- Mirco Migliori - voce
- Andrea Violante - chitarra
- Matteo Bassoli - chitarra
- Alessio Bellotto - basso
- Enrico Calvano - batteria
1. Slight Variations
2. Submerged
3. One Day Before
4. Phone Will
5. Sundown In Rome
6. Rain Falls
7. Frames Of You
Red Square: We Come in Waves
Fa davvero piacere vedere che, al lontano dall’attenzione dei più, la scena Post italiana sta crescendo artisticamente, con una serie di ottimi gruppi il cui valore è riconosciuto da importanti case discografiche internazionali. I modenesi At The Soundawn, il cui debutto è prodotto dalla tedesca Lifeforce, fanno parti di questi, e bisogna dire che il loro successo è di certo meritato; Red Square: We Come In Waves si inserisce appunto nella scena post-core/post-metal, coniugando in modo valido le atmosfere oppressive di Isis, Neurosis e Cult Of Luna con le divagazioni melodiche e psichedeliche di band come Pelican e Explosions In The Sky. Il risultato è circa mezz’ora (che dire, per una volta un gruppo che decide di non esagerare con il tempo come forse troppo spesso succede) di musica emozionante, curata e raffinata, che sballotta l’ascoltatore con, appunto, delle vere e proprie “ondate” di suoni, tra riff distorti ed opprimenti, divagazioni strumentali e distesi break melodici. Come sempre accade trattandosi di post-core, molto è lo spazio occupato dagli strumenti, ma anche la voce di Mirco Migliori fa la sua ottima parte adeguandosi perfettamente alle atmosfere musicali.
Pur non aggiungendo niente di particolarmente originale, gli At The Soundawn dimostrano una buona creatività in quanto a songwriting: ottima l’alternanza dei due registri, pulito e distorto, sia per quanto riguarda gli strumenti sia per quanto riguarda la voce che alterna un roco cantato tipicamente “core” ad un clean soave; buone le melodie, sognanti e psichedeliche (vedi soprattutto Phone Will), che non disdegnano strumenti poco canonici ma per nulla fuori luogo come la tromba (Slight Variations); coinvolgenti le ritmiche, sempre variabili e complesse; azzeccato e molto variegato l’uso di effetti, valorizzato da un’ottima produzione che accompagna in modo pressoché perfetto ogni variazione di suono; riusciti infine anche i riferimenti ad altre band del panorama alternativo moderno: gli echi metalcore (Killswitch Engage in primis) nelle parti più aggressive di pezzi come Submerged o Rain Falls, le atmosfere inquiete riprese dai Tool in Sundown In Rome e Frames Of You, le melodie alternative di One Day Before e Rain Falls.
Che dire dunque, manca ancora la grande forza evocativa ed emozionante dei “big” del post-core, i riferimenti sono molti ed evidenti, specie nelle parti più oppressive per quanto riguarda i già citati Neurosis e Cult Of Luna, ma Red Square: We Come In Waves è un debutto molto valido, che sarà sicuramente apprezzato da chi ama queste sonorità. Un altra band italiana di cui prendere nota.