Ormai in giro da quasi quindici anni, gli In Aeternum sono una di quelle band che non sono mai riuscite a sfondare all’interno della scena metal svedese, andando avanti per anni a sfornare ad intervalli regolari, e senza un sostanziale cambiamento musicale, prodotti discografici di buona qualità, ma dedicati ad un pubblico piuttosto ristretto. Con cinque full-lenght alle spalle, la band pubblica il breve EP Curse Of Devastation, in occasione del cambiamento di label con il passaggio alla Pulverised Records. Lo stile della band è un black/death metal piuttosto canonico, blasfemo ed aggressivo, che unisce ad una potenza ritmica devastante le inquietanti linee melodiche che richiamano subito ai conterranei Dissection.

Insomma, tutto senza grandi pretese di originalità o modernità, ma ben suonato e ben congegnato, coinvolgente ed aggressivo al punto giusto, e valorizzato da un’ottima produzione che conferisce alla musica un suono pieno e molto potente; in particolare il brano più riuscito risulta essere la title-track, dove gli strazianti acuti di chitarra si fondono alla perfezione con la voce dissectioniana e con un tappeto ritmico di doppia cassa davvero devastante. L’ultimo brano, Reaper In Black, è invece la riedizione di un vecchio pezzo del ’99, rifinito e reso molto più potente dalla produzione meno grezza.

Posto che il voto è positivo in quanto tiene conto della buona qualità della musica suonata dalla band, ci chiediamo però quale sia la reale utilità di un disco del genere per una band già a carriera avanzata: un EP con poco più di quindici minuti di musica, e quattro pezzi di cui tre inediti. Dunque, in sostanza, un disco ben fatto, ma del tutto trascurabile data la scarsa quantità di materiale proposto, e consigliato solamente agli eventuali fan degli In Aeternum.