- Danko Jones - voce, chitarra
- John Calabrese - basso
- Jon Cornelius - batteria
1. Code Of The Road
2. City Streets
3. Still In High School
4. Take Me Home
5. Lets Get Undressed
6. King Of Magazines
7. Forest For The Trees
8. Your Tears My Smile
9. Something Better
10. Ravenous
11. Never Too Loud
Never Too Loud
Cantante e chitarrista canadese, Danko Jones da più di dieci anni segue un percorso musicale piuttosto personale, volto a proporre un hard rock modernizzato con elementi punk, stoner e pop-rock; forte soprattutto di una molto intensa attività live e della sua voce molto versatile, capace di passare da toni duri e graffianti a uno stile più melodico e quasi funky, Danko Jones è dunque arrivato al quarto capitolo discografico della sua carriera, Never Too Loud, per il quale può contare sulla collaborazione di una leggenda dello stoner come John Garcia e di un importante personaggio della scena punk come Pete Stahl.
L’album non rappresenta niente di particolarmente innovativo rispetto al passato: un rock molto diretto e semplice, che punta tutto sul connubio tra dure sferzate hard-rockeggianti e melodie frizzanti; stile che si può intuire già da Code Of The Road, opener e singolo apripista dell’album, pezzo tirato e coinvolgente che gioca sia a livello vocale sia a livello musicale tra un’anima heavy e una melodica.
La discreta City Streets apre invece la strada ad una serie di brani più leggeri e spensierati, che sembrano trarre molto dalle melodie di gruppi pop-punk come gli Offspring, alternando pezzi curati per quanto riguarda la parte strumentale e soprattutto le ritmiche, e per questo decisamente riusciti e coinvolgenti, come Let’s Get Undressed e Something Better, ad altri più scontati ed insipidi come Still In High School e King Of Megazines.
Molto particolare e interessante risulta inoltre essere Forest For The Trees, che si discosta dallo stile dominante dell’album ricordando i Faith No More nell’unione tra riff quasi in stile Black Sabbath e voce melodica, mentre Danko e compagni chiudono con un vero e proprio tributo agli AC/DC nella conclusiva Never Too Loud, buon pezzo molto rockeggiante che ripropone in chiave moderna la musica della band australiana.
In conclusione, Never Too Loud è un album discreto, con melodie fresche, una buona varietà e un’ottima performance di Danko, il tutto esaltato dalla azzeccata produzione di Nick Raskulinecz; un peccato però che tra pezzi interessanti siano frapposti riempitivi piuttosto sempliciotti, ma soprattutto che manchino dei pezzi davvero catchy e sorprendenti, che entrano in testa al primo ascolto, fattore che, in una musica come quella di Danko Jones, si rivela molto importante.