- Giovanni Turchetti - basso e voce
- Cristiano Ugolini - chitarra
- Vincenzo Lodolini - chitarra
- Riccardo Fantera - batteria
1. Painting Black On The Sun
2. Taste Of Death
3. Dreams Away Pt.1
4. In Love With A Knife
Painting Black On The Sun
Gli Sheol, monicker chiaramente debitore all’omonimo album dei Naglfar, nascono nella primavera 2006 a Montefiascone, località della campagna laziale, dall’unione di Giovanni Turchetti (voce e basso), Cristiano Ugolini (chitarra) e Riccardo Fantera (batteria), e dopo un periodo di assestamento arrivano nell’anno successivo alla realizzazione del loro primo demo: Painting Black On The Sun.
Il risultato del lavoro dei tre è veramente sorprendente considerato che si tratta di una band neonata alle sue prime composizioni: la musica degli Sheol è infatti un death metal per nulla legato agli stilemi del genere: una musica atmosferica e tormentata, tecnica ma sempre legata alla creazione di atmosfere malate ed emotive, che trova le sue principali influenze nei Death del compianto Chuck Schuldiner, ma anche nel black metal inconsueto e dai toni quasi neoclassici degli svedesi Dissection.
Il demo, composto da quattro brani di cui uno strumentale, si apre con la validissima title-track, in cui da subito si apprezza pienamente la preparazione tecnica della band, nei fraseggi acuti e strazianti di chitarra e nelle ritmiche varie e coinvolgenti, in un alternarsi di sferzate tipicamente death a cavalcate cadenzate quasi epiche, che si interrompe a metà brano per un sorprendente break melodico di chitarra; davvero ottima anche la prova di Giovanni dietro al microfono, con il suo growl straziato e sempre azzeccato, simile sotto molti aspetti a quello di Schuldiner.
Ottima anche la successiva Taste Of Death, più improntata su un approccio violento e martellante tipicamente death rispetto alla precedente, nonostante nella seconda parte si arricchisca di inserti di chitarra lugubri e classicheggianti che portano il marchio dei già citati Dissection; sia comunque chiaro che le influenze di cui si parla sono sempre rielaborate dalla band con grande inventiva e personalità, e non in un singolo momento la musica degli Sheol trasmette una sensazione di “già sentito”.
La breve strumentale atmosferica Dreams Away Pt.1 introduce la traccia conclusiva del demo: In Love With A Knife abbandona la violenza diretta dei brani precedenti per suggellare alla perfezione l’atmosfera malata cara agli Sheol, costruita con arpeggi inquietanti, ritmiche ossessive da film horror e una voce folle, assassina e tormentata, decisamente “calata nella parte”.
Messa in chiaro la evidente validità degli Sheol a livello di songwriting, un’ultima menzione va inoltre all’eccellente produzione del demo, che, nonostante non conferisca particolare potenza alla musica, offre un suono pulito e definito (in particolare nelle parti acustiche di chitarra) davvero invidiabile per un disco autoprodotto.
In conclusione, Painting Black On The Sun, il cui ascolto ci sentiamo di consigliare a chiunque ascolti metal estremo di qualunque tipo, è un esordio veramente incoraggiante e sorprendente per questa giovanissima band italiana, che mostra come anche un gruppo formatosi da poco sia capace di suonare extreme metal senza scadere per forza nei canoni del genere. Gli Sheol, dopo una pausa dovuta a problemi di line-up, sono ora tornati in pista con l’ingresso di un nuovo chitarrista, Vincenzo, ed hanno già pronti cinque nuovi pezzi; li attendiamo dunque per un futuro full-lenght che, viste le promesse, potrebbe riservare grandi sorprese.