- Sammy Salminen - voce
- Samuel Hjelt - chitarra
- Juha Wahlsten - chitarra
- Mika Rajala - basso
- Timo Rajala - batteria
1. Circles
2. Deny
3. Snowflower
4. Scarred
5. Just For Me
6. Cranium Tension
7. When Everyone Else Is Gone
8. In Silence
9. The World (full version, bonus track)
10. Burn In Hell (live, bonus track)
Beyond The Dark
Sulla stessa scia dei connazionali Leverage, i finnici Ancara propongono un melodic metal che pur traendo spunto dall'heavy rock e dal power metal, suona meno pomposo e molto più lineare e semplice, ma purtroppo anche meno avvincente rispetto a quello dei succitati connazionali. Cambiano anche i punti di riferimento, che qui sembrano riscontrabili dell'heavy rock dei Dokken e nel metal più scuro dei Queensryche, mostrando al contempo una marcata impronta melodica ed un sound pulito ma mai particolarmente potente ed incisivo.
Beyond The Dark è per loro il secondo album, che esce a circa due anni di distanza dal disco d'esordio The Dawn, e che dovrebbe far conoscere la qui presente band all'attuale pubblico del metal melodico, permettendo così allo stesso combo finnico di inserirsi nel mondo del metal che conta. L'operazione però, nonostante l'avallo di una buona label come la Metal Heaven, riesce solo in parte.
Infatti Beyond The Dark contiene al suo interno alcuni brani poco incisivi e spesso privi di mordente, scevri delle giuste dosi di potenza e personalità, e per questo incapaci di convincere in pieno, nonostante spesso si possa notare un certo buon gusto nell'edificazione di linee melodiche evocative, valorizzate peraltro dal cantato chiaro e melodioso di Sammy Salminen. L'inizio convince davvero poco, l'opener Circles si basa su un riff tagliente ma fin troppo ripetuto senza neanche tanta convinzione, in un brano peraltro di per sé monotono, come noiose risultano il singolo Deny, salvata soltanto da qualche pregevole apertura melodica, la soporifera In Silence o Just For Me, sicuramente il momento peggiore dell'intero disco, un brano totalmente privo di spunti di interesse che lascia quindi denotare una certa carenza di idee. Se si considera poi che i brani in scaletta sono solo otto, più due bonus track, si è portati a pensare che tale carenza di idee abbia portato ad un faticoso processo di riempimento del disco.
A salvare gli Ancara da una totale debacle però ci pensano una serie di brani che lasciano intravedere spiragli di luce e potenzialità di ben altro spessore, come le particolari Snowflower e Cranium Tension, in cui si sentono un po' gli echi di certo rock americano dei '90 ed un po' l'heavy/prog dei Queensryche, o le incursioni power di Scarred, altro bel brano incalzante e finalmente potente al punto giusto, completato da aperture melodiche azzeccate e chorus grintosi, o ancora il possente mid-tempo When Everyone Else Is Gone.
In fin dei conti però Beyond The Dark rappresenta per gli Ancara un'occasione sprecata. Difficile infatti che esso sia in grado di far circolare il nome dell'emergente combo finnico in un contesto particolarmente ricco e movimentato, com'è quello odierno del melodic metal. Ed è un vero peccato, perché in alcuni brani il quintetto finlandese mostra di poter dare molto di più, ragion per cui si può guardare con un certo ottimismo al futuro nell'attesa del loro prossimo lavoro.