- Alfonso Surace - voce, chitarra
- Davide Perucchini - basso
- Luciano Finazzi - batteria, voce
1. Disaster
2. The Killer
3. No!
4. People
5. IL tOURQUEMADA
The Killer EP
Una chitarra sporca, stridente ed incline alle dissonanze emerge prepotentemente in primo piano con la pericolosa intenzione di restarci per almeno tutta la durata del brano, mentre strato su strato prende forma Disaster, traccia d’apertura di The Killer EP ad opera de il tORQUEMADA, trio calabro-bergamasco reduce da un debutto ben accolto dalla critica (Tales From The Bottle) ed ora nuovamente rimessosi alla prova con questo concentrato di Garage/Stoner Rock polveroso, selvaggio, scassato e discretamente tamarro, suddiviso in 5 tracce.
Dopo un inizio sincero e grezzo come la già citata traccia d’apertura, ritmata e pesante, forte di un riff meccanico ed ubriacante che lascia spazio a brevi improvvisazioni di stampo quasi blues, arriva The Killer, dotata della stessa sfrontatezza musicale che oggi fa meno paura che in passato, ma che comunque aiuta a rendere più convincente il tutto: chitarroni che fanno da battistrada, un basso grasso e veloce suonato come se avesse sei corde, una voce catarrosa, rancida e lontana da consuete melodie o soluzioni prevedibili si aggancia perfettamente alle atmosfere dettate dagli strumenti, incendiari ed instancabili.
Purtroppo la batteria non riesce ad imporsi come dovrebbe, soprattutto a causa dei suoni che la fanno apparire sicuramente meno minacciosa ed imponente di quanto sia in realtà, ma è un difetto (o scelta stilistica) che ho riscontrato in molti cd di gruppi esclusivamente italiani che inseguono questo tipo di sonorità, perciò è difficile catalogarlo unicamente come tale.
Proseguendo nell’ascolto No! sembra suggerire influenze quasi Stoner, ripetitività ed atmosfere che si dilatano per poi restringersi immediatamente sotto i colpi da macellaio dei musicisti sono le sue caratteristiche, ritmi serrati si alternano a sipari ogni volta diversi, che spezzano la tensione rallentandone la corsa, prima di ripartire con fraseggi al fulmicotone costruiti attorno a poche, affilate note.
Anche People decide di intraprendere strade più sperimentali ignorando le strutture che apparentemente avevano fatto da sfondo alle prime 2 tracce. Le atmosfere sono sempre le medesime, il noise regna sovrano in diversi frangenti del brano, ma vengono spolverate soluzioni che aiutano ad allontanare la sensazione di ripetitività che lentamente avanza nelle retrovie.
I limiti di questo stile iniziano a farsi sentire con la stessa velocità con cui il suo enorme impatto iniziale attira l’attenzione dell’ascoltatore, come una fiamma molto luminosa ma che brucia troppo in fretta.
IL tORQUEMADA, ultima traccia della tracklist, chiude questo EP con le stesse modalità dell’inizio, mediante una grande energia, suoni spessi e caldi, esecuzione precisa ma allo stesso tempo volutamente sporcata ed arricchita dallo stile adottato dalla band.
Distrattamente si potrebbe dire che insegue qualcosa che in parte è già stato proposto da Super Elastic Bubble Plastic o dagli One Dimensional Man, e ciò è sicuramente vero, anche se Il tORQUEMADA riesce ad avvicinarsi ad atmosfere più simili allo Stoner ed in alcuni casi al Garage Rock, rendendo la sua proposta più “Americana” senza tuttavia regalare nulla che possa rendere più facile l’ascolto a chi si avvicina a questo prodotto per caso, ribadendo più volte i punti cardine della propria granitica identità musicale.
Purtroppo questo può essere interpretato anche come un punto a sfavore, dato che alla fine di questo EP la monotonia si fa sentire senza scrupolo alcuno, proprio a causa della rigidità dello stile.
Dai puristi del genere verrà sicuramente apprezzato a priori, ma per tutti gli altri è bene avvicinarsi con la giusta voglia.