (The Coathanger) e un mood avant-rock, perfettamente espresso nella durezza dell'aggressiva Delta-V, che in fondo si presenta come la vera carta vincente di un album in cui la ricerca sperimentale non è mai fine a sè stessa ma sempre proiettata in una dimensione nuova, astratta e intangibile.
Impossibile dire e prevedere la reazione di un normale ascoltatore di fronte ad un'opera del genere, anche se si tratta del fan più sfegatato di Jenkinson: l'unica cosa che però conta e che rende Just A Souvenir un altro grande lavoro, è la capacità che Squarepusher ha mostrato nel saltare da una sponda musicale originaria ad un'altra quasi diametralmente opposta con abbagliante semplicità. Qui dentro vi sono John McLaughlin, Frank Zappa, King Crimson, Pat Metheny, Allan Holdsworth e molto altro: un viaggio nel jazz/rock più sperimentale degli ultimi vent'anni reinterpretato in maniera moderna e altrettanto avanguardistica da un geniale scienziato del suono. Noi un viaggio del genere non possiamo permettercelo, per cui godiamoci almeno questo spettacolare souvenir...