Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Reprise
Anno: 
1989
Line-Up: 

- Neil Young - chitarra, voce, pianoforte
- Frane Sampedro - chitarra, tastiere, mandolino
- Chad Cromwell - batteria
- Rick Rosas - basso
- Ben Keith - sassofono, chitarra, tastiere, voce

Tracklist: 

1. Rockin' In The Free World
2. Crime In The City (Sixty To Zero Part I)
4. Hangin' On A Limb
5. Eldorado
6. The Ways Of Love
7. Someday
8. On Broadway
9. Wrecking Ball
10. No More
11. Too Far Gone
12. Rockin' In The Free World

Neil Young

Freedom

Freedom rappresenta l'album con cui Neil Young, storico e solitario rocker canadese, si è ripreso dopo un momento di grande trsitezza, di solitudine interiore e di mancanza di album. Libertà, Neil Young e la libertà, Neil Young è la libertà che in questo album sembra completamente dissolversi e unirsi con enfasi alle note della sua chitarra acustica. Nonostante questo il disco contiene diverse canzoni più miranti a mettere in luce la disastrosa situazione sociale del Nord America come è da esempio la seconda traccia Crime In The City, caratterizzata da suoni più aspri e non più da quella voce che Neil Young utilizzava per trascinare le folle attraverso sentieri illuminanti.

Lo stesso vale per la successiva Don't Cry che si apre con suoni parecchio pacati tra i quali spicca l'acuta voce del cantautore canadese che a sua volta viene travolta da dall'aggressiva entrata delle chitarre, le quali rendono al meglio l'effetto di bombe che scoppiano, come se ci fosse una guerra sul palcoscenico. Oltrepassando la quasi insignificante Hangin On a Limb, passiamo direttamente ad una canzone dove Neil Young dimostra perfettamente di riuscire a riportare nelle sue composizioni influenze esterne al suo mondo e alla sua visione musicale: Eldorado, fantastica canzone, emotiva, curata e particolare; un passaggio meraviglioso attraverso idee e suoni inesplorati. Dopo la parentesi aperta con Eldorado, Neil Young preferisce ritornare ai suoi schemi compositivi più classici, sullo stile delle precedenti, con The Ways Of Love, Someday e Wrecking Ball, song che non eccedono per stile ed emozioni ma grazie a lyrics studiate e perfettamente abbinate alla canzone, il risultato sembra completamente un altro. Diversa ancora On Brodway, su uno stile più bluesettaro e gettonato, a significare che Neil Young cerchi nel suo album una varietà che renda l'album più ascoltabile, cosa che mancò al precedente Life del 1987, disco poco considerato sia da critica che da pubblico.

Neil Young riesce ad accrescere l'album immettendo in esso altri due canzoni fantastiche come Too Far Gone, ma in particolare l'omonima Freedom, caratterizzata da sonorità particolari ed emotive, a tratti strazianti, a tratti enfatiche. La vena più rockeggiante del cantautore canadese si fa sentire, le composizioni sono più accattivanti e curate, più trasgressive e attiranti. Un attimo di respiro prima di arrivare alla nota finale e conclusiva di quest'album. Non è stata ancora citata l'introduzione dell'album e senza di essa nemmeno la conclusione verrà mai considerata.

Mancano il capoverso e l'ultimo capitolo di un libro di storie ed emozioni. Si tratta della stessa canzone, che con toni pacati scrive le prime lettere del libro, e che poi, ruggendo, urlando e straziando, mette fine ad una storia infinita. Abbiamo di fronte un caposaldo del rock, la canzone che incarna al meglio lo spirito di questo genere: Rock in In The Free World ripresentata come opener in versione unplugged e come perfetta e azzeccatissima conclusione (in versione originale) di un album che in questo modo viene racchiuso in un cerchio magico. Impossibile non cantare ad alta voce le note e le parole di questa canzone, un inno alla vita, alla ribellione, una denuncia allo stato Americano, una denuncia a tutti coloro che vivono sulle spese degli altri, un attacco morale ai potenti che del mondo stanno facendo una prigione. E allora tutti insieme cantiamola e urliamola, un ideale morale immerso in note musicali che rendono questa canzone una delle più belle mai scritte nella storia della musica. Un'idea geniale quella di concludere un album con la stessa canzone in due versioni diverse, un idea che rende quest'opera nettamente superiore a molte delle precedenti, forse prive di quella carica, non solo musicale, bensì morale che ha caratterizzato questo album in particolare, rendendolo una perla del rock, un disco del quale non ci si può dimenticare.
 

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