- Davide De Meo - voce
- Matteo Mondino - chitarra
- Antonio Allena - chitarra
- Pietro Durando - basso
- Marco Turco - batteria
1. Dune
2. Soul Confessor
3. Atreides (The Curse)
Vendetta
Il nostrano underground heavy metal è molto più florido e valido di quanto si possa pensare, e può vantare al proprio interno alcune giovani ed emergenti band che meriterebbero sicuramente attenzioni più adeguate alle loro potenzialità. Tra queste si possono a tutti gli effetti citare i piemontesi Atreides, un quintetto proveniente da Mondovì, nella provincia di Cuneo, sulla cui bravura chiunque abbia ascoltato il loro precedente demo del 2006, intitolato 2K6, è pronto a garantire, tanto che quel demo era valso loro un contratto con l'etichetta romana Powerzone Records, la quale doveva occuparsi della pubblicazione del loro già programmato esordio su full-length se solo non si fosse purtroppo ritrovata costretta ad interrompere la propria attività.
E così gli Atreides, loro malgrado, si ritrovano a ripartire da zero, o quasi, a dover dimostrare ancora una volta di avere tutte le carte in regola per godere di quell'opportunità da tanto tempo agognata e solo per un pelo sfuggita di mano, e per fare ciò si affidano a tutta la loro forza e la loro grinta, ma soprattutto al loro sound, un heavy metal dal taglio classico, spesso incentrato su atmosfere e liriche epiche e fantasy, ispirate e tratte, com'è facile intuire anche dal loro moniker, da certa letteratura e cinematografia, tanto che non è affatto un caso se l'opener si intitola Dune, proprio come l'opera fantascientifica di Frank Herbert. Il brano è un up-tempo potente ed arrembante, in cui le ritmiche ed un certo dinamismo riconducibili al tipico US Metal si abbinano alla carica epica di gente come i Running Wild, mentre non si può fare a meno di notare la buona prova della sezione ritmica e delle due asce, anche se c'è ancora qualcosina da sistemare a livello vocale, specie, ma non solo, nelle backing vocals.
Segue poi la più atmosferica e solenne Soul Confessor, davvero un bel brano, più in linea con certo Epic Metal più oscuro e tipicamente americano, caratterizzato anche dall'evocativa ed espressiva interpretazione del singer De Meo, in cui i toni epici e le parole "Sweet Revenge" prima e la frase in lingua italiana contenuta nel refrain "la vera via v'indicherò" poi, sembrano quasi rappresentare il fulcro del disco. Si chiude infine con Atreides (The Curse), lunga ben otto minuti, più articolata delle altre, ma anch'essa caratterizzata da toni epici e da un sound potente e sempre in linea con il classico heavy metal, come in linea con il più tradizionale heavy è la registrazione volutamente ruvida, che tuttavia risente di qualche imperfezione, tanto che in alcune occasioni gli strumenti tendono a sovrastare le parti vocali.
Molto buona la prova dei cinque ragazzi, con le due asce artefici di riff taglienti e pungenti, una sezione ritmica possente ed un cantante con una voce potente ed evocativa, che dovrebbe tuttavia migliorare ancora un po' la propria intonazione vocale nelle tonalità più alte, ma si tratta comunque di un lavoro degno di nota, che conferma gli Atreides come una delle più valide realtà emergenti del nostrano underground metallico.