Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Frontiers Records
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Daniele Liverani - tastiere
- Dennis Ward - voce, basso
- Tommy Ermolli - chitarra
- Dario Ciccioni - batteria

Tracklist: 

1. Ablaze
2. Beautiful Lie
3. Borderline
4. Burn Out
5. Since You Went Away
6. Love Has Been And Gone
7. No Sacrifice
8. The Greatest Wonder
9. Fight For Yesterday
10. If I Can't Be
11. Love Will Find You
12. Stay Forever
13. The Other Side

Khymera

The Greatest Wonder

Progetto nato dalle menti di Steve Walsh dei Kansas e Daniele Liverani, apprezzato polistrumentista italiano impegnato su più fronti, i Khymera esordiscono nel 2003 con il loro self-titled. La line up sembra però stabilizzarsi soltanto nel 2005, in occasione dell'uscita di A New Promise, con l'ingresso del cantante e bassista Dennis Ward, che sostituisce proprio Walsh, e del chitarrista Tommy Ermolli ad affiancare Dario Ciccioni alla batteria e lo stesso Liverani alle keys.
Si ripresentano adesso con la stessa line up e la volontà di intraprendere un eventuale tour per la promozione del loro terzo album intitolato The Greatest Wonder, facendo così supporre che vi sia in loro l'intenzione di trasformare quello che inizialmente era nato come un progetto per dilettarsi in un gruppo stabile, con il quale intraprendere un percorso comune e possibilmente a lungo termine.

Il loro sound è legato ad un AOR dalle leggere tinte pomp che vede in band come House Of Lords e soprattutto Giuffria i principali punti di riferimento, accostamento piuttosto facile da individuare, tenuto conto che al processo di songwriting hanno partecipato attivamente i fratelli Tom e James Martin, i quali negli anni hanno spesso prestato la loro opera per gli stessi House Of Lords e per Ted Poley.
L'impressione è che i Khymera abbiano guadagnato parecchio nell'avvicendamento tra Steve Walsh e Dennis Ward, infatti il nuovo album segue un po' la scia del precedente A New Promise, rispetto al quale mostra però una qualità superiore ed un sound più corposo ed efficace rispetto a quello pur piacevole ma un po' morbido mostrato nel disco d'esordio, anche se in tal senso un contributo importante viene dato anche dal giovane e talentuoso chitarrista Tommy Ermolli, che insieme allo stesso Liverani pennella melodie efficaci e di classe, ma quasi mai scontate.

Beautiful Lie segue alla breve intro strumentale Ablaze, mettendo in mostra un AOR elegante che ricorda un po' le recenti cose fatte dal Ted Poley solista, un brano carino e leggero che conduce ad un'autentica perla di Pomp/Aor come Borderline, capace di far presa già al primo ascolto grazie a soluzioni melodiche raffinate e brillanti, buoni arrangiamenti e chorus pieni ed incredibilmente efficaci, così come avviene anche con la seguente Burn Out, impreziosita dall'ottimo lavoro di chitarre e tastiere, che senza mai risultare invasive danno vita a melodie d'alta classe ed eleganza, melodie che trovano poi nell'ottimo chorus il loro naturale approdo.
La prestazione del singer, che nei suoi Pink Cream 69 lascia il microfono a David Readman, è veramente buona e lo stesso dicasi per la performance degli altri membri, che si dimostrano così tutti abili strumentisti, e brani come Since You Went Away e No Sacrifice mostrano come le sonorità hard, pomp ed AOR siano fortemente inculcate nel background musicale di questi artisti, che pur avendo alcuni punti in comune con nomi famosi e storici del loro stesso genere, Giuffria e House Of Lords su tutti, mostrano anche uno stile proprio accompagnato da tanta competenza e mestiere.
Mancano invece le giuste dosi di fantasia e di spregiudicatezza, necessarie a far rischiare quel qualcosa che possa portare una ventata d'aria fresca o la trovata geniale, ma in fin dei conti quando ci si trova di fronte a brani del potenziale e della bellezza dell'emozionante title-track o della ballad Love Has Been And Gone, tutte queste considerazioni passano in secondo piano. Non da meno sono pezzi come l'altra ballad If I Can't Be o la delicata Love Will Find You, mentre brani come Fight For Yesterday o la bellissima closer The Other Side confermano la perfetta ricetta degli ultimi Khymera, fatta di melodie eleganti, efficaci e di gran classe, ma mai eccessive, evitando così di scadere nel già sentito o nella prevedibilità.

Indubbiamente The Greatest Wonder rappresenta ad oggi il punto più alto nel percorso artistico dei Khymera, un album davvero valido e di qualità che fa della melodia e della perizia tecnica dei suoi membri i suoi principali punti di forza, completando il tutto con arrangiamenti all'altezza della situazione ed un'ottima produzione. D'obbligo per tutti gli amanti dell'AOR.

      

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