- Wallace Parreiras - voce
- Alan Wallace Bello - chitarra
- Rodrigo Nunes - basso
- André Márcio - batteria
1. The God Of All Mistakes
2. Resistance
3. Day 7
4. Devil's Boulevard
5. Undermind
6. Injected Lies
7. Written In Dust
8. Snake Beat
9. Stainer
10. Enemy Inside
The God Of All Mistakes
Direttamente dal Brasile, e precisamente da Belo Horizonte, gli Eminence escono con il successore di Humanology dopo un parto lungo quattro anni, che sembra tuttavia non aver cambiato più di tanto le loro coordinate stilistiche, sempre inclini a sonorità thrash, thrash-core e death-core tanto care ai loro più noti e quotati connazionali Sepultura e Soulfly, ma in parte anche a gente come gli americani Machine Head. Risulta piuttosto ovvia l'influenza esercitata su di loro da questi gruppi, e non solo a causa della loro nazionalità, ma anche per il fatto che a far parte della line up originaria degli Eminence c'era anche il bassista Jairo Guedz, il quale vanta un passato proprio nei Sepultura.
La loro ultima release, intitolata The God Of All Mistakes, rappresenta un lavoro volendo anche ben realizzato, ma a lunghi tratti fortemente derivativo nel sound, tanto che in alcuni casi si potrebbe avere quasi la sensazione di trovarsi di fronte a dei ripescati B-sides dei succitati gruppi. Nessuna novità quindi, anzi tutto sembra estremamente prevedibile ed un po' risaputo, a mancare sono solo, e si potrebbe aggiungere purtroppo, quelle sfumature "brasilere" che aromatizzavano il sound dei loro connazionali.
Tuttavia l'album, come precedente affermato, non è affatto da buttare e contiene anche alcuni momenti degni di nota, su tutti Undermind, che mostra accattivanti aperture melodiche che spezzano un po' quell'elevata dose di aggressività di fondo che pervade e non abbandona mai l'intero disco. E' proprio questa infatti la caratteristica principale, nonché uno dei pochi ma sostanziali punti di forza di The God Of All Mistake, cioè la dose di grinta ed aggressività che il dischetto in questione riesce a trasmettere, come si percepisce fin dall'apertura affidata alla title-track, nonostante le mazzate più violente facciano capolino in Devil's Boulevard e nella closer Enemy Inside.
Sicuramente buona inoltre la prova del singer Wallace Parreiras, il quale alterna clean e scream senza mai perdere minimamente in aggressività e mantenendo comunque un approccio grintoso e raschiante, in grado di rendere l'impatto rabbioso e potente dei loro pezzi, coadiuvato in tal senso da una sezione ritmica spesso devastante.
Insomma un lavoro che niente aggiunge e niente toglie nell'attuale panorama metal, e neanche nei più specifici settori di sua appartenenza, specie considerando che i vari Sepultura o Machine Head erano a loro ampiamente superiori; quindi un album che si trascina dietro limiti e pregi che, anche senza portar pregiudizi, sembrano quasi individuabili a priori nelle stesse vicende umane ed artistiche degli Eminence. Niente di strano comunque che The God Of All Mistakes sia in grado di accontentare, ma non certo entusiasmare, chi predilige o apprezza particolarmente tali sonorità, regalando loro quasi quaranta minuti di pura rabbia thrash-core.