- Andy Cairns - voce, chitarra
- Fyfe Ewing - batteria
- Michael McKeegan - basso
Additional Personnel:
- Page Hamilton - chitarra in Unbeliever
- Martin McCarrick - violoncello in Unrequited
- Lesley Rankine - voce in Lunacy Booth
- Eileen Rose - voce in Femtex
1. Knives
2. Screamager
3. Hellbelly
4. Stop It You're Killing Me
5. Nowhere
6. Die Laughing
7. Unbeliever
8. Trigger Inside
9. Lunacy Booth
10. Isolation
11. Turn
12. Femtex
13. Unrequited
14. Brainsaw
Troublegum
Formatisi nel 1990 a Belfast su iniziativa di Andy Cairns e Michael McKeegan, gli irlandesi Therapy? si fanno conoscere all'interno dei propri confini grazie ad un paio di EP dove mettono in mostra un sound pesante che parecchio si distingue da quanto poteva sentirsi in quegli stessi anni nella loro nazione. Nel 1992 con l'album Nurse l'act irlandese si affaccia in maniera decisa sul mercato internazionale, insistendo sempre su una commistione sonora di rabbia ed asprezza hardcore, melodie quasi pop e la durezza dell'heavy metal, a cui presto si unisce un senso melodico che pare riprendere le nuove tendenze grunge inaugurate solo pochi anni prima oltreoceano.
L'ensemble irlandese prosegue su questa direzione anche con il successivo Troublegam, ed anzi ne accentua le caratteristiche già trattate, mostrando in maniera emblematica la loro devozione per gli Husker Du e gli Helmet, non a caso infatti Page Hamilton degli stessi Helmet fornirà il suo piccolo contributo suonando la chitarra in Unbeliever, brano che lascia trapelare l'ossessività e la melodicità pop-grunge dei Nirvana trasformata in chiave dark, riuscendo ad infondere alla canzone uno stato d'animo oscuro, instabile e malato.
Ed infatti, tema ricorrente di Troublegum è proprio quello dell'alterazione psichica e mentale, che trova terreno fertile in un sound volutamente aspro, oscuro, compatto, ipnotico ed ossessivo, che del tutto naturalmente accoglie in sé le ormai affermate tendenze grunge ed industrial, da fondere al dark e all'hardcore delle loro radici.
I brani più rappresentativi dell'album si possono identificare in Screamager, di certo uno dei vertici della loro intera carriera, e Nowhere, pezzi in cui essi riprendono e rimodellano l'hardcore melodico degli Husker Du, servendosi di riff serrati ed incisivi, ritmiche arrembanti, melodie accattivanti e sguscianti, ma che al tempo stesso mostrano decisamente un approccio meno spigoloso e più easy-listening che in passato. A conferma di quanto detto si possono citare anche Hellbelly e Die Laughing, in cui i tre si lanciano ancora in un hardcore che sembra perdere molto della sua asprezza preferendo levigare il tutto con melodie di più facile assimilazione.
Ma il trio irlandese non abbandona affatto il proprio alternative rock/metal, che parte violento e rabbioso nella breve opening-track Knives, brano che più di altri accoglie l'influenza degli Helmet strizzando però l'occhio ai Ministry, ripetendosi poi più avanti con le varie Trigger Inside o Brainsaw.
Purtroppo si respira una certa monotonia di soluzioni, specie nel riffing e talvolta nelle ritmiche, cosa che porta a non valorizzare nella giusta maniera brani che invece godono di un buon appeal, come Stop It You're Killing Me, che ai primi ascolti rischia di restare nell'anonimato ma che presto emerge prepotentemente, anche se la buona qualità dei singoli brani non scongiura del tutto il rischio che l'album nel complesso possa risultare monocorde e privo di quella varietà che consenta di giungere senza troppi patemi fino alla conclusione. Ci provano con buone canzoni, come la dark e punk Isolation, cover dei Joy Division, o i duetti di Lunacy Booth e Femtex, in cui al vocalist di casa si aggiungono rispettivamente le voci di Lesley Rankine e Eileen Rose, ottenendo però discreti risultati, fino a quando non trovano il guizzo giusto grazie ad Unrequited, uno dei brani più sperimentali e belli del lotto che annovera anche la presenza del violoncello di Martin McCarrick.
Grazie a Nurse ed al qui presente Troublegum, i Therapy? iniziarono a far girare il proprio nome nella scena rock pur rimanendo sempre in una posizione quasi defilata, prima di essere lanciati definitivamente, anche in circuiti più propriamente mainstream, con il successivo Infernal Love del 1995, ed in particolare con il singolo Diane, cover degli Husker Du.