- Paul Stanley - Voce Solista, Chitarra;
- Gene Simmons - Voce Solista, Basso;
- Ace Frehley - Chitarra Solista;
- Peter Criss - Voce Solista, Batteria.
1. Strutter
2. Nothin' to loose
3. Firehouse
4. Cold gin
5. Let me know
6. Kissin' time
7. Deuce
8. Love theme from Kiss
9. 100,000 Years
10. Black Diamond.
Kiss
"You want the best and you've got it, the hottest band in the world, Kiss!!!"
Una delle favole rock più importanti che questo straordinario genere musicale abbia mai scritto nel corso della sua storia, i Kiss hanno rappresentato e rappresentano tutt'ora uno tra i massimi esempi di ciò che vuol dire rock e divertimento, di come non manifestare proclami impegnati ed essere riconosciuti dai ragazzi di tutto il mondo.
Una storia che inizia alla fine degli anni 60, ma che prende lentamente quota con la costituzione di un gruppo, i Wicked Lester, che vedranno nelle loro file Gene Simmons (Eugene Klein, nato il 25 Agosto 1949 ad Haifa in Israele) e Paul Stanley (Stanley Harvey Eisen, nato il 20 Gennaio 1952 a New York).
Nati inizialmente come Rainbow, il gruppo assunse la denominazione di Wicked Lester nel 1971 ed ebbe la fortuna di firmare un contratto discografico con la Epic registrando un album che però non verrà mai pubblicato.
Simmons e Stanley tuttavia non erano del tutto soddisfatti del genere suonato dal gruppo, che spaziava tra Rock, Folk Rock e Pop, così verso la fine del 1972 i due misero su una seconda incarnazione dei Lester che ad inizio 1973 cambierà la propria denominazione in Kiss, su suggerimento dello stesso Stanley.
Ma torniamo per il momento ai Wicked Lester che, tramite un annuncio sulla famosa rivista musicale Rolling Stone, reclutò dapprima il batterista, scelto nella persona di Peter Criss (George Peter John Criscuola, nato a New York il 20 Dicembre 1945). Il gruppo, pur esibendosi regolarmente, non riusciva tuttavia ad ottenere un contratto discografico, anche perchè, almeno così si dice, i tre erano talmente sicuri dei propri mezzi, la qual cosa non andava giù a molti produttori o responsabili di case discografiche.
Verso la fine del 1972, un nuovo annuncio, presente questa volta sulla rivista Village Voice, rendeva pubblica l'intenzione dei Wicked Lester di aggiungere un nuovo membro alla band. La ricerca era incentrata su un chitarrista che fosse molto abile, visto che in breve tempo il gruppo avrebbe inciso un album.
Tra tutti coloro che risposero all'annuncio fu scelto Ace Frehley (Paul Daniel Frehley, nato a New York il 27 Aprile 1951). Frehley si presentò all'audizione in maniera stravagante, saltellando e indossando scarpe dal colore diverso.
La leggenda racconta che Gene Simmons voleva cacciarlo a pedate, ma non appena il chitarrista iniziò a suonare, fu assunto seduta stante.
Cambiato il nome in Kiss e ormai deciso che il genere suonato sarà un rock molto più elettrico e duro di quello proposto con la vecchia band, i quattro decidono di presentarsi in maniera assolutamente shockante per i tempi, andando ben al di là di quanto oltraggioso avessero fatto ad esempio i New York Dolls, Alice Cooper e gli eroi glam d'oltre Manica.
Ecco quindi nascere il pesante trucco facciale e la nascita dei personaggi che diventeranno segno di riconoscimento negli anni a venire. Gene Simmons sceglierà un personaggio dalla vaga figura demoniaca "The Demon", Paul Stanley diventerà "Star Child", Ace Frehley "The Space man", Peter Criss "The cat" .
Altro episodio che segnerà la carriera del gruppo, portando dietro critiche a mai finire, fu la scelta relativa al logo del gruppo, con le due S finali che saranno fin troppo somiglianti alla doppia S nazista, tanto da provocare il risentimento di alcuni paesi come la Germania, che in prima persona ha vissuto gli orrori di questa tragica esperienza e dove tutti i dischi del gruppo verranno pubblicati con il logo del gruppo scritto con le S in forma del tutto normale.
Firmato finalmente un contratto con la Emerald City Records, che proprio in quel periodo cambierà nome in Casablanca, il tutto grazie all'interessamento di quello che può essere definito il loro nume tutelare, Neil Bogart , i quattro Kiss pubblicano finalmente l' 8 Febbraio 1974 il loro primo album.
La maggior parte dei brani, è stata composta da Paul Stanley e Gene Simmons, ed ancora buona parte di essi erano già esistenti ai tempi dei Wicked Lester. La musica è Rock'n'roll allo stato puro, frizzante, energetica, ma sicuramente meno intrisa di blues rispetto agli Aerosmith e di riferimenti occulti tipici dei Blue Oyster Cult, che avevano esordito a livello discografico più o meno in quello stesso periodo.
I testi delle canzoni, invece, sono quanto di più disimpegnato vi possa essere: grande attenzione viene riservata al gentil sesso; in alcune canzoni, queste attenzioni sono spiccatamente sessuali, caratteristica tipica del resto di buonissima parte delle liriche del gruppo.
Il disco, prodotto dalla coppia Kenny Kerner e Richie Wise, fu registrato nell'arco di pochissime settimane all'interno dei Bell Sound Studios di New York, ma nonostante il poco tempo a disposizione, il suono risulterà pulito, con qualche eccezione presente soprattutto nello strumentale Love Theme From Kiss.
Per quanto riguarda le canzoni inserite nel disco, va subito citata la presenza di sei grandi cavalli di battaglia del gruppo, suonati quasi costantemente nel corso della ultra trentennale carriera del gruppo.
Strutter, Deuce, Firehouse, (dove Simmons, nelle esibizioni dal vivo a tutt'oggi si esercita nel ruolo di sputafuoco), Cold Gin, 100.000 Years (diventata famosa per il celebre assolo di batteria di Peter Criss e per la forte presenza scenica di Paul Stanley che si diverte a giocare con il pubblico) e Black Diamond rappresentano sicuramente le vette del disco, dove la tecnica strumentale sicuramente non eccelsa dei quattro viene sopperita con una carica davvero poco comune.
Risulta particolarmente interessante ascoltare come questi brani, quasi tutti presenti nella versione demo in un cofanetto antologico del gruppo (Kiss Box Set), abbiano nel tempo preso forma, abbiano subito quei necessari aggiustamenti tali da farli diventare potenziali singoli di successo, anche se paradossalmente dal disco non verrà estratto nessun brano pubblicato poi su un supporto a 45 giri.
Il disco scorre abbastanza omogeneo, ma in ogni caso già fin da allora vengono fuori alcune particolarità, come ad esempio l'unica composizione di Ace Frehley, Cold Gin, che sarà sicuramente quella più heavy presente nel disco, come spesso accadrà in futuro.
La presenza di classici come quelli citati poc'anzi relega quasi in secondo piano gli altri brani compresi nel disco, come il frizzante rock'n'roll di Let Me Know, la cover di Kissin' Time, brano del 1959 portato al successo da Bobby Rydell, Nothin' To Loose, che nelle riedizioni del disco, persi i nastri originali, è stata inserita nella versione presente nello storico Alive! del 1975 e la già citata Love Theme from Kiss, notevolmente tagliata a livello di durata rispetto a quanto il gruppo eseguiva in sede live per lo stesso brano utilizzando il titolo di Acrobat.
Altre curiosità sono d'obbligo: innanzi tutto Strutter è stata scritta prima dell 'ingresso di Ace Frehley nella band, mentre le musiche erano state composte ancora prima da Gene Simmons ed il testo è invece di Paul Stanley.
Let Me Know fu composta in epoca Wicked Lester con il titolo di Sunday Driver, inoltre la parte finale del brano sarà ripresa più avanti nelle esibizioni live, ed inserito nella celeberrima She, qualche attimo prima del solo di chitarra di Ace Frehley.
Divertente la curiosità che accompagna Deuce, composta da Gene Simmons, il quale nella biografia dei Kiss Behind the Mask afferma in maniera molto candida che non sa nemmeno lui che cosa voglia significare il testo della canzone. "Get up and get your grandma outta here; Pick up old Jim is workin' hard this year; And baby, do the things he says to do...". Infine Ace Frehley si rifiutò di cantare Cold gin, poichè insicuro delle sue capacità vocali, affidando così tale compito a Gene Simmons. In futuro lo Space Man si ricrederà e si prenderà in questo senso notevoli soddisfazioni.
A livello di vendite, il disco non fu certo foriero di grandi riconoscimenti, tuttavia, anni dopo, grazie allo straordinario successso planetario del gruppo, diventerà disco d'oro.
Il debutto omonimo dei Kiss è dunque un album molto ben fatto se si considera il tutto come prova di esordio, anche se, come abbiamo visto, buona parte dei brani inseriti nel disco erano già stati composti da tempo. La musica presente è fresca e trascinante ancora oggi, musica che prende a piene mani dalla tradizione rock'n'roll e viene infarcita sapientemente da elementi hard-rock, vero marchio di fabbrica del gruppo statunitense.
Certo, non si può certamente parlare di musica "originale", ma pochissimi gruppi sono stati in grado di offrire nel corso della propria carriera una identità precisa alle loro composizioni. I Kiss hanno cominciato a farlo, sin dal disco di esordio, e questo è un grande merito che va loro ascritto.