Voto: 
7.3 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Sliptrick Records
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Stefania - chitarra, voce
- Caterina - basso
- Fabio - batteria
- Icio - chitarra
 

Tracklist: 


1. Game Over
2. Pussycat
3. So Hard
4. Palace Court, Flat 19
5. Something Bad (In My Head)
6. 1383
7. This Is Me

Stake-Off the Witch

Palace Court, Flat 19

Gli emiliani Stake-Off The Witch rappresentano una delle realtà più convincenti nel panorama cacofonico italiano perché con il loro connubio di Psichedelia, Stoner, Garage, Noise e Doom riescono a tessere brani di elevata qualità, intrisi di un sound malato e capaci di trasportare direttamente nella tradizione degli anni Ottanta. Palace Court, Flat 19, seconda pubblicazione del quartetto piacentino, è costituito da sette canzoni che presentano un livello di produzione decisamente sopra la media nel nostro Paese, in grado di evidenziare le doti tecniche dei diversi membri e di garantire una patina cupa e caotica al tempo stesso.

Game Over immette subito nella dimensione Stake-Off The Witch, dove si incontrano Fu Manchu, Stooges, Kyuss e Black Sabbath, per travolgere l’ascoltatore attraverso riff soffocanti ed una voce femminile figlia della No Wave americana. In questo magico equilibrio si sviluppano mid-tempo come Pussycat e So Hard che, nonostante possano sembrare parecchio simili a Game Over, permettono di conservare viva l’attenzione con le distorsioni di chitarra, gli aloni spettrali e gli elaborati patterns di batteria.
Più ci si addentra all’interno di Palace Court, Flat 19, più si scopre anche l’anima Doom/Stoner degli Stake-Off The Witch, come testimonia l’ottima Something Bad (In My Head): una voce straziata emerge da architetture sonore colossali e pesanti e i costanti cambi di tempo arricchiscono ulteriormente lo stile già variegato del four-piece italiano.
Sebbene la confusione strumentale regni volutamente lungo l’intero album, le composizioni sono sempre travolgenti e riescono a plasmare gli aloni inquietanti già tipici degli Electric Wizard.
E se 1383 sfiorerà in un certo modo gli stilemi dello Sludge più denso e nauseato, la conclusiva This Is Me unirà con grande maestria Noise e Stoner, per chiudere Palace Court, Flat 19 in modo efficace e privo di sbavature.

In definitiva la proposta degli Stake-Off The Witch sembra convincere, soprattutto se paragonata alla maggior parte delle realtà del territorio italiano; la passione per la musica più sperimentale e cacofonica ha portato questi quattro ragazzi di Piacenza alla stesura di un album ricco di sfaccettature che potrà avvicinare chi è cresciuto con le scuole passate di Black Sabbath e Sonic Youth fino ai cultori degli anni Novanta di Kyuss e Queens Of The Stone Age. Si auspica che tale qualità venga mantenuta in futuro, insieme all’intensa attività live che ha visto in questi anni gli Stake-Off The Witch accanto agli svedesi Truckfighters e agli inglesi Regular John.

 

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