- Nicola - voce
- Sandro - chitarra
- Tadzio - chitarra
- Lou - basso
- James - batteria
1. Isolation (03:27)
2. The Sun Abyss (04:01)
3. Scratch Arcadia Mirrors (02:21)
4. Beyond Arhythmic Collapse (02:57)
5. In Sleepless Silence (07:29)
6. Override (02:13)
7. The Marriage Of Heaven And Hell (03:41)
8. Waking The Great Keeper (03:41)
9. A Burial (03:39)
10. Desolation (01:15)
Isolation
A due anni dall’avvincente split in compagnia degli Embrace The End, giungono finalmente al debutto sulla lunga distanza i The End Of 6000 Years. Autentici eroi del panorama underground italiano, i cinque musicisti in questione possono vantare da tempo una grande esperienza in campo Metal - Hardcore, frutto di anni ed anni di incessante gavetta, sopra e sotto i palchi. Come già asserito poco fa, il full lenght d’esordio arriva a due anni di distanza dallo split che permise ai The End Of 6000 Years di calcare i palcoscenici di mezza Europa in compagnia di importanti formazioni di fama internazionale. Legato fin dall’inizio della propria carriera alla Still Life Records, etichetta di riferimento per gli appassionati di Hardcore e generi affini, il complesso italiano può contare ora, all’interno della propria discografia, di un full lenght assolutamente irresistibile: Isolation.
L’album non potrebbe presentarsi in modo migliore: un artwork a dir poco splendido (arricchito dall’ottima idea della doppia copertina) ed una cover molto suggestiva ci introducono all’ascolto delle dieci tracce di cui è composto il disco, dieci brani dal carattere forte e passionale. Le coordinate stilistiche di Isolation sono piuttosto distanti rispetto a quelle dello split targato 2002: il sound è stato rinvigorito e la componente Metal ha preso il sopravvento su quella Hardcore, condizionando positivamente la qualità finale del prodotto. Le canzoni dell’album testimoniano inoltre un notevole miglioramento sotto il punto di vista tecnico, aspetto questo che ha consentito alla band italiana di sviluppare in maniera più complessa ed articolata i singoli brani. Oltre ad una buona dose di abilità tecnica, comunque, è la forte passionalità a rendere Isolation un album veramente superbo, di certo uno dei migliori prodotti dalla piccola label lombarda.
Non c’è traccia del solito Metalcore da classifica, nessuno spazio al cantato pulito: Isolation è un disco dalle tinte estremamente aggressive, quasi malvagie, ed in quanto tale non è adatto ad un pubblico ampio. Il full lenght alterna brani di estrazione quasi Black (The Sun Abyss su tutti) ad altri in cui è il Death di stampo europeo a farla da padrone, sia nella sua forma più intransigente che in quella più orecchiabile. Scratch Arcadia Mirrors rappresenta un ottimo esempio di come si possa arricchire un brano dalle venature feroci attraverso una sottile base melodica, senza per questo ricadere nei cliché che ultimamente affliggono il genere. Come se non bastasse, tutto l’album è intriso di elementi vicini al filone Sludge, tanto che gli onnipresenti Isis e Mastodon figurano, non a caso, fra le principali influenze della band. Oltre al suggestivo binomio Isolation - Desolation, è soprattutto la lunga In Sleepless Silence a mettere in risalto questo aspetto dell’album, album che si mantiene a livelli qualitativamente altissimi fino al termine dei suoi trentacinque minuti.
Isolation è l’album che molti aspettavano: brutale e poco incline ai compromessi, ma anche passionale, aperto a nuove ed interessanti influenze, straordinariamente intenso. Attraverso questo sorprendente lavoro, i The End Of 6000 Years si dimostrano nettamente superiori alla concorrenza, dei veri leader nel proprio settore. La speranza è che il gruppo prosegua nel suo personalissimo percorso artistico, lasciandosi influenzare da idee sempre più all’avanguardia. Ad oggi, comunque sia, Isolation rappresenta senza dubbio il miglior prodotto Metal italiano di questo 2008. Ascoltare per credere.