Voto: 
8.8 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Peaceville Records
Anno: 
1996
Line-Up: 

- Ade Jackson - basso

- Andrew Craighan - chitarra

- Aaron Stainthorpe - voce

- Rick Miah - batteria

- Calvin Robertshaw - chitarra

- Martin Powell - violino, tastiera




Tracklist: 

1. Like Gods of the Sun (05:41)

2. The Dark Caress (05:58)

3. Grace Unhearing (07:19)

4. A Kiss to Remember (07:31)

5. All Swept Away (04:17)

6. For You (06:37)

7. It Will Come (04:28)

8. Here in the Throat (06:21)

9. For My Fallen Angel (05:55)

10. It Will Come (Nightmare) (05:37)

My Dying Bride

Like Gods of the Sun

The Angel and the Dark River sono le parole scolpite nella solida pietra della storia dei My Dying Bride, in quanto l’album pubblicato nel 1995, insieme al precedente Turn Loose the Swans, aveva consacrato il gruppo inglese ai massimi livelli del Doom, accostandolo alle altre due nascenti realtà britanniche, Anathema e Paradise Lost.
A solo un anno di distanza da quel capolavoro di depressione, viene pubblicato il quarto capitolo discografico, Like Gods of the Sun, l’apice della maturità stilistica della band, composto da dieci tracce di pura musica lenta e cadenzata, dieci meandri misteriosi che Aaron Stainthorpe e compagni cercano di esplorare, pur trovandosi nel bel mezzo di una confusione mentale che porterà alla stesura di testi ciechi di speranza e tormentati nel profondo.
La voce di Aaron regna sovrana su questa dimensione di perdita spirituale con il suo timbro mesto e sconsolato, diventando uno strumento di tortura capace di trasmettere emozioni. I My Dying Bride, nell’anno in cui gli Anathema compiono il primo passo sperimentale denominato Eternity, distaccandosi dal genere di The Silent Enigma, persistono sul sound del passato, arricchendolo con trovate geniali e inedite, quali un maggior impiego di violino e tastiere.

L’omonima canzone Like Gods of the Sun si erge imperiosa all’apertura del disco, con temi di chitarre coinvolgenti al pari di quelli di The Angel and the Dark River: ponti e ritornelli diventano invece vere perle sinfoniche, provviste di effetti maestosi o di organi da chiesa efficaci ed imponenti.
Tutti i brani fanno sgorgare emozioni di smarrimento interiore e contraddizione dell’animo e, dalle parole di Aaron, si intuisce un approccio totalmente simile alla tipica direzione My Dying Bride: forti di un ambiguo scetticismo religioso e deboli nelle proprie convinzioni interiori, i cinque musicisti si immedesimano all’interno dell’album, rendendo bello ciò che è lento e ripetitivo.
Romanticismo oscuro si unisce ad una densa sensazione di morte in un valzer di eterna follia, guidato in episodi come A Kiss to Remember, lungo e splendido pezzo ritmato e dotato di melodie commoventi. Il violino disperato si lega alla crudezza del tessuto delle chitarre e solo il pianoforte riesce a spezzare l’andamento di questa danza avvolgente.
Tutto Like Gods of the Sun risente delle influenze Doom dei primi Black Sabbath, connessi ad una drammaticità sinfonica e ad un’esasperazione inconcepibile che solo le menti della nuova corrente inglese hanno saputo generare: incastonata in mezzo ad altri capitoli buoni ma non perfetti è il singolo del disco For You, pubblicato precedentemente l’uscita dell’opera. Di questo brano è stato girato anche un video promozionale, volutamente monotono e angosciante, dedicato a qualcuno sentito lontano e irraggiungibile.

Perciò se The Angel and the Dark River aveva letteralmente spalancato le porte alla formazione di Halifax, Like Gods of the Sun rimarca e consolida quella posizione di rilievo che i cinque sono riusciti ad assumere dopo sei anni di duro lavoro e tre full-lenghts alle spalle. Il disco sa stregare, trasportando inaspettatamente l’ascoltatore a scoprire nuovi aspetti della creatura umana, proprio come nel profondo pianto d’inizio del devastante predecessore; il tempo passa, il sound resta invariato, e loro rimangono i My Dying Bride. Prodotto riflessivo e ricercato, degno portabandiera della tradizione Doom dello Yorkshire, simboleggiata ora e per sempre dalla farfalla azzurra sulla croce dimenticata.

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