- Pete Townshend - chitarra, voce, synth, piano, VCS3 organo
- Roger Daltrey - voce
- John Entwistle - basso, voce, piano
- Keith Moon - batteria
1. Baba O’Riley
2. Bargain
3. Love Ain’t For Keeping
4. My Wife
5. The Song Is Over
6. Gettin’ In Tune
7. Goin’ Mobile
8. Behind Blue Eyes
9. Won’t Get Fooled Again
Who's Next
Dopo l’enorme successo di Tommy gli Who avevano paura che la loro fama sarebbe dipesa solo da quell’unico grande capolavoro, ma Townshend non ci stava a vivere sugli allori, cosi iniziò a scrivere del materiale per un concept (Lifehouse) di dimensioni mastodontiche, che comprendeva spettacoli teatrali, film per il grande schermo e concerti incentrati sul materiale che avrebbe dovuto comporre. Il problema di Townshend era quello di fare le cose troppo in grande e dopo mesi di lavorazione vide il suo progetto andare in fumo. Ma non si scoraggiò e si buttò a capofitto nella stesura di alcune canzoni che avrebbero dovuto essere l’apice della creatività degli Who, e ci riuscì. Il risultato è questo nine piece work che racchiude la vera essenza del gruppo inglese: ritmo, melodia, sperimentazione, rock and roll e, perché no, anche un po’ di pazzia.
Who’s Next si apre con il loop di sintetizzatore di Baba O’Riley. La canzone è basata su tre semplici accordi che si ripetono per tutta la canzone, ma che non la fanno sembrare affatto un pezzo scontato, anzi, Baba O’Riley è un classico della band ed il testo è evocativo, soprattutto l’intermezzo cantato da Townshend: “Don’t cry, don’t raise your eye, it’s only teenage wasteland!”.
Il disco prosegue con Bargain ottimo pezzo rock con una chitarra acustica che fa quasi da sottofondo al ritmo dell’elettrica. Ottimi i cambi di tempo e la melodia.
Love Ain’t For Keeping è una canzone in cui la chitarra acustica ha il predominio con delle rifiniture davvero fantastiche di Townshend alla 6 corde.
My Wife è un pezzo splendidamente scritto da John Entwistle che, nella follia del suo testo, è quasi inquietante, in particolar modo quei “She’s comin!’” finali, accompagnati da strumenti a fiato, che sembrano preavvisare un disastro imminente.
The Song Is Over e Gettin’ In Tune sono canzoni scritte a pianoforte, delicate e rock nello stesso tempo e denotano la vena creativa di Townshend con un pre-chorus di Gettin’ In Tune da non dimenticare.
Goin’ Mobile è un altro pezzo rock d’impatto con un Moon dietro le pelli, come al solito, impressionante, il ritmo, però, è dato dalla chitarra di Townshend. I cambi di tempo e il sintetizzatore rendono magica questa traccia.
In Behind Blue Eyes appare il lato più delicato degli Who, con delle melodie orecchiabili che ti costringono quasi a canticchiare insieme a Roger anche non conoscendo il testo. L’esplosione rock verso la fine che poi quieta ancora riprendendo la strofa iniziale è uno degli episodi più evocativi della carriera dei quattro.
Il disco si chiude con gli otto minuti abbondanti di Won’t Get Fooled Again, una delle canzoni può belle mai scritte nella storia del rock. Tipicamente in stile Who, questa traccia racchiude il significato del rock and roll: un Capolavoro Assoluto.
Bisogna sottolineare che Who’s Next è stato il primo disco dove sono comparsi i sintetizzatori, usati in maniera così “massiccia” e in termini compositivi (non solo in Baba O’Riley, ma anche in Won’t Get Fooled Again, Bargain, Going Mobile e Song Is Over) ed il risultato è davvero spettacolare.
Inoltre sarebbe doveroso spezzare una lancia in favore di Daltrey perché la sua voce non è mai stata così potente ed espressiva come in questo disco. Il discorso si può estendere anche al songwriting di Townshend e alle performance di Entwistle e Moon.
In più nella versione rimasterizzata del CD ci sono delle bonus track interessanti, tra le quali spicca Pure And Easy, a mio avviso una delle migliori canzoni degli Who, proveniente dalle registrazioni di Lifehouse.
Un bel 98 che calza a pennello ad un capolavoro di queste dimensioni. Lunga vita al Rock And Roll.