- Lisa Germano - pianoforte, tastiere, chitarre, mandolino e violino
1. Nobody's Playing
2. Paper Doll
3. Liquid Pig
4. Pearls
5. Candy
6. Dream Glasses Off
7. From A Shell
8. It's Party Time
9. Lies, Lies, Lies
10. Lullaby For Liquid Pig
11. Into The Night
12. ...To Dream
Lullaby for Liquid Pig
Labbra sottili, quasi da bambina, dalle quali Lisa Germano riesce a tirar fuori una voce incredibilmente matura. Nata nel 1958 a Mishawaka, nell’Indiana, Lisa ha sempre realizzato album paragonabili ad epici diari, in cui le tracce rappresentano l’impetuoso susseguirsi di perle di rassegnazione e di poesia. Nonostante Lisa sia riuscita a toccare altissime vette artistiche, per questo suo settimo capolavoro Lullaby For Liquid Pig è stato necessario giocare la carta dell'autoproduzione a bassissimo budget, effettuata in casa su un sistema digitale Pro Tools. Lisa Germano è infatti ingiustamente esclusa da un mondo musicale non più in grado di apprezzare il valore di una cantautrice del suo calibro, tanto che è sconfortante sapere che il suo ultimo album ha venduto nel mondo l’irrisoria cifra di 6.000 copie.
L’album è per lo più giocato in prima persona, e la Germano, nella sua completezza di musicista, sa destreggiarsi tra pianoforte, tastiere, chitarre, mandolino e violino, aiutata a volte da accompagnatori senza volto. L’album si apre con l’eterea Nobody’s Playing, incentrata su un semplice e sognante giro di pianoforte e su sussurri da incubo, seguita dal tremante inno Paper Doll, la quale vede intrecciarsi delicatamente archi, arpa e cori, che coinvolgono ed elevano l’ascoltatore, invitandolo ad immedesimarsi nella parte del bambino che trova la più fedele e sincera compagna in una bambola di carta, che ,con tono di sfida, lo seduce; gli propone di strapparla, di tagliarla, di dipingerla di blu, facendogli cinicamente notare che per lei è impossibile sentire dolore, e che è tutto un gioco. La pace ultraterrena creatasi con le prime due tracce è stravolta dall'allucinata e distorta Liquid Pig, nella quale l’alternarsi di suoni extraterrestri e cinguettii ci induce a credere che sia il risultato di un attacco di nevrosi.
Un’apparente tregua è stabilita da Pearls, nella quale Lisa canta con voce fragile storie di odio e di inganno, e l’abbaglio di tranquillità datoci dalle note soffuse e vibranti del pianoforte è sfatato dal rumoreggiare di un temporale in sottofondo.
La Germano si diverte nella quinta traccia a giocare con i sentimenti provocati dall’alcol, descrivendoli con voce stralunata, aiutandosi con mugugni e con interruzioni dell’appena accennata melodia che lasciano galleggiare l’ascoltatore tra universi paralleli e cruda realtà, luoghi a cui ci riconduce anche la traccia successiva Dream Glasses Off, che ci fa capire come l’artista abbia compreso con saggezza spensierata l’imminenza della morte.
Ennesima prova della genialità dell’artista ci è data dalla sua intuizione di usare, in From A Shell, una voce che proviene da una conchiglia per descrivere con poche semplici parole la sua visione, al tempo stesso rassegnata e speranzosa, della vita.
La tenera ed indimenticabile It’s Party Time ha la classica atmosfera delle feste in cui i sorrisi sono di pura cortesia, e la voce suona lievemente ironica, probabilmente a causa di questa realtà costruita in stridente contrasto con la verace schiettezza che caratterizza tutte le altre canzoni, e a causa della brusca interruzione sul finale, che ricorda la caduta di un sipario. Il tono ironico avvolge anche tutta la tratta successiva All The Pretty Little Lies, nella quale Lisa sottolinea con durezza l’insensatezza di un sistema che permette alle persone di nascondersi, anche controvoglia, dietro instabili scuse.
In Lullaby For A Liquid Pig l’artista canta di una compagna inseparabile, vista con amore, vissuta come se fosse il suo uomo che la protegge con un abbraccio rassicurante. Il mandolino è caldo, e accarezza, quasi commuove, l’ascoltatore, che non può evitare di lasciarsi investire da un vortice di sensazioni.
Into The Night palesa subito il suo carattere strambo aprendosi con una melodia lontana che ricorda le fiere di paese e che viene più volte distorta da un frastuono stonato; il tutto confluisce in uno splendido intreccio di mandolino, pianoforte, archi e cantato, limpido ed orecchiabile. L’album si conclude con l’intima …To Dream, che ribadisce perfettamente quanto era già stato trattato nelle tracce precedenti, e che pone fine all’ascolto lasciando nell’ascoltatore l’impressione di essersi appena svegliato da un lungo sonno pieno di sogni.
Lullaby For Liquid Pig è da ascoltare come un'opera, in cui ogni singolo brano assume il suo particolare significato e dalla quale ogni frammento dipende indiscutibilmente, dal più azzardato trapasso al più coinvolgente accordo. Sebbene difetti in alcuni punti di melodia, l’album spicca grazie all’intensità della calda voce di Lisa e grazie alla profondità dei temi affrontati; storie terribili, con le quali l’artista si fonde e si unisce, per descriverle agli altri, con una serenità inaspettata che la rende veramente degna di ammirazione, come quotidiane, che devono essere accettate per il semplice motivo che non vi è altra scelta.