1. Tears (01.40)
2. White Project (02.31)
3. Seed (02.12)
4. 2605 (0.38)
5. X-Repressed (02.23)
6. Circle (04.26)
7. Desert (01.26)
Demo ('04)
Il primo problema che si presenta nel recensire un gruppo come gli Inferior è, senza ombra di dubbio, come definire il genere che questi giovani vogheresi ci propongono. Dal Grind al Crust passando per il più classico Hard-core, difficilmente è possibile inserire il gruppo entro una particolare corrente. Loro si definiscono "Hate Repressed Core", e probabilmente questo è il termine più appropiato.
Passando all'analisi più schietta del disco, il giudizio è assai difficile. Perchè gli Inferior si rivelano particolarmente interessanti e vari senza tralasciare tempi serrati, cantato urlato e una buona dose di potenza, doti non sempre facilmente riscontrabili in band di questo tipo. Inoltre c'è un particolarissimo gusto (non sappiamo quanto voluto) per sonorità più retrò che caratterizzavano i gruppi heavy metal dei primi anni '80 alla ricerca di un suono più duro (e che dall'hard-core prendevano grande ispirazione). Ma purtroppo non è solo oro quello che luccica. Impossibile fare finta della produzione veramente sotto la media e di una serie di errori abbastanza palesi da parte dei musicisti, a cui sicuramente necessita una maggiore esperienza. Anche se la tecnica di per se non è un elemento fondamentale per questo genere, le numerose volte in cui gli strumenti non sono a tempo oppure sbagliano clamorosamente pesano troppo.
Insomma, un gruppo che promette veramente bene in quanto a fantasia e personalità, ma che da un punto di vista strettamente tecnico deve migliorare quel poco che basta per poter essere sullo stesso livello delle tantissime band che circolano in Europa. Probabilmente l'esperienza live aiuterà sicuramente gli Inferior a crescere sotto ogni punto di vista e presentarsi alla prova del nove, con un full-lenght o uno split, ben preparati e pronti a fare un possibile grande salto.